Biden: “Accordo con Israele ed Egitto, il valico di Rafah aperto entro 48 ore”. Hamas libera due ostaggi statunitensi

Domani al Cairo il vertice internazionale sulla guerra tra Israele e Hamas. Bbc: “Tel Aviv ha detto no al rilascio di ostaggi in cambio di una tregua". L'esercito: "La chiesa ortodossa non era obiettivo. Colpito solo un muro". La Knesset rivela le tre fasi per eliminare Hamas: manovra di terra, eliminazione dei “nidi di resistenza” e “nuova realtà di sicurezza”.

Aggiornato: 22:09

I fatti più importanti

  • 19:18

    Il ministero degli Esteri egiziano accusa Israele di ostacolare l’avvio di aiuti a Gaza

    Con un post su X il ministero degli Esteri egiziano ha accusato i media occidentali di prendere di mira il Paese per il mancato ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza bombardata da Israele. “Il valico di Rafah è aperto e l’Egitto non è responsabile di ostacolare l’uscita di cittadini di paesi terzi”, si legge sul profilo ufficiale del dicastero, aggiungendo che la stampa occidentale sta promuovendo “uno scenario di sfollati, ritenendo l’Egitto responsabile della chiusura del valico nonostante gli attacchi mirati israeliani e il rifiuto di fare entrare gli aiuti”. In un secondo post il ministero ha affermato che “domani c’è l’opportunità di cambiare rotta e risvegliare le coscienze”, supportando così l’informazione condivisa da fonti statunitensi che prevedono l’apertura del valico con ingresso di aiuti per sabato 21. 

  • 19:09

    Tajani: “La Tunisia può convincere Hamas a seguire la via della pace”

    “I tunisini possono svolgere un ruolo importante anche per convincere Hamas e chi vuole allargare il conflitto a seguire la via del dialogo e della pace”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di una conferenza stampa nella residenza dell’ambasciatore italiano a Tunisi, Fabrizio Saggio. Il ministro degli Esteri ha poi sottolineato che è l’Onu che “più di ogni altro può svolgere un ruolo di mediazione”, ma che “ogni Paese può giocare la sua partita”. Sugli attacchi sul fronte libanese Tajani ha invece dichiarato: “Siamo preoccupati per quanto sta accadendo alla frontiera nord di Israele con i continui attacchi di Hezbollah, ma nostri militari di stanza lì che svolgono un’azione di pace sotto le bandiere delle Nazioni Unite continuano a svolgere tranquillamente la loro missione e non stanno correndo rischi”.  

    Ha poi commentato la discussa apertura del valico di Rafah, al confine con l’Egitto, attorno al quale si stanno accumulando i camion di aiuti umanitari impossibilitati a entrare nella Striscia di Gaza, affermando che “ci sono problemi organizzativi”. La spiegazione ufficiale è che serve tempo per sistemare le strade verso il valico danneggiate dai bombardamenti. “Vediamo quali saranno i tempi”, ha detto Tajani, evidenziando che “serve un accordo tra Israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari”.

  • 19:02

    New York, migliaia a Times Square per chiedere liberazione ostaggi Hamas

    Migliaia di persone appartenenti alla comunità ebraica di New York hanno manifestato in serata a Times Square per chiedere la liberazione degli ostaggi fatti da Hamas durante l’attacco a sorpresa del 7 ottobre. Le immagini delle persone rapite e portate nella Striscia di Gaza sono apparse sugli schermi luminosi della piazza. Tra i manifestanti diverse persone hanno accusato i media di non occuparsi abbastanza dei prigionieri. 

  • 18:50

    Fonti Usa: “Riapertura del valico di Rafah prevista domani”

    Un funzionario statunitense che ha parlato in condizioni di anonimato alla stampa, ha riferito che l’invio di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah potrebbe essere previsto per domani, sabato 21 ottobre. Secondo quanto dichiarato dal funzionario, l’apertura del valico è stata rallentata dai lavori di riparazione della strada tra Egitto e Gaza, danneggiata dagli attacchi aerei. Nei pressi del valico si trovano già più di 200 camion e circa 3mila tonnellate di aiuti.

  • 18:45

    Sunak vede Abu Mazen al Cairo: “Regno Unito impegnato nel facilitare ripresa aiuti a Gaza”

    Il premier britannico Rishi Sunak ha incontrato il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Abu Mazenm durante il suo soggiorno al Cairo ospite del leader Abdel Fattah al-Sisi. Durante il faccia a faccia con il capo dell’Anp, Sunak ha detto che il governo britannico si impegna a svolgere “un ruolo importante” per facilitare la ripresa degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese di Gaza attraverso l’Egitto. Sunak ha poi confermato l’incremento degli stanziamenti di Londra per gli aiuti ai palestinesi e la volontà di favorire una ripresa piena del loro afflusso verso la Striscia di Gaza “quanto prima possibile”. Il Regno Unito non ha ancora precisato ufficialmente se alla conferenza internazionale convocata da Sisi al Cairo domani sulla guerra in Israele sarà rappresentato dallo stesso Sunak o il ministro degli Esteri come anticipato dai media britannici.

  • 18:37

    L’esercito israeliano continua i bombardamenti su Hamas a Gaza

    L’esercito israeliano prosegue nel bombardamento sulla Striscia di Gaza. Il portavoce militare delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha riferito che gli obiettivi sono infrastrutture di Hamas tra cui centri di comando, siti di lancio di missili anti tank e tunnel sotterranei.

  • 18:33

    Israele ha evacuato 100mila civili da inizio conflitto

    Secondo il ministero della Difesa israeliano, 100mila civili sono stati evacuati in diverse aree del Paese da inizio conflitto. Lo riporta la Cnn citando il dicastero. In questa cifra non è incluso il numero di evacuati dalla città di Kiryat Shmona, abbandonata in modo volontario da diversi civili, che farebbe salire il numero totale di evacuazioni a circa 123.000 civili.

  • 18:29

    Napoli, nuovo corteo pro Palestina

    Nuova manifestazione pro Palestina a Napoli. A partire dalle 17.40 di oggi un corteo composto da diverse centinaia di persone è partito da piazza Mercato a  in direzione piazza del Plebiscito. La manifestazione è stata organizzata dal centro culturale Handala Ali così come quella di venerdì scorso. Tra slogan e bandiere palestinesi lo striscione a capo del corteo recita: “Non c’è pace sotto occupazione. Palestina libera”. Negli scorsi giorni sui social è diventata virale la fotografia di un’enorme bandiera della Palestina appesa su una facciata delle case popolari di Scampia. 

  • 18:24

    Hamas: “Aprire permanentemente il valico di Rafah. Pochi camion sono semplice distrazione”

    Il partito islamico Hamas è tornato a chiedere l’apertura permanente del valico di Rafah per facilitare l’ingresso di aiuti umanitari. Mentre i colloqui sulle condizioni di accesso alle organizzazioni internazionali Hamas ha dichiarato che “limitare i colloqui solo al passaggio di 20 camion a Gaza è un tentativo sionista e americano di gettare fango negli occhi”. Lo riporta una nota del movimento di resistenza islamico in una nota citata da al Arabiyia. Hamas chiede  l’apertura “permanente e continua del varco” non solo “per trasportare i feriti e farli curare”, ma anche perché il flusso di aiuti “raggiunga tutte le aree di Gaza”. Hamas ha anche condannato il fatto che gli aiuti, che potrebbero iniziare ad entrare non prima di domani, siano limitati al sud della Striscia di Gaza. “Questo tipo di distribuzione permette all’occupazione”, ha detto, riferendosi a Israele, “di esercitare pressioni sul popolo palestinese affinché continui a spostarsi verso sud”.

  • 18:18

    Israele: “Alle tavole dello Shabbath lasciate una sedia vuota”

    In un appello lanciato sui profili social il governo israeliano ha invitato le famiglie israeliane a lasciare una sedia vuota in ricordo delle vittime dell’incursione di Hamas del 7 ottobre. “Questo Shabbat migliaia di famiglie in Israele sono senza i loro cari. Più di mille israeliani sono stati assassinati. Altri 200 sono in ostaggio. Vi chiediamo di lasciare una sedia vuota alla vostra tavola dello Shabbat e di unirvi a noi in preghiera per riportare i nostri cari a casa” scrivono allegando una foto di una sedia vuota di colore nero e la scritta “Bring them home”, riportateli a casa. Negli scorsi giorni il governo israeliano è stato oggetto di critiche per le modalità con cui sta affrontando il recupero degli ostaggi rapiti da Hamas.