Onu: “A Gaza acqua e cibo stanno finendo”. Hamas: “Preparavamo l’attacco da due anni”. Abu Mazen: “No alla violenza sui civili”

L'Iran invita i Paesi musulmani a coalizzarsi contro Israele. Riservisti schierati al confine col Libano. Biden avverte Teheran: "Fate attenzione" (leggi). Raid di Tel Aviv su Damasco e Aleppo. Egitto: "Apriremo Rafah per gli aiuti se ci sarà tregua". In tutto sono 1.300 i morti in Israele, 1.400 a Gaza. Croce Rossa: "Senza elettricità gli ospedali diventeranno obitori" (video)

Aggiornato: 11:14

I fatti più importanti

  • 12:26

    Blinken a Netanyahu: “Siamo con voi”

    “Siamo qui con voi, non andiamo da nessuna parte”. Con queste parole il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha salutato il premier israeliano Benyamin Netanyahu all’inizio del loro incontro al ministero della Difesa a Gerusalemme. Nel video si sente Blinken dire ripetutamente a Netanyahu “mi dispiace, mi dispiace, condoglianze” per le vittime. Il primo ministro d’Israele ringrazia e stringe ripetutamente la mano all’ospite americano.  

  • 12:25

    Hamas: “I prigionieri israeliani sono oltre 120”

    Hamas ha confermato di avere nelle sue mani oltre 120 prigionieri. Lo ha fatto sapere la tv israeliana Kan citando il portavoce della fazione palestinese Abdel Latif Kanua. 

  • 12:24

    Raisi a bin Salman: “Paesi islamici si uniscano per fermare i crimini sionisti”

    “I Paesi islamici hanno il dovere di cooperare e unirsi per fermare al più presto i crimini dei sionisti contro i palestinesi. L’Iran e l’Arabia Saudita possono aiutare a garantire i diritti legali dei palestinesi e a fermare l’aggressione e i crimini del regime sionista”. Lo ha dichiarato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un colloquio con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman, in quella che è la prima telefonata tra i due leader dopo il riavvicinamento di marzo tra Teheran e Riad
    L’Iran e l’Arabia Saudita, in quanto due attori chiave nella congiuntura critica attuale, devono sostenere la Nazione musulmana oppressa di Palestina“, ha aggiunto Raisi, secondo una nota diffusa dalla presidenza iraniana. Il presidente iraniano ha indicato nella “discriminazione sistematica del sistema di apartheid sionista” contro i palestinesi “la causa principale delle tensioni”, dopo l’attacco su larga scala sferrato sabato da Hamas in Israele.
    “Sulla base del principio dell’unità del mondo islamico e di vicinato, la Repubblica islamica dell’Iran è impegnata ad approfondire e rafforzare le relazioni con l’Arabia Saudita e crediamo che le relazioni tra le due parti abbiano il potenziale per contribuire a stabilizzare, rafforzare e promuovere la sicurezza e la stabilità della regione”, ha proseguito Raisi, secondo cui “oggi vediamo che la Resistenza sta assestando un duro colpo al regime usurpatore sionista”. Raisi ha considerato la situazione attuale in Medio Oriente il risultato di “ripetuti errori di calcolo da parte dei Paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti“, sottolineando che “l’unica soluzione di principio al problema palestinese è prestare attenzione ai diritti delle persone oppresse di questa terra, sulla base della proposta della Repubblica Islamica dell’Iran affinché tutti i palestinesi determinino il proprio destino in un processo democratico e in elezioni libere ed eque”.
    Il presidente iraniano ha osservato infine che “non c’è dubbio che i crimini recenti dei sionisti vengano commessi con il via libera dei sostenitori di questo regime. Tuttavia, queste azioni non solo non porteranno al raggiungimento dei loro obiettivi, ma causeranno l’espansione e l’escalation dell’insicurezza nella regione e nel mondo”. 

  • 12:16

    Erdogan invita i Paesi della regione a mettere fine alla crisi

    Sarà possibile porre fine alle tensioni tra Israele e la Palestina attraverso azioni positive prese dalla comunità internazionale e soprattutto dai Paesi nella regione. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante una telefonata con il presidente degli Emirati Arabi Uniti, lo sceicco Mohamed bin Zayed bin Sultan Al Nahyan. Lo fa sapere la presidenza della Repubblica di Ankara. 

  • 12:15

    X: “Rimossi migliaia di post su Hamas”

    La piattaforma X di Elon Musk, ha segnalato o rimosso “decine di migliaia” di post sull’attacco di Hamas. Lo riferisce la Ceo Linda Yaccarino. “Dopo l’attacco terroristico a Israele, abbiamo preso provvedimenti per rimuovere o segnalare decine di migliaia di contenuti”, ha scritto l’amministratore delegato Linda Yaccarino in una lettera di mercoledì in risposta alle critiche dell’Unione europea.  

  • 12:14

    A Gaza e Cisgiordania 1.385 morti

    Il ministero della sanità dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), citato dalla Wafa, ha fatto sapere che i morti complessivi “dell’aggressione israeliana” in Cisgiordania e a Gaza sono 1.385 (31 nei Territori) e 6.229 i feriti. Lo stesso ministero, citato da Haaretz, ha detto di aver chiesto alla comunità internazionale di stabilire ospedali da campo e di fornire medicinali e aiuto medico a Gaza.

  • 12:11

    Sondaggio del Jerusalem Post: “Il 56% degli israeliani vuole le dimissioni di Netanyahu dopo la guerra”

    Sotto choc per l’attacco di Hamas, gli israeliani ritengono responsabile il governo di Benyamin Netanyahu e il 56% ne chiede le dimissioni quando sarà finita la guerra. Secondo un sondaggio del Jerusalem Post, l’86% considera l’attacco di Hamas un fallimento della leadership, giudizio condiviso dal 79% di quanti erano sostenitori dell’esecutivo.
    Il 94% ritiene il governo responsabile della mancanza di preparazione che ha permesso l’attacco nel sud del paese. Gli israeliani hanno una tradizioni di unità nei momenti di crisi e non voglio certo che ora cada anche il governo. Governo che da ieri si è allargato al partito di Benny Gantz in una formula di unità nazionale. Ma il 56%, compreso il 28% di chi ha votato per la coalizione di Netanyahyu, pensa che ‘Bibì debba dimettersi una volta superata l’emergenza e finita la guerra. 

  • 11:58

    Egitto: “Pronti ad aprire Rafah se Israele accetta la tregua”

    E’ probabile che il valico di Rafah tra Egitto e la Striscia di Gaza venga aperto questa sera o domani mattina, per sei ore, per consentire l’ingresso degli aiuti umanitari egiziani a Gaza, se Israele accetta una tregua. Lo ha detto all’Ansa il portavoce del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim. Il portavoce ha aggiunto che sono pronti a partire per la Striscia gli aiuti al momento fermi nelle città di al-Arish e Sheikh Zowaid nel Sinai.  

  • 11:57
    Biden avvisa Israele in vista dell'invasione di Gaza:

    Biden avvisa Israele in vista dell'invasione di Gaza: "Rispettare il diritto di guerra"

    Gli Stati Uniti mandano un messaggio chiaro a Israele in vista dell’invasione di Gaza. E lo fanno…

    Leggi
  • 11:39

    Iran: “Paesi islamici si uniscano per fermare Israele”

    “Oggi tutti i Paesi islamici e arabi, come anche le popolazioni che vogliono la libertà nel mondo, devono trovare un accordo e raggiungere una cooperazione in un percorso per fermare i crimini del regime sionista contro la nazione palestinese oppressa”. Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante una telefonata con l’omologo siriano Bashar al-Assad, come riporta Mehr. “Di conseguenza, la Repubblica islamica dell’Iran tenterà di trovare questa convergenza il prima possibile, mettendosi in contatto con i Paesi islamici”, ha aggiunto Raisi.