Gaza, la diretta – Gli Usa contro Netanyahu: “No alla rioccupazione della Striscia”. La Croce Rossa: “Colpito nostro convoglio umanitario”

Netanyahu aveva annunciato di voler assumere "la responsabilità della sicurezza nella Striscia". L'alt del Dipartimento di Stato americano che dice no anche allo spostamento dei cittadini palestinesi. Biden ha chiesto al premier israeliano tre giorni di tregua per fare progressi sugli ostaggi. Si combatte dentro Gaza City. Caccia di Tel Aviv in volo su Beirut

Aggiornato: 10:22

  • 17:14

    Idf: “Combattiamo nel cuore di Gaza City”

    “Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City”: lo ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele. “Nel cuore del terrore. Questa è una guerra complessa e difficile e sfortunatamente ha i suoi costi”, ha aggiunto.

  • 16:43

    Gantz: “Gaza non sarà cancellata, ma da lì non verranno più minacce”

    Israele non intende affatto ”cancellare Gaza”: lo ha affermato il leader centrista Benny Gantz incontrando abitanti israeliani residenti nella zona che circonda la Striscia. In risposta alla domanda di uno di essi, riferisce l’emittente Canale 12, Gantz – appena entrato in un governo di “emergenza nazionale guidato da Benyamin Netanyahu” ha risposto: “Gaza non sarà cancellata, resterà là con Khan Yunes e Rafah anche il giorno dopo”, cioè alla conclusione della guerra. “Ma noi faremo in modo che da là non provengano più minacce, e che possiate dunque tornare alle vostre case”, ha aggiunto. 

  • 16:37

    Tajani: “Hamas dev’essere fuori dalla Palestina”

    “Certamente ci vuole tempo, ma noi siamo per far sì che il popolo palestinese sia fuori da questa guerra e naturalmente Hamas deve essere fuori dalla Palestina. Noi crediamo molto nell’Anp (l’Autorità nazionale palestinese, ndr), che può essere un interlocutore per il futuro, come lo è oggi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della ministeriale Esteri del G7 a Tokyo.

  • 16:35

    Tajani: “Possibile soluzione tipo Unifil in Libano”

    “Israele è un Paese in guerra, però io credo che si debba continuare a lavorare per la stabilità e la de-escalation, quindi l’obiettivo finale è quello di due popoli e due Stati. Ovviamente per Gaza dovrà esserci una fase di transizione, può esserci ad esempio una presenza tipo quella in Libano dell’Unifil (la forza di interposizione Onu, ndr). Da questo punto di vista si può trovare un accordo, ne abbiamo parlato e continueremo a parlarne. L’obiettivo è la pace”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando ai giornalisti a margine della ministeriale Esteri G7 a Tokyo.

  • 16:32

    Hamas: “Per rilasciare gli ostaggi serve il cessate il fuoco”

    Per rilasciare gli ostaggi serve fermare i combattimenti. Lo ha detto il numero due di Hamas, Moussa Abu Marzouk, nella sua intervista alla Bbc. Secondo Marzouk l’organizzazione non possiede l’elenco di tutti gli ostaggi e non è a conoscenza di dove si trovi ognuno di loro, perché sono trattenuti da “diverse fazioni”, come la Jihad islamica, che lavora a stretto contatto con Hamas ma in modo apparentemente indipendente. In generale, afferma, i prigionieri potrebbero essere realisticamente liberati solo se “gli israeliani fermassero i combattimenti in modo da poterli consegnare alla Croce Rossa”.

  • 15:53

    Haaretz: “Il leader di Hamas incontrerà Erdoğan”

    I leader di Hamas sono arrivati oggi in Turchia per un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Lo scrive il sito israeliano di notizie Ynet, che cita fonti palestinesi secondo cui l’incontro è collegato alla recente visita in Iran del capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Il giornale israeliano Haaretz scrive che Haniyeh incontrerà Erdoğan in Turchia.

  • 15:01

    Onu: “Sfollato il 70% degli abitanti della Striscia”

    Circa un milione e mezzo di persone, quasi il 70% degli abitanti della Striscia di Gaza, sono state sfollate dopo l’inizio dell’offensiva israeliana. Lo ha reso l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa, in un post su Twitter. I rifugi di emergenza, che ospitano centinaia di migliaia di persone, sono sovraffollati fino a quattro volte la loro capacità e le loro condizioni si stanno deteriorando. “In un rifugio ci sono meno di due metri quadrati disponibili per persona. Almeno seicento persone devono condividere un bagno in una struttura e si sono verificati migliaia di casi di malattie infettive, diarrea e varicella”, denuncia l’Unrwa.

  • 14:57

    Il dirigente di Hamas: “Nessun civile ucciso nell’attacco del 7 ottobre”

    Il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha negato che nell’attacco a Israele del 7 ottobre siano stati uccisi civili. In un’intervista alla Bbc, Marzouk ha affermato che il leader dell’ala militare di Hamas (le brigate Qassam) aveva ordinato “chiaramente ai suoi combattenti non uccidere una donna, non uccidere un bambino e non uccidere un vecchio”, e così sono stati “presi di mira” e uccisi solo “riservisti e soldati”. L’emittente britannica sottolinea che le affermazioni di Marzouk sono in netto contrasto con le numerose prove raccolte che dimostrano gli attacchi di Hamas ad adulti e bambini disarmati. Incalzato su questo punto, il dirigente islamista non ha fornito una risposta chiara. 

  • 14:49

    Usa: “Prosegue il dialogo con Netanyahu per le pause umanitarie”

    Gli Stati Uniti stanno portando avanti il dialogo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al fine di convincerlo a concedere “pause umanitarie” nel conflitto con Hamas, utili alla consegna di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza e alla soluzione della crisi degli ostaggi. Lo ha dichiarato il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.

  • 14:46

    Oms: “Oltre 160 sanitari morti nella Striscia”

    “Oltre 160 operatori sanitari sono morti in servizio” nella Striscia di Gaza “mentre si occupavano dei feriti e dei malati”. Lo ha detto Christian Lindmeier, portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità, nel corso di un briefing a Ginevra. “Siamo estremamente orgogliosi della professionalità e del coraggio delle migliaia di loro che continuano a lavorare facendo sì che il sistema sanitario continui ad andare avanti nonostante tutto”, ha aggiunto.