Gaza, la diretta – C’è l’accordo tra Israele e Hamas: “La tregua inizierà dalle 10 di giovedì”. Fonti Hezbollah: “Anche noi rispetteremo la pausa umanitaria”

Il governo di Israele ha approvato l'accordo. Netanyahu: "È la decisione giusta". Il premier: "La guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas" dopo la fine della tregua umanitaria nella Striscia. Tel Aviv: "Sotto l'ospedale Al Shifa c'era centro nevralgico"

Aggiornato: 22:24

  • 17:35

    Sono 284 i feriti trasferiti in Egitto da quando sono iniziate le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza

    Sono 284 i feriti trasferiti in Egitto da quando sono iniziate le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, a seguito del terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Lo ha reso noto un portavoce del governo egiziano, Ayman Walash, citato dalla Cnn. Consegnate alla Striscia di Gaza, tramite il valico di Rafah con l’Egitto, 2.222 tonnellate di aiuti medici, oltre a 6.063 tonnellate di generi alimentari e 4.625 tonnellate di acqua. Secondo i dati forniti, sono 7.730 gli stranieri e le persone con doppia cittadinanza che tramite il valico di Rafah hanno lasciato la Striscia, oltre a 1.102 egiziani.

  • 17:34

    Reuters: “Accordo per rilascio ostaggi sarà ripetuto a fine mese”

    L’accordo Israele-Hamas concordato ieri per la liberazione di 50 ostaggi tenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sarà ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrive la Reuters sul proprio sito web, citando un funzionario palestinese. “Il secondo gruppo seguirà il primo. Ci vorranno quattro o cinque giorni per organizzarlo” e “coinvolgerà 50 israeliani (ostaggi) in cambio di 150 palestinesi (prigionieri)”, ha detto il funzionario a condizione di anonimato, sottolineando che tra i prigionieri ci saranno anziani, donne e bambini e che le condizioni saranno le stesse. Il funzionario palestinese ha indicato che il nuovo scambio rappresenterebbe un rilascio totale di 100 delle circa 240 persone sequestrate da Hamas il 7 ottobre. In cambio, Israele libererebbe un totale di 300 prigionieri palestinesi nei due scambi – un numero corrispondente a un elenco di donne e adolescenti maschi detenuti pubblicato ieri come candidati. Nell’ambito dell’attuale accordo di scambio, che dovrebbe essere attuato domani, Israele metterà in pausa la sua guerra a Gaza che dura da quasi sette settimane per consentire sia il recupero scaglionato dei 50 ostaggi – tutti donne e bambini – sia l’ingresso di aiuti per i palestinesi. Funzionari israeliani non hanno confermato immediatamente quanto sostenuto sul possibile secondo scambio a fine mese. Ma Israele ha già offerto, in una dichiarazione del governo, di estendere la pausa di un giorno per ogni 10 ostaggi aggiuntivi consegnati da Hamas. 

  • 17:32

    Portavoce Vaticano: “Non mi risulta che il Papa abbia usato la parola genocidio”

    “Non mi risulta abbia usato tale parola. Ha utilizzato i termini con cui si è espresso durante l’udienza generale e parole che comunque rappresentano la situazione terribile che si vive a Gaza”. Lo afferma il portavoce vaticano Matteo Bruni, replicando alle affermazioni della delegazione palestinese che ha incontrato il Papa secondo la quale il Pontefice avrebbe condiviso l’idea che il popolo palestinese vive “un genocidio”. La notizia è arrivata nella conferenza stampa. “Siamo in dieci e lo abbiamo sentito tutti”, hanno replicato i palestinesi che hanno incontrato Francesco. 

  • 17:30

    Palestinesi incontrano il Papa: “Ha riconosciuto che viviamo un genocidio”

    I familiari dei palestinesi che vivono a Gaza, che hanno incontrato il Papa, affermano che, nei confronti dei palestinesi, si sta consumando “un genocidio”. “Abbiamo invitato il Papa a visitare Gaza, lui può fermare la guerra e portare la pace alla gente di Palestina. Il cessate il fuoco non è sufficiente: quello che viviamo oggi è una pausa militare che mantiene lo status quo delle ostilità”. “Il Papa ha riconosciuto che viviamo un genocidio”, ha detto Shrine Halil, cristiana di Betlemme, presente all’incontro con il Pontefice, e ci ha detto che “il terrorismo non si combatte con il terrorismo”, ha riferito la delegazione secondo la quale il Papa avrebbe definito “una buona idea” una sua visita a Gaza “quando la situazione lo permetterà”.

  • 13:28

    Erdogan: “Israele sta compiendo un genocidio a Gaza”

    Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha detto che le azioni di Israele contro la Striscia di Gaza, e anche in Cisgiordania, costituiscono “genocidio” e crimini contro l’umanità. “Dobbiamo costringere Israele ad attenersi al diritto internazionale ed essere perseguita per le sue azioni”, ha detto Erdogan ai giornalisti tornando da un viaggio in Algeria, come riporta Anadolu. Il presidente turco ha affermato anche che “tutti, tra cui funzionari stranieri, ci stanno dicendo che il premier (israeliano) Benjamin Netanyahu se ne deve andare”, ed è tornato ad attaccare l’Occidente, accusandolo di “silenzio” sulle sofferenze dei palestinesi. “Le società occidentali, alle prese con l’eredità dell’olocausto, non hanno potuto superare la prova e sono state dalla parte sbagliata della Storia nel conflitto tra Israele e Palestina”, ha sottolineato il leader turco.

  • 13:21

    Ministro Esteri Israele: “Domani inizia la liberazione degli ostaggi”

    “Secondo il piano concordato il processo del rilascio dei primi ostaggi deve iniziare già domani”: lo ha detto alla radio militare il ministro degli esteri Eli Cohen. “Noi non precisiamo l’ora specifica”. In riposta ad una domanda, Cohen ha precisato che Israele non si è impegnato ad un “cessate il fuoco”, bensì ad “una pausa di 4 giorni”. “Il significato del ‘cessate il fuocò è che dopo il fuoco non c’è una sua ripresa. Noi parliamo invece di una pausa, in cui scopo è la liberazione di ostaggi. Sono due concetti del tutto diversi. La differenza è enorme”.

  • 12:39

    Fonti Hezbollah: “Anche noi rispetteremo la tregua”

    Fonti di Hezbollah hanno detto ad Al Jazeera che pur non avendo partecipato ai negoziati per la tregua tra Israele e Hamas si uniranno “alla cessazione dei combattimenti”.

  • 12:38

    Putin: “Situazione a Gaza oltre il limite critico”

    La situazione nella Striscia di Gaza è andata ormai “oltre il limite della criticità”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. “Dobbiamo aiutare le persone nella Striscia di Gaza che soffrono a causa degli eventi attuali, questo è il nostro sacro dovere”, ha aggiunto Putin durante una riunione con membri del governo. Putin ha aggiunto che oltre 900 persone, di cui 639 cittadini russi e i loro parenti, hanno chiesto assistenza a Mosca per lasciare la Striscia. Di queste, 570 persone sono già state evacuate, ha riferito il ministro per le Emergenze, Alexander Kurenkov, durante l’incontro. Kurenkov ha anche affermato che la Federazione Russa ha inviato più di 245 tonnellate di aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza e che sono previste ulteriori consegne.

  • 12:32

    Tregua a Gaza al massimo per 10 giorni

    Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas durerà al massimo dieci giorni, un periodo di tempo necessario per lo scambio di 100 ostaggi con 300 detenuti palestinesi. Lo scrive il Times of Israel, che cita quanto deciso dal governo israeliano, secondo cui poi l’operazione militare nella Striscia di Gaza riprenderà. In una prima fase, Israele libererà 150 detenuti palestinesi in cambio del rilascio di 50 ostaggi da parte di Hamas, scambio che dovrà avvenire in 4 giorni, con almeno 10 ostaggi liberati ogni giorno. In una seconda fase, potrebbero essere rilasciati altri 150 detenuti palestinesi, sempre in cambio di 50 ostaggi israeliani.

  • 12:13

    Hamas fornirà la lista degli ostaggi che libererà giovedì

    Le famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza vivono oggi una giornata di grande tensione in attesa che Hamas, entro stasera, informi Israele dell’identità di quanti (almeno 10) saranno liberati domani, nel contesto degli accordi relativi al cessate il fuoco. Nell’ambito dell’accordo, come riporta Ynet, Israele ha già indicato ad Hamas una lista dei circa 100 nomi di ostaggi israeliani.