Gaza, la diretta – C’è l’accordo tra Israele e Hamas: “La tregua inizierà dalle 10 di giovedì”. Fonti Hezbollah: “Anche noi rispetteremo la pausa umanitaria”

Il governo di Israele ha approvato l'accordo. Netanyahu: "È la decisione giusta". Il premier: "La guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas" dopo la fine della tregua umanitaria nella Striscia. Tel Aviv: "Sotto l'ospedale Al Shifa c'era centro nevralgico"

Aggiornato: 22:24

  • 12:12

    Israele: “Già distrutti 400 tunnel a Gaza”

    Dall’inizio delle operazioni di terra a Gaza, l’esercito israeliano ha scoperto e distrutto circa 400 imbocchi di tunnel nella Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui “gli ingressi dei tunnel sono stati trovati nel profondo delle strutture civili, inclusi edifici residenziali, scuole, ospedali e altri luoghi”.

  • 12:12

    Hamas: “Tregua con Israele da giovedì alle 10”

    Hamas afferma che la tregua con Israele entrerà in vigore giovedì alle 10. Lo riportano i media israeliani Haaretz e Ynet.

  • 11:52

    Plauso dell’Egitto per la tregua

    Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha accolto favorevolmente il successo della mediazione condotta insieme al Qatar e agli Stati Uniti per arrivare a una “tregua umanitaria” nella Striscia di Gaza. Sisi ha inoltre dato il benvenuto al previsto “scambio di ostaggi con prigionieri” detenuti nelle carceri israeliane: lo ha annunciato il suo ufficio.

  • 10:54

    Oxfam: “La comunità internazionale lavori per trasformare la tregua in un cessate il fuoco”

    “Il rilascio di 50 ostaggi israeliani e di altra nazionalità e la pausa concordata oggi tra Hamas e il Governo di Israele, che secondo quanto appreso sarà di almeno quattro giorni fino ad un possibile prolungamento a sei, è una buona notizia. Questo accordo concede alle famiglie di entrambe le parti il tempo necessario per ritrovarsi con i propri cari e piangere coloro che hanno perso. Sarebbe però ottimistico vedere in questo accordo, l’inizio di un percorso che possa portare ad un cessate il fuoco permanente. Una soluzione che purtroppo sembra ancora lontana, ma che deve restare la priorità”, ha dichiarato Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia.

  • 10:52

    Israele: “Pausa temporanea in alcune parti di Khan Younis”

    Israele ha annunciato una pausa temporanea dei combattimenti in alcune parti della città di Khan Younis, nel sud della Striscia, riporta la Bbc. Il portavoce arabo delle Forze di difesa israeliane, Avichay Adraee, ha reso noto che oggi viene attuata una “sospensione tattica temporanea” dei combattimenti in due aree della città. La pausa sarà in vigore tra le 10:00 e le 14:00 ora locale (le 9:00-13:00 in Italia, ndr) a Jurat al-Lot e Batn al-Sameen. Nelle ultime settimane Israele ha annunciato regolari “mini pause” nei combattimenti, ma quella di 4 giorni confermata durante la notte sarà la prima interruzione su vasta scala dei combattimenti in tutta la Striscia di Gaza dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre.

  • 10:44

    Papa: “Questa non è guerra, è terrorismo”

    “Qui non è guerra. Siamo andati oltre, è terrorismo”. Il Papa, al termine dell’udienza generale, ha spiegato di avere ricevuto, in due momenti distinti, un gruppo di famigliari di ostaggi israeliani e di prigionieri palestinesi, raccogliendone la profonda sofferenza. “Questa mattina – ha spiegato a braccio – ho ricevuto due delegazioni: una di israeliani, che hanno parenti come ostaggi a Gaza, e un’altra di palestinesi che hanno parenti prigionieri in Israele. Loro soffrono tanto . Ho sentito come soffrono ambedue”. “Le guerre – ha detto il Pontefice con tono grave – fanno questo: qui siamo andati oltre. Questa non è guerra. E’ terrorismo. Per favore, andiamo avanti per la pace. Pregate per la pace. Che il Signore metta mano. Che il Signore ci aiuti a risolvere i problemi e a non andare avanti con passioni che alla fine uccidono tutti”.

  • 10:42

    Borrell: “Israele può essere criticato senza essere accusati di antisemitismo”

    “Dovrebbe essere possibile riconoscere il diritto di Israele di difendersi e, nello stesso tempo, indignarsi per quello che succede a Gaza. Dovrebbe essere possibile criticare la politica del governo di Israele, senza vedersi accusati di voler male agli ebrei. Una cosa è criticare il governo di un Paese, un’altra cosa è rifiutare una parte della popolazione”. Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, intervenendo nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo. “E’ certo – continua – che il 7 ottobre il mondo ha visto il peggiore massacro, il peggior pogrom di ebrei dalla Seconda Guerra Mondiale e che a Gaza si è prodotta una catastrofe umanitaria, non di origine naturale ma prodotta dall’uomo, dal blocco che impedisce l’arrivo dei generi basici per la sussistenza. Un’altra mattanza, come la definisce l’Onu”, conclude.

  • 09:37

    L’esercito israeliano “prosegue le operazoni” a Gaza

    Nell’attesa che venga comunicato, entro le prossime 24 ore, l’inizio della tregua di 4 giorni fra Israele e Hamas, l’esercito israeliano prosegue con la sua campagna all’interno di Gaza, tra le notizie secondo cui i bombardamenti aerei si sono intensificati nelle ultime ore. In una dichiarazione pubblicata su Telegram, l’Idf ha scritto che “continua a operare nella Striscia di Gaza, colpendo infrastrutture terroristiche, uccidendo terroristi e localizzando armi”.

  • 09:27

    “Incontro tra Hezbollah e Hamas dopo accordo”

    Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato il vice capo dell’Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, e il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo riporta Haaretz. L’incontro, scrive il quotidiano israeliano, rientra nel coordinamento tra Hezbollah e Hamas sulle conseguenze dell’accordo per la liberazione degli ostaggi. Anche Al-Hayyah è in contatto con l’intelligence egiziana ed è stato coinvolto negli sforzi di mediazione coordinati dal Qatar, scrive Haaretz.

  • 09:12

    Abu Mazen: “Ora soluzioni più ampie”

    Il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto “con favore” l’accordo “umanitario” raggiunto tra Hamas e Israele chiedendo al tempo stesso “soluzioni più ampie” al conflitto israelo-palestinese. La leadership di Ramallah – ha scritto su X Hussein Al-Sheikh, segretario dell’Olp e consigliere di Abu Mazen – “apprezza lo sforzo di mediazione qatariota-egiziana”, vuole una tregua prolungata con Israele e “l’attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale”.