Biden: “Accordo con Israele ed Egitto, il valico di Rafah aperto entro 48 ore”. Hamas libera due ostaggi statunitensi
Domani al Cairo il vertice internazionale sulla guerra tra Israele e Hamas. Bbc: “Tel Aviv ha detto no al rilascio di ostaggi in cambio di una tregua". L'esercito: "La chiesa ortodossa non era obiettivo. Colpito solo un muro". La Knesset rivela le tre fasi per eliminare Hamas: manovra di terra, eliminazione dei “nidi di resistenza” e “nuova realtà di sicurezza”.
Aggiornato: 22:09
I fatti più importanti
- I due ostaggi americani liberati sono in una base in Israele
- Le due americane liberate da Hamas arrivate in Egitto
- Israele, ucciso un agente di alto livello dell'unità di sviluppo armi di Hamas
- Staff Ue a Von der Leyen: "Preoccupati per il sostegno incondizionato a Israele"
- Biden: "Intesa con Israele ed Egitto, il valico di Rafah aperto in 24-48 ore"
- Hamas ha liberato due ostaggi americani
- Fonti Usa: "Riapertura del valico di Rafah prevista domani"
- Sunak vede Abu Mazen al Cairo: "Regno Unito impegnato nel facilitare ripresa aiuti a Gaza"
- Israele ha evacuato 100mila civili da inizio conflitto
- Hezbollah rivendica gli attacchi sulle postazioni militari al confine con Israele
- Esercito israeliano: "La Chiesa non era l'obiettivo. Colpito solo il muro"
- Russia raccomanda di non recarsi in Israele, Libano e Giordania
- Ambasciatore palestinese a Mosca: "Egitto, Giordania e Libano saranno coinvolte nel conflitto"
- Mosca: "Contatti con Hamas per ottenere rilascio ostaggi"
- Bbc: "Israele rifiuta cessate il fuoco in cambio di alcuni ostaggi"
- Abu Mazen al Cairo per la conferenza di pace
- Cnn:" Biden chiede 105 miliardi al Congresso per Ucraina e Israele, ecco come sono ripartiti"
- Sirene d'allarme nel centro di Israele e a Gerusalemme
- Le tre fasi per eliminare Hamas: manovra di terra, eliminazione dei "nidi di resistenza" e "nuova realtà di sicurezza"
- Israele: "Viva la maggior parte dei 200 ostaggi"
- Hezbollah: "Un nostro combattente infiltrato in Israele"
- Patriarcato ortodosso: "Attacco alla nostra chiesa a Gaza è un crimine di guerra"
- Oms chiede di aprire il valico di Rafah
- Esercito: "Raid su Gaza a ritmi senza precedenti"
- Israele, "quasi 5mila feriti, 50 ancora in gravi condizioni"
- Onu: "Escalation militare catastrofica per Gaza"
- Dopo 11 ore di pausa, ripreso il lancio di razzi da Gaza
- Scontri con Idf: 13 morti in Cisgiordania
- Per l'80% degli israeliani Netanyahu deve ammettere le sue responsabilità
- Biden: "Hamas e Putin vogliono annientare le democrazie"
- Cnn: "Il valico di Rafah resta chiuso, situazione instabile"
- Media Israele: "Abu Mazen rifiuta la telefonata con Biden"
- Esercito: "Colpiti 100 obiettivi nella Striscia"
- Usa abbattono tre missili lanciati dallo Yemen: “Forse contro Israele”
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10:01
“Due razzi contro forze Usa in Iraq”
Sarebbe finita nel mirino di un attacco la base militare che ospita forze e consiglieri Usa nei pressi dell’aeroporto internazionale della capitale irachena Baghdad. Secondo fonti della sicurezza citate dal sito di notizie iracheno Shafaq sono stati lanciati due razzi, uno dei quali sarebbe caduto nei pressi della base, mentre il secondo è stato intercettato dal sistema di difesa aerea C-Ram.
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09:38
Israele: “Colpito obiettivi di Hezbollah in Libano”
Le forze israeliane (Idf) confermano di aver colpito nelle scorse ore diversi obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano “in risposta” agli attacchi con razzi e missili di ieri contro il nord di Israele. Lo riferiscono i media israeliani, mentre si teme un allargamento del conflitto dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Le stesse Idf rendono noto di aver effettuato anche un raid con un drone in cui è stato ucciso un “terrorista in territorio libanese”. Su questa operazione non vengono forniti dettagli.
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09:28
Scontri con Idf: 13 morti in Cisgiordania
E’ salito a 13 il numero dei palestinesi uccisi negli scontri con le Forze della difesa israeliana (Idf) nel campo profughi di Nur Shams, in Cisgiordania. Lo riferiscono il ministero della Sanità della Striscia di Gaza e la Mezzaluna Rossa palestinese, riferendo che tra le vittime si contano anche cinque minorenni.
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09:27
Per l’80% degli israeliani Netanyahu deve ammettere le sue responsabilità
La stragrande maggioranza degli israeliani ritiene che il premier Benjamin Netanyahu debba assumersi pubblicamente la responsabilità per la situazione che ha portato al terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele e la maggioranza degli israeliani sostiene l’opzione di un’operazione di terra nella Striscia di Gaza. E’ quanto emerge da un sondaggio del quotidiano Maariv, rilanciato dal Times of Israel, secondo cui l’80% degli israeliani – compreso il 69% di coloro che hanno votato per il Likud alle ultime elezioni – ritiene che Netanyahu debba ammettere le colpe. Solo l’8% delle persone interpellate per il sondaggio sono convinte non sia necessario. Inoltre, il 65% degli israeliani afferma di essere d’accordo sull’avvio di un’operazione di terra delle forze israeliane nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas (contrario il 21%). E il 51% delle 510 persone interpellate è favorevole a un’operazione su vasta scala sul fronte nord dopo le tensioni al confine tra Israele e Libano (il 30% sarebbe per un’operazione ‘contenuta’). A quasi due settimane dall’attacco del 7 ottobre, il 49% delle persone sentite per il sondaggio condotto tra mercoledì e giovedì dal Lazar Institute con Panel4All ritiene che Benny Gantz sarebbe un buon premier, mentre solo 28% indica Netanyahu.
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08:24
Media Israele: “Abu Mazen rifiuta la telefonata con Biden”
Il presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen avrebbe rifiutato la richiesta americana di una telefonata con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Lo riferisce l’emittente israeliana Kan secondo la quale “un funzionario palestinese a Ramallah che non è a conoscenza dei dettagli, ha detto che quando Biden era in Israele”, “membri della sua amministrazione hanno cercato di organizzare una telefonata tra lui e Abu Mazen. Ma secondo la stessa fonte Abu Mazen avrebbe deciso di respingere la richiesta americana”. “Anche se i due leader non si sono parlati, le équipe degli Stati Uniti e dell’Autorità Palestinese sono rimaste in contatto”.
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08:23
Evacuta la città di Kiryat Shmona nel nord di Israele
Il ministero della difesa, d’intesa con altre istituzioni, ha deciso di far evacuare la città di Kiryat Shmona nel nord di Israele vista la situazione di forte tensione con il Libano. L’esercito – ha fatto sapere il portavoce militare – ha informato il sindaco della città della decisione.
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08:22
Esercito: “Colpiti 100 obiettivi nella Striscia”
Le Forze della Difesa israeliane (Idf) hanno colpito nella notte oltre cento obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza e ucciso un miliziano che faceva parte delle forze navali del gruppo e che lo scorso 7 ottobre ha partecipato all’attacco contro Israele. Lo riferiscono le Idf in una nota condivisa in un tweet. “Durante la notte, aerei da combattimento hanno attaccato oltre un centinaio di obiettivi operativi delle organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, distruggendo pozzi, tunnel, depositi di munizioni e decine di quartier generali operativi”, si legge nel tweet. “Durante gli attacchi, l’Idf e lo Shin Bet hanno eliminato un terrorista che era nella forza navale dell’organizzazione terroristica Hamas”, prosegue il post. Si tratta di Amjad Majed Muhammad Abu Odeh che “ha preso parte al massacro di civili israeliani nel sud di Israele”, afferma l’Idf, spiegando di aver “neutralizzato una squadra terroristica dell’aeronautica dell’organizzazione terroristica che prevedeva di lanciare missili contro un jet” israeliano. Inoltre “sono stati distrutti armi e beni dei terroristi che si trovavano nella moschea del quartiere di Jabaliya che veniva usata come punto di osservazione per i terroristi di Hamas”.
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08:21
Usa abbattono tre missili lanciati dallo Yemen: “Forse contro Israele”
Una nave da guerra della Marina americana attiva nel Mar Rosso ha intercettato tre missili da crociera “e diversi droni” lanciati dai miliziani sciiti Houthi dello Yemen “potenzialmente verso obiettivi in Israele”. Lo ha dichiarato un portavoce del Pentagono. Anche “Israele ritiene che i missili lanciati dallo Yemen e intercettati dagli americani fossero diretti verso il territorio israeliano”. Ad abbattere i tre missili è stata una nave da guerra della marina statunitense, riferiscono vari media citando dirigenti statunitensi. Secondo queste fonti, la Uss Carney, un cacciatorpediniere della Marina, si trovava nel Mar Rosso quando ha intercettato i tre missili. I ribelli Houthi sostenuti dall’Iran hanno espresso sostegno ai palestinesi e hanno minacciato Israele.