Tel Aviv: “Ucciso il capo degli 007 di Hamas”. Che diffonde primo video con israeliana ostaggio a Gaza e annuncia di avere 250 prigionieri

Caos sulla presunta apertura del valico di Rafah (leggi). Tel Aviv sgombera i civili al confine col Libano. Wall Street Journal: "Scelti 2mila soldati Usa per aiuto a Tel Aviv". Iran: "Soluzione politica? Il tempo sta scadendo"

Aggiornato: 11:16

I fatti più importanti

  • 15:57

    Mosca: “Usa sono i principali responsabili dell’escalation”

    Gli Stati Uniti sono i “principali responsabili” dell’attuale escalation in Medio Oriente. Lo ha affermato il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Ryabkov, durante un incontro con il presidente, Vladimir Putin, secondo quanto riporta l’agenzia Tass. “Gli Stati Uniti, che sono i principali responsabili di questa crisi drammatica e grave poiché per molti anni hanno tentato di monopolizzare la soluzione, ignorando le risoluzioni pertinenti del Consiglio di Sicurezza, ora impediscono che si trovi una soluzione”, ha dichiarato Ryabkov.

  • 15:52

    Netanyahu: “Nessuno ci metta alla prova sul fronte nord”

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito l’Iran e Hezbollah di non “metterci alla prova” nel nord del Paese. Lo ha detto durante un discorso alla Knesset, ovvero il parlamento israeliano, in cui ha detto che il mondo deve unirsi per sconfiggere Hamas. “Questa guerra è anche la vostra guerra”, ha aggiunto, paragonando Hamas ai nazisti e definendo il conflitto “una guerra tra forze della luce e forze dell’oscurità, tra umanità e bestialità”. 

  • 15:51

    Sirene di allarme a Tel Aviv e Gerusalemme

    Le sirene di allarme per l’arrivo di razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele. I sistemi di rivelazione hanno segnalato lo stesso allarme anche a Gerusalemme. 

  • 15:51

    Media: “Israele chiede della sorte degli ostaggi prima della tregua”

    Il governo di Israele “chiede di conoscere la sorte degli ostaggi” catturati da Hamas e portati a Gaza “prima di concordare eventualmente una tregua temporanea”. Lo sostiene la tv panaraba al-Arabiya citando fonti proprie. Israele e Hamas hanno entrambi smentito le notizie circolate in precedenza che parlavano di un accordo raggiunto per una tregua temporanea nella Striscia di Gaza.

  • 15:49

    Netanyahu: “Trionferemo sull’asse Hamas-Iran-Hezbollah”

    “Trionferemo perché ne va della nostra stessa esistenza in questa regione, che è piena di forze oscure”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu. “Hamas – ha continuato – fa parte dell’asse malvagio formato da Iran e Hezbollah. Mirano a gettare il Medio Oriente in un abisso di caos”. “Ci sono molte domande sul disastro che ci ha travolto dieci giorni fa. Investigheremo – ha concluso – ogni aspetto”.  

  • 15:40

    Casa Bianca: “Valico di Rafah chiuso, speriamo che apra tra qualche ora”

    “Al momento è ancora chiuso, speriamo, dico speriamo, che più tardi nella giornata possa essere aperto per qualche ora”. E’ quanto ha detto il portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, parlando del valico di Rafah, da dove gli Stati Uniti sperano di far uscire i cittadini americani, tra 500 e 600, che si trovano a Gaza. “Ripeto, dobbiamo solo aspettare e vedere quello che succede”, ha aggiunto, intervistato dalla Cnn, ricordando che vi sono rivelate vane anche le speranze che il valico si potesse aprire nel weekend. “Continuiamo a lavorare su questo nel modo più intenso”, ha concluso.

  • 15:33

    Agenzia Onu per i rifugiati: “Rubate benzina e attrezzature mediche da Gaza City”

    L’Unrwa, agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi, ha denunciato che gente autodefinitasi di Hamas ha “sequestrato benzina e attrezzature mediche” dalla sua base a Gaza City. “Il nostro staff – ha sostenuto su X – è stato costretto a evacuare il quartier generale a Gaza city con un preavviso di poche ore durante la notte di venerdì 13 ottobre. Da allora l’Unrwa non ha avuto accesso al complesso e non ha avuto ulteriori dettagli sulla rimozione dei beni. Il carburante e altri tipi di materiale dell’Unrwa vengono conservati per scopi strettamente umanitari e qualsiasi altro utilizzo è fermamente condannato”.  

  • 15:22

    Vertice sulla questione palestinese sabato in Egitto

    Il vertice sulla questione palestinese proposto dall’Egitto si svolgerà sabato prossimo al Cairo. Lo annunciano i media del Golfo, dal Qatar al Kuwait, riferendo che i loro leader sono stati invitati a partecipare. Ieri le autorità egiziane avevano proposto “un vertice regionale e internazionale sul futuro della causa palestinese”, nel pieno del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza.

  • 14:48

    Il consigliere di Khamenei: “Israele sparirà”

    Israele “sparirà” e “la Nazione palestinese uscirà vincitrice nella battaglia finale per liberare la Palestina”. Lo ha dichiarato Ali Akbar Velayati, influente consigliere per la politica estera della Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, in un incontro con il rappresentante di Hamas nella Repubblica islamica, Khaled al-Qaddoumi.
    “Questo è un principio definito”, ha aggiunto Velayati, elogiando i recenti risultati ottenuti dalla “resistenza palestinese” e sostenendo che Hamas “si sta muovendo sulla strada giusta verso la vittoria finale”. Velayati, citato dall’agenzia Mehr, ha affermato che l’operazione su larga scala lanciata da Hamas, denominata Diluvio di Al-Aqsa, è stata “un passo importante che ha scioccato i nemici”, aggiungendo che “l’Iran è al fianco del popolo palestinese oppresso e continuerà il suo sostegno spirituale”. 

  • 14:43

    Onu: “Un milione di persone ha lasciato il nord di Gaza”

    Circa un milione di persone ha lasciato la parte nord di Gaza per rifugiarsi nella parte meridionale della Striscia. Ad annunciarlo è stato Martin Griffiths, coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite. “La mia maggiore preoccupazione è quella attualmente di far entrare aiuti a Gaza”. Per Griffiths è della massima importanza aiutare le persone sfollate oltre a quelli che già si trovavano nella parte sud della Striscia. L’Onu – ha affermato – è impegnata in protratti negoziati con Israele sull’arrivo degli aiuti.