Ucraina, la diretta – Media: “Kim Jong-un vedrà Putin mercoledì”. Financial Times: “Maxi manovra Nato anti-Mosca nel 2024”

Aggiornato: 09:21

  • 18:59

    Cremlino: “Avere buone relazioni con Pyongyang è un nostro dovere”

    La Russia considera suo “dovere” costruire “buone relazioni reciprocamente vantaggiose con la Corea del Nord, così come con gli altri vicini”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, annunciando che i due leader si incontreranno nei prossimi giorni per colloqui e una cena formale in onore di Kim. Lo riferisce la Tass.

  • 17:58

    Ministro tedesco a Putin: “Rientro bambini primo passo in direzione della pace”

    Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha chiesto oggi al presidente russo Vladimir Putin di lasciare rientrare in patria i bambini rapiti in Ucraina. Dopo aver incontrato a Kiev il suo collega ucraino Dmytro Kuleba, Baerbock ha definito il rientro dei minori “un primo passo in direzione della pace”, da compiere “senza tardare”. Il capo della diplomazia tedesca ha anche denunciato il lavaggio del cervello cui sono stati sottoposti i bambini, “con l’obiettivo di rivoltarli contro la loro stessa patria, l’Ucraina” ed ha definito la loro vicenda una ennesima dimostrazione del fatto, “ancora una volta, che Putin non si fermerà davanti a nulla. Non ha una bussola morale” e ogni giorno “infrange le regole di cui si è dotata la comunità internazionale e le regole della convivenza umana”. Secondo Kiev, Mosca ha trasferito in Crimea e Russia un totale di circa 20mila bambini ucraini dalle zone vicine al fronte. Nel frattempo, diverse centinaia di persone hanno potuto tornare alle loro case.

  • 17:26

    Cremlino: “Scholz e Macron mancano di autonomia, non possono essere mediatori”

    Il Cremlino non considera il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron come possibili mediatori per una soluzione al conflitto ucraino, perché mancano di “autonomia”. “Evidentemente, sia Macron sia Scholz vorrebbero continuare a fingere, almeno in superficie, di poter fare da mediatori, ma in realtà, ovviamente, hanno sostanzialmente perso questa occasione. Perché hanno perso la loro autonomia in tutta questa vicenda”, ha dichiarato il portavoce Dmytri Peskov in un’intervista a Izvestia a margine dell’Eastern Economic Forum. “Questi leader preferiscono allinearsi con le decisioni prese a Washington” anche a scapito loro e dei loro paesi, ha aggiunto. E sul ruolo dei mediatori, “nessuno mai rifiuterà una mediazione. Se un mediatore può fare qualcosa di utile, non possiamo che accoglierlo positivamente”, ha affermato.

  • 16:23

    Cremlino: “Chi ha lasciato il Paese dopo l’operazione speciale tornerà. L’economia va bene”

    I russi che sono fuggiti all’estero dopo l’inizio dell’operazione militare speciale torneranno mano a mano che “il mercato interno in crescita tornerà più attraente, sullo sfondo dell’andamento economico negativo in altri Paesi”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “La nostra economia va bene, ci stiamo sviluppando. I problemi ci sono ma malgrado questo stiamo andando molto bene mentre al contrario diversi Paesi europei sono in recessione”, ha affermato.

  • 16:13

    Podolyak: “In 18 mesi nessun caso di armi vendute al mercato nero”

    Mykhailo Podolyak si scaglia contro la narrativa di una Ucraina corrotta, sottolineando su X che in 18 mesi di guerra non è emerso un solo caso di armi mandate dall’Occidente che siano state poi rivendute al mercato nero. “L’argomento ‘corruzione in Ucraina’ è da tempo diventato una narrativa politica speculativa separata che ha vita propria…ma la realtà è diversa”, scrive su X il consigliere presidenziale ucraino, “l’Ucraina ha una infrastruttura anticorruzione indipendente e un forte settore della società civile” e “gli oligarchi non hanno oggi alcuna influenza politica“. In un paese in guerra si può discutere su come usare i fondi, “ma c’è tolleranza zero per la corruzione in quanto manifestazione di tradimento del popolo. Ricordiamolo per gli scettici: per 18 mesi, il mondo è stato spaventato dal ‘gigantesco mercato nero di armi’, ma durante tutto questo tempo non c’è stato un singolo episodio di vendita di armi”, scrive Podolyak invitando a “essere meno scettici” e a “credere nell’Ucraina”.

  • 16:06

    Kiev: “Con gli Usa parliamo di altre armi a lungo raggio oltre agli Atacms”

    “Oltre che degli Atacms con gli Usa stiamo parlando anche di altre armi a lungo raggio“, ha scritto su Telegram il capo dell’Ufficio presidenziale ucraino Andry Yermak. “Quando si parla di missili a lungo raggio per l’Ucraina, non si tratta solo di un capriccio, ma di una vera e propria necessità. Ne va dell’efficacia dell’esercito sul campo di battaglia, della vita dei militari e del nostro progresso. Ecco perché noi del team presidenziale lavoriamo da tempo con i nostri partner su questo tema e abbiamo un buon dialogo. La questione Atacms sta andando avanti. Stiamo parlando anche di altri tipi. L’Ucraina sarà in grado di mettere fuori gioco la logistica del nemico in modo efficace. Questo accelererà la nostra vittoria”, ha detto ancora. E ha ricordato che “gli occupanti rafforzano le difese e ne costruiscono di nuove mentre le Forze armate ucraine avanzano nell’Ucraina meridionale: le immagini satellitari mostrano nuove trincee scavate a 10 chilometri dall’attuale linea di contatto con il nemico”. 

  • 16:05

    “Mercenari della Wagner reclutati nella guardia privata di Lukashenko”

    A tutti i mercenari della Wagner in Bielorussia è stato offerto di entrare a far parte di GardService, la milizia privata dell’autoritario presidente Alexander Lukashenko. Lo riferisce il Centro nazionale di resistenza ucraina (Nrc), ente che opera nell’ambito della difesa ucraina.
    “A tutti i mercenari della Wagner in Bielorussia che non vogliono firmare un contratto con il ministero della Difesa russa è stato offerto di entrare nel GardService”, riferisce l’Nrc. Lukashenko, ricorda Ukrainska Pravda, ha fondato il GuardService nel 2019 per contrastare l’opposizione in caso “di uno scenario politico sfavorevole”.
    Come è noto, l’insurrezione della Wagner il 23-24 giugno si è conclusa con un accordo in base al quale i mercenari accettavano di andare in Bielorussia. Il 23 agosto il loro capo Yevgeny Prigozhin è morto in un ‘misterioso’ incidente aereo e già il 24 l’intelligence ucraina riferiva di un ritorno dei mercenari in Russia. Non è chiaro quanti “wagneriti” siano rimasti in Bielorussia. Ma la sopravvivenza politica di Lukashenko appare legata a quella del presidente russo Vladimir Putin di cui è stretto alleato. Dopo le ultime elezioni presidenziali nel 2020, quando Lukashenko è stato ufficialmente rieletto per un sesto mandato, fra accuse di brogli, vi sono stati ampie manifestazioni di piazza durate per mesi. La candidata dell’opposizione, Svetlana Tikhanovskaya, è dovuta fuggire all’estero, diversi oppositori son stati arrestati e l’esito del voto non è stato riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. 

  • 16:04

    Erdogan: “L’Occidente si impegni per tornare al patto sul grano”

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato l’Occidente a contribuire per arrivare al rilancio del patto che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina tramite un corridoio sicuro nel Mar Nero. “Anche l’Occidente deve fare la sua parte”, ha affermato Erdogan, come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, facendo sapere che chiederà all’omologo russo Vladimir Putin di aumentare la quantità di grano, 1 milione di tonnellate, che Mosca ha annunciato di volere inviare in Turchia e successivamente ai Paesi in via di sviluppo. La scorsa settimana, Putin aveva menzionato un piano per mandare grano russo ai Paesi in via di sviluppo con l’aiuto della Turchia e del Qatar. Erdogan si è dichiarato a favore del piano ma ha anche sottolineato che questa idea non può essere un’alternativa al patto tra Kiev, Mosca, Ankara e l’Onu che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina e che è terminato dopo l’uscita della Russia in luglio.

  • 14:31

    Ue a Mosca: “Conseguenze per elezioni illegali in Ucraina”

    “La leadership politica russa e coloro che sono coinvolti nell’organizzazione delle elezioni dovranno affrontare le conseguenze di queste azioni illegali“. Lo fa sapere l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell per conto dei 27 paesi. “Queste cosiddette ‘elezioni’ in Ucraina si sono svolte nel contesto della concessione forzata e illegale di passaporti da parte della Russia, anche ai bambini, dei trasferimenti e delle deportazioni forzate, delle violazioni e degli abusi diffusi e sistematici dei diritti umani, nonché delle intimidazioni e della crescente repressione dei cittadini ucraini da parte della Russia e delle sue autorità illegittimamente nominate nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina“. “L’Unione europea elogia il coraggio dei residenti ucraini che si sono opposti al voto fittizio e continuano a resistere all’occupazione russa. L’Unione Europea rimane fermamente impegnata a sostenere l’Ucraina e la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale. La Russia deve ritirare immediatamente, completamente e incondizionatamente tutte le sue truppe e i suoi equipaggiamenti militari dall’intero territorio dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”. 

  • 13:13

    Podolyak: “L’Onu promuove la guerra con le sue proposte segrete alla Russia”

    Il principale consigliere della presidenza ucraina Mikhailo Podolyak ha accusato le Nazioni Unite di “promuovere” la guerra in Ucraina dopo la presunta “proposta segreta” che l’Onu avrebbe presentato alla Russia in relazione all’accordo sull’esportazione di grano. “Questa proposta è la più umiliante e offensiva possibile per l’ordine mondiale”, ha detto Podolyak in una conversazione con l’agenzia Unian, assicurando che le “condizioni d’oro” offerte al Cremlino non solo annullano molte pressioni sulla Russia ma aprono anche altre porte per aggirare le sanzioni. Podolyak ha assicurato che questa presunta iniziativa del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che avrebbe proposto di revocare le principali sanzioni contro la Russia in cambio della ripresa dell’accordo sull’esportazione di grano, “invita apertamente il mondo a inginocchiarsi davanti alla Russia”. Per Podolyak, questo ”mantello verde” offerto alla Russia non è solo offensivo per gli interessi dell’Ucraina, ma anche controproducente per il resto del mondo, poiché il Cremlino capisce che può continuare a farle pressione. La Russia non solo si è ritirata dall’accordo sull’esportazione, ma sta anche distruggendo “ostentatamente” le infrastrutture portuali ucraine, ha ricordato Podolyak. “Vuole distruggere la nostra industria, vuole eliminare un concorrente, proporre il proprio prodotto per compensare le perdite”, ha spiegato. “La Russia non vuole solo la revoca delle sanzioni, ma anche la ridistribuzione del mercato e, nascondendosi dietro queste proposte dell’Onu, continuerà a farlo”, ha detto il consigliere del presidente Zelensky.