Gaza, la diretta – Accordo Israele-Hamas per la tregua. Netanyahu: “È la decisione giusta”. Prevista la liberazione di cinquanta ostaggi

Secondo Haaretz l'intesa prevede il rilascio di trenta bambini, otto madri e 12 altre donne in cambio di 150 prigionieri palestinesi. L'ultradestra si oppone, il premier difende la scelta e rassicura: "Restiamo in guerra". Nuovo raid su un campo profughi nella Striscia: almeno 17 morti

Aggiornato: 09:17

I fatti più importanti

  • 12:11

    Israele: “In Libano colpite tre cellule terroristiche”

    La aviazione israeliana ha identificato e colpito oggi “tre cellule terroristiche armate” vicino alla zona di confine con il Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. Inoltre la aviazione ha colpito “diversi obiettivi terroristici degli Hezbollah, incluse infrastrutture militari e strutture predisposte per dirigere attività terroristiche”. Nel frattempo, secondo il portavoce, colpi di mortaio sono stati sparati dal Libano contro una postazione militare israeliana nel nord di Israele e l’artiglieria ha risposto al fuoco.

  • 11:21

    Unicef: “Su Gaza incombe una tragedia sanitaria”

    Nella Striscia di Gaza si profila una vera e propria “tragedia” sanitaria, a causa della mancanza di carburante e acqua: lo ha dichiarato oggi l’Unicef. “Se non ci sarà abbastanza carburante, assisteremo al collasso dei servizi igienico-sanitari”, ha detto il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, James Elder, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, descrivendo la situazione come una vera “tragedia” o una “tempesta perfetta” causata dallo scoppio di malattie.

  • 11:06

    Due giornalisti e un civile uccisi in un raid israeliano in Libano

    Due giornalisti e un civile sono rimasti uccisi in un raid israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce l’agenzia governativa di notizie libanese Nna, secondo cui l’attacco mortale è avvenuto nella zona tra Tayr Harfa e Jebbin, nel settore occidentale della linea del fronte tra Hezbollah e Israele

  • 10:46

    Ministro Ben-Gvir: “L’accordo per il rilascio degli ostaggi è rischioso”

    Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra Potere ebraico, ha detto di essere allarmato dall’accordo che si profila per la liberazione di ostaggi israeliani catturati da Hamas. Secondo il Times of Israel Ben Gvir ha ammesso di non conoscerne i dettagli: “Ma le voci che circolano – ha aggiunto – indicano che rischiamo di compiere un altro grave errore come nella liberazione di Shalit”: il caporale liberato nel 2011 dopo 5 anni di prigionia a Gaza in cambio di 1000 detenuti di Hamas, fra cui il leader attuale Yahya Sinwar. Un accordo analogo “potrebbe rivelarsi un disastro”.

  • 10:33

    Anziana uccisa nei raid israeliani in Libano

    Un’anziana donna è morta in seguito alle ferite riportate nelle ultime ore durante un bombardamento israeliano nel sud del Libano. Lo riferiscono le tv libanesi che citano i parenti dell’80enne abitante di Kfar Kila, località a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.

  • 09:41

    Fonti israeliane: “Vicini a un accordo per la liberazione di donne e bambini ostaggio”

    Una fonte israeliana ha detto alla tv Canale 12: “siamo molto vicini ad un accordo” per il rilascio di alcuni ostaggi a Gaza. Dopo aver sottolineato che ci sono ancora aspetti tecnici da risolvere, secondo la fonte c’è una intesa in base a cui almeno 50 persone saranno liberate, mentre decine di altri lo potrebbero essere in cambio di una estensione del cessate il fuoco dopo i primi pochi giorni inziali. Ad essere liberati – ha detto la tv – dovrebbero essere i bambini, le loro madri e altre donne.

  • 08:43

    Altri due soldati israeliani uccisi: sono 68

    L’esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati nell’operazione di terra nel nord di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Il totale ad ora è di 68 soldati morti.

  • 08:43

    Hamas: “Tra qualche ora possibile annuncio di Doha su un accordo”

    L’annuncio di un possibile accordo di cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri tra Israele e Hamas potrebbe essere annunciato “a ore” da funzionari del Qatar: lo ha detto ad Al Jazeera l’esponente della fazione islamica, Izzat el Reshiq. “L’atteso accordo includerà il rilascio di ostaggi donne e bambini israeliani in cambio di donne a bambini palestinesi nelle prigioni dell’occupazione”, ha detto el Reshiq. In precedenza, uno dei leader di Hamas – Ismail Haniyeh – aveva detto che il gruppo era “vicino a raggiungere un accordo su una tregua” con Israele.

  • 08:42

    Missile di Hezbollah colpisce una casa in Israele

    Un missile anticarro è stato lanciato dal Libano ed è esploso nella città israeliana settentrionale di Metulla, colpendo un’abitazione ma senza causare vittime. Lo riportano i media locali. Hezbollah ha rivendicato l’attacco affermando che la casa era utilizzata da soldati israeliani e che si è trattato di una rappresaglia dopo che Israele ha bersagliato abitazioni dei villaggi di confine nel sud del Libano.

  • 08:41

    Almeno 50 giornalisti uccisi dall’inizio della guerra

    E’ salito ad almeno 50 il bilancio dei giornalisti e degli operatori dei media uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas scoppiato il 7 ottobre scorso.
    Lo ha dichiarato ieri sera il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), in quello che è stato il mese più sanguinoso per i reporter da quando l’ong per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare le morti dei giornalisti nel 1992. Il bilancio segna una “triste pietra miliare” e supera di gran lunga quello dei 15 reporter uccisi nella guerra in corso tra la Russia e l’Ucraina, secondo il Cpj. Nella giornata di sabato scorso sono stati cinque i giornalisti uccisi in Medio Oriente, segnando il secondo giorno più mortale del conflitto tra Hamas e Israele dopo il 7 ottobre. “I giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante durante i periodi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra”, ha affermato in una nota Sherif Mansour, coordinatore del Cpj per il Medio Oriente e il Nord Africa.