Onu: “Gli aiuti fatti entrare a Gaza non bastano. È una catastrofe”. L’esercito israeliano rafforza gli attacchi. Pressioni Usa per evitare lo scontro con Hezbollah
LA DIRETTA - Solo 20 i tir che sono stati autorizzati a portare rifornimenti passando dal valico di Rafah. In serata il vertice in Egitto con i Paesi Arabi e la Russia si è chiuso senza una posizione condivisa. L'esercito israeliano ha ribadito che si prepara a un'operazione di terra imminente
Aggiornato: 21:07
I fatti più importanti
- Hezbollah: "Siamo già nel cuore della battaglia"
- Al Jazeera: "Colpito il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza"
- L'esercito di Israele: "Rafforzeremo i nostri attacchi su Gaza"
- In corso l'incontro tra Netanyahu e Meloni
- New York Times: "Pressioni Usa perché Israele non attacchi Hezbollah"
- Cinque agenzie Onu: "Situazione catastrofica"
- Onu: "Possibile che domani arrivino altri aiuti"
- Meloni arrivata all'aeroporto di Tel Aviv
- Msf: "Il numero di camion per gli aiuti è insufficiente rispetto ai bisogni"
- 20mila persone in corteo per la Palestina a Milano
- Hamas: "Contatti per liberare ostaggi civili"
- Blinken: "Tenere aperto il valico di Rafah"
- Idf: "Ci stiamo preparando per l'operazione di terra"
- Gallant: "Hezbollah ha deciso di partecipare ai combattimenti"
- Meloni: "Serve soluzione a due Stati"
- Al-Sisi: "Prevenire allargamento del conflitto"
- Guterres (Onu): "Appello per tregua umanitaria"
- Al-Sisi: "Lavoriamo a una soluzione a due Stati"
- Oms: "Forniture a Gaza scarse"
- Esercito israeliano: "Quasi 7mila razzi lanciati da Hamas dal 7 ottobre"
- Il valico di Rafah subito richiuso dopo il passaggio di 20 camion
- Brusà (Onu): "A Gaza è una catastrofe umanitaria"
- Aperto il valico di Rafah
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12:32
Meloni: “Condanna ad Hamas senza ambiguità”
“Il terribile attacco di Hamas si è abbattuto contro civili inermi con una efferatezza senza precedenti che lascia allibiti e che dal nostro punto di vista è giusto condannare senza ambiguità”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo.
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12:20
Michel: “Israele si difenda rispettando il diritto”
“Dobbiamo raccogliere tutti gli sforzi possibili affinché la mediazione fermi questo conflitto e ovviamente intraprendere tutte le strade possibili per proteggere i civili, in particolare i bambini. Ribadiamo il diritto di Israele a difendersi, ma deve essere fatto nel quadro del diritto internazionale”. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel al summit per la pace al Cairo. L’Ue “vuole sostenere gli sforzi per fornire aiuti umanitari ai palestinesi, al popolo palestinese. È nostra responsabilità lavorare strenuamente per evitare la diffusione di questo conflitto”, ha affermato Michel.
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12:16
Al-Sisi: “Prevenire allargamento del conflitto”
“Dobbiamo prevenire l’allargamento del conflitto che può mettere a rischio la stabilità della regione, far ripartire il processo di pace, tornare al tavolo di negoziazione per arrivare a un cessate il fuoco”. Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, aprendo il summit per la pace al Cairo.
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12:14
Guterres (Onu): “Appello per tregua umanitaria”
Al valido di Rafah “ho constatato una catastrofe umanitaria. Al di là del confine ci sono due milioni di persone tra cui bambini che necessitano di aiuti. Sono grato all’Egitto per il ruolo che ha avuto e lancio un appello ad una tregua umanitaria”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres presente al Cairo al vertice della Pace, sottolineando che “i diritti dei palestinesi sono legittimi” e che serve “una soluzione a due Stati”
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11:50
Abu Mazen: “Non lasceremo mai la nostra terra”
“Non lasceremo mai la nostra terra, non lasceremo mai la nostra terra”. Lo ha ripetuto due volte il presidente palestinese Abu Mazen, concludendo il suo intervento al summit per la pace al Cairo.
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11:46
Idf: “Gli ostaggi sono 210”
Sono 210 al momento le famiglie degli ostaggi che l’esercito ha informato, aggiungendo e depennando le persone sulla base “di informazioni di intelligence”. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari confermando che l’obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Secondo Hagari sono finora 307 i soldati israeliani caduti dall’inizio dell’attacco di Hamas.
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11:23
Al-Sisi: “Lavoriamo a una soluzione a due Stati”
“Ci troviamo davanti a una crisi senza precedenti che richiede attenzione totale. Per questo vi ho chiamati a lavorare insieme su una nuova road map che metta fine alla crisi umanitaria”. Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi rivolgendosi ai leader nell’apertura dei lavori del vertice internazionale per la pace, al Cairo. Al-Sisi ha sottolineato la necessità di “stabilire negoziati che aprano la via a una soluzione a due Stati”.
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11:19
Oms: “Forniture a Gaza scarse”
“Le forniture attualmente destinate a Gaza inizieranno a malapena a soddisfare le crescenti esigenze sanitarie, mentre le ostilità continuano a crescere. C’è disperatamente bisogno di un’operazione di aiuto potenziata e protetta”. Lo segnala l’Organizzazione mondiale della sanità, annunciando che “4 camion che trasportano forniture sanitarie dell’Oms hanno iniziato a muoversi verso il valico di frontiera di Rafah, diretti a Gaza”. Fra i materiali destinati all’enclave palestinese ci sono farmaci per i traumi, altri aiuti per 1.200 persone, 235 kit per stabilizzare i feriti sul posto, medicinali mirati al trattamento di malattie croniche per 1.500 pazienti, farmaci essenziali di base e forniture sanitarie per 300mila persone per 3 mesi.
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11:18
“Almeno 1.700 palestinesi arrestai dall’attacco”
Sono almeno 1.700 i palestinesi arrestati da Israele dall’inizio dell’attacco di Hamas. Lo ha riferito il Centro dei prigionieri palestinesi, citato dai media.
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10:50
Hamas: “Aiuti limitati non cambiano disastro”
“Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza”. Lo ha detto il capo dell’ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf, in un comunicato citato dai media, riferendosi ai camion di aiuti entrati oggi dall’Egitto attraverso il valico di Rafah. Secondo Maruf, “è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure”.