Onu: “Gli aiuti fatti entrare a Gaza non bastano. È una catastrofe”. L’esercito israeliano rafforza gli attacchi. Pressioni Usa per evitare lo scontro con Hezbollah

LA DIRETTA - Solo 20 i tir che sono stati autorizzati a portare rifornimenti passando dal valico di Rafah. In serata il vertice in Egitto con i Paesi Arabi e la Russia si è chiuso senza una posizione condivisa. L'esercito israeliano ha ribadito che si prepara a un'operazione di terra imminente

Aggiornato: 21:07

  • 10:45

    Onu: “Il primo convoglio di aiuti non sia l’ultimo”

    “Il primo convoglio” di aiuti umanitari per Gaza “non deve essere l’ultimo”. Lo ha affermato il capo dell’agenzia umanitaria dell’Onu Martin Griffiths, presente al Cairo per il “vertice per la pace”, dopo il passaggio di 20 camion dall’Egitto verso Gaza. “Sono fiducioso che questa spedizione sarà l’inizio di uno sforzo sostenibile per fornire beni essenziali, tra cui cibo, acqua, medicine e carburante, agli abitanti di Gaza in modo sicuro, incondizionato e senza ostacoli”, ha aggiunto. Le spedizioni odierne contengono, secondo i media egiziani, cibo e aiuti medici e non carburante, vitale nella Striscia di Gaza.

  • 10:09

    Al valico per Rafah anche anche palestinesi con doppia cittadinanza

    Dopo aver appreso dell’ingresso di aiuti umanitari a Gaza dall’Egitto, una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono sopraggiunti al valico di Rafah nella speranza di passare nel Sinai. Ma, come ha constatato l’ANSA sul posto, gli uffici del terminal passeggeri del valico restano chiusi e questi palestinesi (fra cui molti bambini) non trovano interlocutori.

  • 10:08

    Meloni al Cairo per il summit per la pace

    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è atterrata a Il Cairo, in Egitto, dove prenderà parte al Summit per la pace in Medio Oriente organizzato dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Al centro del vertice, che si svolge nella nuova capitale amministrativa della città, gli “sviluppi e il futuro della causa palestinese e del processo di pace” nel pieno della guerra tra Israele e Hamas. Sono una ventina i paesi invitati al Summit, che si articolerà in due sessioni di lavoro al termine delle quali potrebbe essere diramata una dichiarazione congiunta: dal Qatar alla Turchia, dall’Arabia Saudita agli Emirati Arabi Uniti, che dovrebbero essere rappresentati da Mohammed bin Salman e da Mohammed bin Zayed. Per quanto riguarda i leader europei, oltre a Meloni prenderanno parte ai lavori il presidente del governo spagnolo Pedro Sanchez (presidente di turno dell’Unione europea), Kyriakos Mitsotakis (Grecia) e Nikos Christodoulides (Cipro). Per Germania, Francia e Regno Unito sono attesi invece i ministri degli Esteri. Tra i partecipanti anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, e l’alto rappresentante della politica estera Ue, Josep Borrell. Al termine del Summit Meloni dovrebbe recarsi a Tel Aviv in Israele, per poi fare rientro a Roma questa sera.

  • 10:02

    Esercito israeliano: “Quasi 7mila razzi lanciati da Hamas dal 7 ottobre”

    Sono stati quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all’interno della Striscia. Secondo la stessa fonte – a due settimane dall’attacco – sono stati oltre 1.000 “i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele”. “Decine – ha aggiunto – i capi terroristi di Hamas eliminati”.

  • 10:01

    Raid di Israele su Gaza

    Continuano i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver colpito nella notte “numerosi obiettivi” di Hamas nell’enclave palestinese, compresi un centro di comando e “infrastrutture” del gruppo che controlla la Striscia. I militari, riferisce ancora il Times of Israel, rendono anche noto tramite il portavoce Daniel Hagari, di aver preso di mira siti per il lancio di missili anticarro e postazioni utilizzate da cecchini in cima a palazzi del territorio palestinese.

  • 10:00

    Media: “Usa e Israele valutano un governo ad interim per Gaza”

    Gli Stati Uniti e Israele stanno valutando possibili scenari sul futuro della Striscia di Gaza dopo la sconfitta di Hamas, incluso l’eventuale insediamento di un governo provvisorio sostenuto dall’Onu e con il coinvolgimento dei governi arabi: lo riporta Bloomberg, che cita fonti vicine a Washington.
    Le discussioni sono ancora in una fase iniziale e dipendono da sviluppi che devono ancora verificarsi, non ultimo il successo di un assalto di terra israeliano, precisano le fonti che hanno chiesto di non essere identificate. Qualsiasi possibilità di questo tipo avrebbe bisogno del consenso delle nazioni arabe della regione, cosa che non è affatto certa, commenta l’agenzia di stampa.

  • 09:54

    Morto soldato israeliano colpito da un missile al confine con il Libano

    Un sergente maggiore riservista dell’esercito israeliano, Omer Balva, della brigata Alexandroni è stato ucciso ieri da un missile anticarro vicino a Margaliot nel nord di Israele lungo il confine con il Libano. Altri tre riservisti sono rimasti feriti. Lo riferiscono i media israeliani.

  • 09:45

    Il valico di Rafah subito richiuso dopo il passaggio di 20 camion

    Il Valico di Rafah, fra Egitto e Striscia di Gaza è stato subito richiuso, dopo il passaggio di soli 20 camion con aiuti, rende noto Cnn, citando un suo stringher sul lato egiziano del confine. Ieri, in attesa di passare, c’erano più di 50 camion.

  • 09:34

    Brusà (Onu): “A Gaza è una catastrofe umanitaria”

    La situazione è gravissima. Acqua, prima di tutto. E carburante, “necessario per far funzionare i dissalatori, gli ospedali rimasti e le pompe”. Tutta Gaza è in emergenza per la “catastrofe umanitaria” che dilaga. Lo racconta in un’intervista al Sole 24 Ore, Antonino Brusà, direttore delle Human Resources della Unrwa, l’agenza delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi. “Prima dell’escalation entravano a Gaza ogni giorno 500 camion di rifornimenti da Rafah, soprattutto benzina e cibo. Un rifornimento per noi essenziale, visto che diamo da mangiare a 1,2 milioni di persone. Tutto questo si è bloccato e le scorte stanno finendo, anche se la possibile riapertura per 20 camion è un barlume di speranza”, dice Brusà, che coordina tutte le attività del personale sul campo. “L’emergenza umanitaria per il nuovo conflitto si somma ad una situazione già gravissima: l’80% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà”, sottolinea. “A Khan Yunis, centro abitato a sud della Striscia, Unrwa ha un training center, un centro di educazione e formazione professionale, dove sono in questo momento accolti 22mila sfollati: ebbene per tutti ci sono solo due bagni”, spiega. “Il nostro personale copre tutte le esigenze, ci sono insegnanti, medici, infermieri, ma anche operatori ecologici, i quali da giorni stanno lavorando per rimuovere le macerie e cercare i dispersi”, afferma Brusà.

  • 09:33

    Unicef: “Oltre 1600 bambini uccisi dai bombardamenti a Gaza”

    Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. L’uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell’accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L’umanità deve prevalere”. Lo rende noto Adele Khodr, Direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa