Gaza, la diretta – C’è l’accordo tra Israele e Hamas: “La tregua inizierà dalle 10 di giovedì”. Fonti Hezbollah: “Anche noi rispetteremo la pausa umanitaria”
Il governo di Israele ha approvato l'accordo. Netanyahu: "È la decisione giusta". Il premier: "La guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas" dopo la fine della tregua umanitaria nella Striscia. Tel Aviv: "Sotto l'ospedale Al Shifa c'era centro nevralgico"
Aggiornato: 22:24
I fatti più importanti
- Netanyahu: "Sia chiaro: la guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas"
- "Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno rilasciati nel primo giorno di tregua"
- "Lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri attraverso il valico di Rafah"
- Unicef: "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino"
- Portavoce Vaticano: "Non mi risulta che il Papa abbia usato la parola genocidio"
- Palestinesi incontrano il Papa: "Ha riconosciuto che viviamo un genocidio"
- Fonti Hezbollah: "Anche noi rispetteremo la tregua"
- Tregua a Gaza al massimo per 10 giorni
- Israele: "Già distrutti 400 tunnel a Gaza"
- Hamas: "Tregua con Israele da giovedì alle 10"
- Papa: "Questa non è guerra, è terrorismo"
- Abu Mazen: "Ora soluzioni più ampie"
- Cina: "Bene accordo su stop a combattimenti"
- Qatar: "Tregua inizierà entro 24 ore"
- Usa: "Ci aspettiamo il rilascio di altri ostaggi"
- Usa: "Tre americani tra gli ostaggi che verranno liberati"
- Hamas: "Bene tregua umanitaria, restiamo all'erta"
- Cosa prevede l'accordo
- Governo Israele approva l'accordo: "Ma guerra continuerà dopo tregua"
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19:58
Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati anche una bimba di 3 anni
Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati ci sono 3 americani e tra questi una bimba di 3 anni, Avigail Mor Idan, i cui genitori Roee e Smadar sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere un funzionario dell’amministrazione Biden, ripreso dai media israeliani. Gli altri due sono entrambe donne che hanno doppio passaporto israeliano e americano.
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19:57
La Corte suprema israeliana ha respinto una petizione contro l’accordo con Hamas
La Corte suprema israeliana ha respinto una petizione contro l’accordo con Hamas che contestava il rilascio dei detenuti palestinesi previsto dall’intesa in cambio della liberazione degli ostaggi. Lo ha riferito Haaretz.
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19:55
“Lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri attraverso il valico di Rafah”
Lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi dovrebbe avvenire gradualmente attraverso il valico di Rafah, tra Egitto e Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti della sicurezza al valico, ricordando che l’ultima volta che c’era stato uno scambio di prigionieri era avvenuto con le stesse modalità. Gli ostaggi nelle mani di Hamas dovrebbero essere consegnati a Rafah ai servizi di sicurezza egiziani, e poi trasferiti in ambulanza al vicino valico di Karem Aboul Salem. Lì verrebbero poi affidati alla parte israeliana.
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19:21
Medici Senza Frontiere: “Morto l’uomo ferito nell’attacco a un convoglio di evacuazione”
Medici Senza Frontiere (Msf) “è sconvolta dalla notizia della morte del familiare di un membro del suo staff, rimasto ferito sabato scorso nell’attacco a un convoglio di evacuazione che aveva già provocato un morto”. Lo scrive l’organizzazione in una nota, sottolineando che “nonostante negli ultimi quattro giorni Msf abbia ripetutamente chiesto alle parti in conflitto di consentire l’evacuazione medica della persona ferita, non si sono riuscite ad ottenere le condizioni di sicurezza necessarie per farlo. Il personale di Msf ha fatto del suo meglio per aiutarlo”. Medici Senza Frontiere “chiede alle parti in conflitto di smettere di colpire i civili. È necessario adesso un cessate il fuoco, l’unico modo per ottenere corridoi di evacuazione sicuri per migliaia di persone, compreso il personale di Msf e i loro familiari”, conclude la nota.
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19:18
Onu: “A Gaza 5500 donne incinte che dovrebbero partorire nel prossimo mese”
La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), Natalia Kanem, ha espresso preoccupazione per la sorte delle donne incinte a Gaza e per i nascituri. “Tra i combattimenti e la devastazione, a Gaza ci sono attualmente 5.500 donne incinte che dovrebbero partorire nel prossimo mese. Ogni giorno, circa 180 donne partoriscono in condizioni spaventose, il futuro dei loro neonati è in pericolo ed incerto”, ha detto Kanem.
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19:17
New York Times: “Lavoro diplomatico Usa dietro l’accordo tra Hamas e Israele”
L’accordo tra Israele e Hamas per la liberazione di ostaggi è frutto di una lunga e paziente pressione dell’amministrazione Biden e del lavoro diplomatico di una “secret cell”, una cellula segreta di stretti consiglieri del presidente che hanno lavorato con ostinazione su una rete di negoziati con Qatar, Egitto e Israele. Uno sforzo ostacolato dalle interruzioni delle comunicazioni a Gaza e da una serie di controversie dell’ultimo minuto che hanno fatto deragliare i colloqui. Lo scrive il New York Times, raccontando i retroscena delle cinque settimane di trattative delicate che hanno portato all’accordo, comprese 13 telefonate del presidente americano al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Decisiva, secondo il quotidiano, la convinzione maturata da Joe Biden che, per superare le resistenze di ‘Bibì a pause di giorni (e non di poche ore), era necessario legare la tregua all’accordo per la liberazione degli ostaggi. Dopo un’altalena di progressi e stop, i negoziati sono ripresi in seguito ad una telefonata di Biden all’emiro del Qatar, principale mediatore dell’intesa. I dirigenti Usa hanno continuato a fare pressione su Israele e, attraverso gli intermediari, su Hamas. Dopo la chiamata di Biden, i suoi più stretti collaboratori,
compreso il capo della Cia, si sono incontrati con l’emiro in Qatar per esaminare l’ultima bozza, un testo di sei pagine con passaggi dettagliati per l’attuazione dell’accordo da entrambe le parti. Un accordo che ora la Casa Bianca spera possa essere esteso, spianando la strada ad un più ampio accordo di pace nella regione. -
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19:15
Hamas: “Sono 14.532 le persone morte dal 7 ottobre scorso”
Sono 14.532 le persone che hanno perso la vita nella Striscia di Gaza a causa dei raid israeliani dal 7 ottobre scorso. Ad aggiornare il bilancio delle vittime è il governo di Hamas a Gaza, spiegando che tra i morti si contano anche più di seimila bambini e quattromila donne. Inoltre sono 205 le vittime tra il personale medico e sanitario, aggiunge il governo di Hamas, e 64 i giornalisti che hanno perso la vita nell’enclave palestinese. Il bilancio delle vittime potrebbe anche essere più grave, affermano le autorità di Gaza, in quanto circa settemila persone risultano ancora disperse, tra cui oltre 4.700 tra donne e bambini.
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17:41
Unicef: “Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino”
“Secondo quanto riferito, più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza in soli 46 giorni, più di 115 al giorno, e rappresentano il 40% dei morti. E riceviamo segnalazioni secondo cui più di 1.200 minori rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati o risultano comunque dispersi”. Lo ha detto la direttrice esecutiva di Unicef Catherine Russell alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sostenendo che “Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino”. “Il numero di morti nell’attuale crisi ha superato di gran lunga il numero totale di morti durante le precedenti escalation – ha aggiunto -Tra il 2005 e il 2022 sono stati uccisi un totale di 1.653 bambini”.
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17:38
Crosetto sulla tregua: “Frutto anche dell’impegno italiano
La tregua umanitaria tra Israele e Hamas è “frutto anche dell’impegno italiano”. Lo sostiene il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando che “la pressione internazionale di molti Paesi, tra cui l’Italia, su Israele è stata discreta ma forte e continua: uno stato democratico non può che rispettare le regole del diritto internazionale e del diritto umanitario, anche quando scende in guerra e lo fa legittimamente. Questo distingue Israele da una organizzazione terroristica e su questa strada bisogna insistere per porre fine, al più presto, al conflitto, evitando di incendiare tutto il Medio Oriente, pur comprendendo la legittima reazione militare di Israele dal 7 ottobre in poi”.
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17:37
L’esercito di Israele: “Irruzione nel quartier generale di Hamas nella zona di Sheikh Zayed”
I soldati della brigata Givati delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto irruzione nel quartier generale di Hamas nella zona di Sheikh Zayed, nel nord della Striscia di Gaza. Lo fa sapere la stessa Idf sul proprio sito. “Il quartiere di Sheikh Zayed è un quartiere di lusso dove vivono molti membri anziani di Hamas”, spiega l’esercito israeliano, “nelle vicinanze si trovano avamposti di Hamas, utilizzati anche dalle forze dell’organizzazione terroristica Najaba, e si trovano nel cuore della popolazione civile”. I soldati israeliani hanno localizzato numerosi pozzi, tra cui uno strategico profondo 50 metri e largo 7. Nell’area sono stati rinvenuti anche un modello in scala che simulava un razzo dell’Idf e un muro che simulava la recinzione di confine a Gaza. Le forze israeliane rendono noto di aver “eliminato decine di terroristi nella zona”.