Onu: “A Gaza acqua e cibo stanno finendo”. Hamas: “Preparavamo l’attacco da due anni”. Abu Mazen: “No alla violenza sui civili”

L'Iran invita i Paesi musulmani a coalizzarsi contro Israele. Riservisti schierati al confine col Libano. Biden avverte Teheran: "Fate attenzione" (leggi). Raid di Tel Aviv su Damasco e Aleppo. Egitto: "Apriremo Rafah per gli aiuti se ci sarà tregua". In tutto sono 1.300 i morti in Israele, 1.400 a Gaza. Croce Rossa: "Senza elettricità gli ospedali diventeranno obitori" (video)

Aggiornato: 11:14

I fatti più importanti

  • 11:12

    Razzi su Sderot, feriti gravi

    Almeno quattro persone sono rimaste ferite in un attacco con razzi che ha colpito la città di Sderot, nel sud di Israele. Lo riferiscono i media israeliani che citano fonti mediche secondo cui alcuni dei feriti sono gravi.

  • 11:06

    Croce Rossa: “A Gaza fuori uso tre impianti idrici su cinque”

    Tre dei cinque impianti idrici di Gaza sono fuori servizio a causa dei bombardamenti e della mancanza di carburante. Lo sostiene il Comitato internazionale della Croce Rossa citato da Anadolu.  

  • 11:05

    Gallant: “Hamas è l’Isis di Gaza”

    “Hamas è l’Isis di Gaza, un’organizzazione selvaggia, finanziata e sostenuta dall’Iran. Hamas è l’Isis”. Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant in una riunione a Bruxelles con i colleghi della Nato. “Siamo stati colpiti duramente. Ma non commetteremo errori: il 2023 non è il 1943. Siamo gli stessi ebrei, ma abbiamo capacità diverse”. Gallant ha anche mostrato un video non censurato di alcuni degli atti orribili commessi da Hamas contro civili e soldati israeliani, nonché cittadini stranieri che sono stati rapiti o uccisi.  

  • 10:57

    Scholz: “Hamas senza Iran non avrebbe potuto attaccare”

    “Finora non abbiamo prove tangibili che l’Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas. Ma è chiaro a tutti noi che senza il sostegno iraniano negli ultimi anni, Hamas non sarebbe stato in grado di compiere questi attacchi senza precedenti in territorio israeliano”: lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in parlamento a Berlino secondo un testo del suo discorso. 

  • 10:57

    “Hamas ha portato bandiere dell’Isis nel kibbutz di Sufa”

    Hamas ha portato bandiere dell’Isis nell’attacco ai kibbutz di sabato scorso. Lo ha fatto sapere il portavoce militare citando in particolare il kibbutz di Sufa.  

  • 10:25

    Scholz: “Vergognoso il silenzio di Abu Mazen”

    “Dov’è la chiara condanna della violenza terroristica da parte dell’autorità autonoma (palestinese) e del suo presidente, Mahmoud Abbas? Io dico: il loro silenzio è vergognoso”: lo ha affermato, in una “dichiarazione di governo” fatta stamattina al Parlamento tedesco a Berlino, il cancelliere Olaf Scholz secondo il testo dei suo discorso diffuso dall’Ufficio stampa del governo. “Abbiamo messo sotto esame tutta la nostra cooperazione allo sviluppo con i Territori palestinesi”, ha aggiunto il cancelliere confermando dichiarazioni di una ministra del suo esecutivo. 

  • 10:15

    Scholz: “Abbiamo il dovere perenne di difendere l’esistenza di Israele”

    Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in una “dichiarazione di governo” fatta stamattina al Bundestag, il parlamento di Berlino, ha affermato che “la nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele”. “In questo momento, c’è un solo posto per la Germania: quello saldamente al fianco di Israele”, la cui “sicurezza” è “la ragion di Stato della Germania”, ha dichiarato il cancelliere secondo il testo del suo discorso ribadendo dichiarazioni fatte in questi giorni.  

  • 09:40

    Telefonata Raisi e bin Salman: “Porre fine ai crimini di guerra”

    Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha discusso del conflitto in Israele e Palestina con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. “Nella prima telefonata tra l’ayatollah Raisi e sua altezza Mohammed bin Salman, i due si sono dimostrati d’accordo sulla necessità di porre fine ai crimini di guerra contro la Palestina. È stata sottolineata l’unità islamica ed entrambi ritengono che i crimini del regime (di Israele) e il via libera dato dagli Usa porteranno insicurezza distruttiva per il regime e i suoi sostenitori”, ha scritto a proposito della telefonata il vice capo del personale di Raisi per gli Affari Politici, Mohammad Jamshidi, come riporta Irna. La telefonata rappresenta il primo colloquio diretto tra Raisi e Mohammed bin Salman. Teheran e Riad in marzo avevano trovato un accordo per la normalizzazione delle relazioni dopo che per sette anni i rapporti erano stati interrotti. 

  • 09:37

    Israele: “La Cina assuma un atteggiamento più equilibrato”

    La Cina ha bisogno di assumere “un atteggiamento più equilibrato” sul conflitto tra Israele e Hamas. Lo afferma l’ambasciatrice israeliana a Pechino, lrit Ben-Abba, in un’intervista a Bloomberg Tv, anticipando che Zhai Jun, l’inviato cinese per il Medio Oriente, dovrebbe avere oggi colloqui con la parte israeliana, dopo le telefonate di martedì e mercoledì avute, rispettivamente, con quelle egiziana e palestinese. “L’inviato speciale cinese avrà una conversazione telefonica con la parte israeliana”, ha detto la diplomatica, secondo cui Pechino potrebbe parlare oggi della vicenda nel briefing quotidiano del ministero degli Esteri. Già domenica, la rappresentanza diplomatica israeliana aveva manifestato il suo disappunto, attendendosi dalla Cina una “condanna più forte” nei confronti di Hamas per la serie di violenti attacchi, a maggior ragione da parte di un Paese che Tel Aviv considera suo amico.

    “Quando le persone vengono assassinate, massacrate per le strade, non è il momento di chiedere una soluzione a due Stati”, aveva detto Yuval Waks, un alto funzionario dell’ambasciata incontrando i media. Domenica il ministero degli Esteri cinese ha esortato le parti interessate a mantenere la calma e a porre immediatamente fine alle ostilità per proteggere i civili, aggiungendo che “la via d’uscita fondamentale dal conflitto sta nell’attuazione della soluzione dei due Stati e nella creazione di uno Stato di Palestina indipendente”. Ieri, nella telefonata con la parte palestinese, Zhai Jun ha chiesto “un cessate il fuoco immediato”, assicurando – in base al resoconto fornito dalla diplomazia di Pechino in una nota – che “la Cina è profondamente contrariata per l’intensificazione dell’attuale conflitto ed è profondamente preoccupata per il grave deterioramento della sicurezza e della situazione umanitaria in Palestina”. Pertanto, in questo scenario, le massime priorità “sono un cessate il fuoco immediato e la protezione dei civili”.

  • 09:33

    Tre cinesi morti nel conflitto

    Tre cittadini cinesi sono stati uccisi nell’escalation del conflitto tra Israele e Hamas. E’ quanto ha riferito il ministero degli Esteri cinese, secondo cui risultano esserci anche due dispersi e molti altri feriti.