Biden: “Accordo con Israele ed Egitto, il valico di Rafah aperto entro 48 ore”. Hamas libera due ostaggi statunitensi

Domani al Cairo il vertice internazionale sulla guerra tra Israele e Hamas. Bbc: “Tel Aviv ha detto no al rilascio di ostaggi in cambio di una tregua". L'esercito: "La chiesa ortodossa non era obiettivo. Colpito solo un muro". La Knesset rivela le tre fasi per eliminare Hamas: manovra di terra, eliminazione dei “nidi di resistenza” e “nuova realtà di sicurezza”.

Aggiornato: 22:09

I fatti più importanti

  • 16:49

    Altri due membri dello staff di cooperanti dell’Unrwa uccisi a Gaza

    Ancora due morti tra i membri dello staff dell’Unrwa nella Striscia di Gaza. Lo riporta la stessa agenzia delle Nazioni unite dedicata ai rifugiati palestinesi, che ha aggiornato a 16 il numero di cooperanti uccisi sul territorio dell’enclave dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas. “I rifugi dell’Unrwa, che ospitano oltre mezzo milione di persone sono sovraffollati, soprattutto nel sud di Gaza”, ha ricordato la Ong.

  • 16:43

    Caritas: “Almeno 17 morti nel raid della chiesa a Gaza”

    La Caritas Internationalis ha aggiornato a 17 il conto delle vittime dell’attacco aereo contro la chiesa ortodossa di San Porfirio nella Striscia di Gaza. Nel raid israeliano, avvenuto nella notte di giovedì 19 ottobre, “almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie” precisa la fonte, sottolineando che “dal 7 ottobre, Israele ha imposto un assedio totale agli oltre 2 milioni di cittadini di Gaza. Acqua, cibo ed elettricità sono stati tagliati, le medicine scarseggiano e i bombardamenti arbitrari si sono intensificati”.

  • 15:56

    Iran alla turchia: “Il sostegno Usa a Israele complica la situazione”

    “L’invio di armi e munizioni al regime sionista è considerato come una partecipazione del governo americano ai crimini del regime sionista”, ha affermato Bagheri nel suo colloquio con Guler, come riporta Tasnim.

  • 15:55

    Russia raccomanda di non recarsi in Israele, Libano e Giordania

    La Russia “raccomanda vivamente” ai suoi cittadini di non recarsi in Israele, Libano, Giordania e nei Territori palestinesi a causa dei pericoli collegati al conflitto. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri citata dalla Tass. Ai russi che si trovino a viaggiare in questi Paesi Mosca raccomanda di “osservare la massima prudenza e di aumentare le misure per la sicurezza personale”.

  • 15:54

    Fonti Ue: “Dopo la crisi di gaza Israele dovrà fare un’offerta politica ai palestinesi”

    “Dopo la risoluzione di questa crisi a Gaza ci dovrà essere un’offerta politica al popolo palestinese da parte di Israele”. Lo ha detto un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri precisando che la possibilità che “accadesse qualcosa, forse una terza intifada o un cambio radicale ai vertici dell’Olp” era “attesa” dopo la decisione di Netanyahu di chiudere a qualunque negoziato. “Non ci aspettavamo questo attacco, ovviamente”, ha notato.

  • 15:21

    Ambasciatore palestinese a Mosca: “Egitto, Giordania e Libano saranno coinvolte nel conflitto”

    L’ambasciatore palestinese a Mosca, Abdel Hafiz Nofal, ha detto alla Tass che la decisione di Israele di lanciare un’operazione di terra nella Striscia di Gaza è “un grosso errore”, e ha rimarcato che “con l’inizio dell’operazione di terra” “Egitto, Giordania e Libano saranno sicuramente coinvolti nel conflitto”. L’ambasciatore ha poi sottolineato che i palestinesi, nonostante le dichiarazioni sull’inizio dell’operazione di terra israeliana, “non intendono lasciare la loro terra”.

  • 15:18

    Mosca: “Contatti con Hamas per ottenere rilascio ostaggi”

    La Russia ha contatti con Hamas per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele. Lo ha detto l’ambasciatore russo a Tel Aviv, Anatoly Viktorov. “Naturalmente – ha detto il diplomatico in un’intervista a Izvestia, ripresa dall’agenzia Tass – abbiamo contatti con rappresentanti di Hamas, mirati prima di tutto a ottenere il rilascio degli ostaggi”.

  • 14:59

    Bbc: “Israele rifiuta cessate il fuoco in cambio di alcuni ostaggi”

    La Bbc riferisce che, a quanto ha appreso, nell’ambito dei colloqui che proseguono per arrivare al rilascio di molti dei 203 ostaggi che si ritiene si trovino a Gaza, Hamas ha offerto di rilasciarne alcuni in cambio di un immediato cessate il fuoco ma Israele fino a questo momento non ha accettato. Sono in corso negoziati condotti a livello internazionale sugli ostaggi detenuti a Gaza ma non ci sono state conferme ufficiali da nessuna delle parti sui dettagli delle discussioni, precisa la Bbc. Gli ostaggi non sono tutti nelle mani di Hamas, alcuni sono in mano ad altri gruppi militanti armati. Il fatto che continuino ad essere a Gaza complica l’incursione nella Striscia che l’esercito israeliano sta pianificando.

  • 14:54

    Fonti Ue: “Su Gaza Von der Leyen esprime posizioni personali”

    “La posizione dell’Ue in politica estera è definita dai Paesi membri, dal consiglio europeo e dall’alto rappresentante per la politica estera: il resto, con tutto il rispetto, sono opinioni personali”. Così un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri a proposito delle dichiarazioni della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen percepite come poco ’empatichè nei confronti dei palestinesi.

  • 14:16

    Gallant: “Dopo la distruzione di Hamas, nuovo regime a Gaza”

    Il 7 ottobre è stato il giorno in cui è iniziato il processo di distruzione di Hamas“. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in una riunione della commissione Affari Esteri e Difesa, spiegando che una volta completata questa distruzione, Israele rinuncerà alla responsabilità per Gaza e stabilirà un nuovo regime di sicurezza.
    Gallant ha ribadito che la guerra sarà divisa in tre fasi, la prima costituita da “una campagna militare e poi manovre tattiche, con l’obiettivo di uccidere operativi e danneggiare infrastrutture” per distruggere Hamas. In un secondo momento i combattimenti continueranno “a bassa intensità”.
    La fase finale della campagna prevede “la creazione di un nuovo regime di sicurezza nella Striscia di Gaza, la rimozione della responsabilità di Israele per la vita a Gaza e la creazione di una nuova realtà di sicurezza per i cittadini israeliani”.