Gaza, la diretta – Hamas: “Disposti a negoziare anche sul rilascio dei soldati”. La Casa Bianca conferma: tregua prolungata di due giorni

La proroga prevede lo scambio tra venti ostaggi di Hamas (dieci per ogni giorno) e sessanta palestinesi detenuti in Israele. Il partito armato islamico libera altri nove bambini e due donne. Biden: "Sfruttiamo la pausa per consegnare più aiuti"

Aggiornato: 09:13

  • 15:04

    Ufficio Netanyahu: “Sugli ostaggi negoziati ancora in corso”

    L’ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha annunciato che “sono ancora in corso i negoziati sull’elenco dei rapiti che verranno rilasciati oggi” da Hamas come quarto scambio. “Siamo consapevoli – ha detto – dello stress a cui sono sottoposte le famiglie e quando sarà possibile aggiungeremo informazioni. Vogliamo evitare di diffondere voci e informazioni non attendibili”.

  • 15:03

    Media Egitto: “Vicino un accordo sull’estensione della tregua”

    “I negoziatori sono vicini ad un accordo per estendere la tregua a Gaza”. Lo afferma l’emittente di Stato egiziana Al Qahera citando fonti locali di alto livello.

  • 15:02

    Il problema sull’ultima liberazione di ostaggi è la divisione di alcune famiglie

    E’ la separazione delle famiglie la controversia principale fra Israele ed Hamas in merito alla quarta tornata di rilascio degli ostaggi in cambio della liberazione di alcuni detenuti palestinesi. Lo riporta Haaretz. Secondo Israele – a quanto si legge – si tratterebbe di una violazione dell’accordo fra le parti.

  • 15:02

    Israele pronto a prolungare la tregua in cambio di altri 50 ostaggi

    Israele dice di aver offerto ad Hamas “un’opzione” per estendere la tregua. Il portavoce del governo israeliano Eylon Levy ha dichiarato di aver proposto ad Hamas un’”opzione per un’estensione” della tregua nella Striscia di Gaza. “Vogliamo ricevere altri 50 ostaggi oltre questa notte per riportare tutti a casa”, ha dichiarato Levy ai giornalisti annunciando la mossa.

  • 15:00

    Israele: “A Gaza ancora 184 ostaggi”

    Un portavoce del governo israeliano ha detto che il numero degli ostaggi ancora detenuti a Gaza è di 184. Lo riporta il Guardian.

  • 13:07

    Nella notte arrestati 60 palestinesi in Cisgiordania

    Al Jazeera riferisce che più di 60 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane durante la notte in Cisgiordania. La rete di notizie di Doha afferma che più di 3.000 palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane dal 7 ottobre.

  • 12:24

    La Nato chiede di estendere la tregua a Gaza

    “Chiedo un’estensione della pausa delle ostilità a Gaza, questa servirà per portare nuovi aiuti umanitari e liberare più ostaggi. Il livello di sofferenze a cui abbiamo assistito richiede una soluzione politica”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

  • 12:23

    Anp: “Estendere la tregua, a Gaza situazione intollerabile”

    “Dobbiamo lavorare per estendere la tregua” a Gaza, e per renderla “permanente”, basta contare i cadaveri”, “dobbiamo proteggere le vite innocenti”. Lo ha detto il ministro degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese Riyad al-Maliki, in un punto stampa al Forum Regionale dell’Unione per il Mediterraneo (UpM), in corso a Barcellona. Il ministro ha sottolineato che bisogna fare “pressione sul governo israeliano affinchè non continui a uccidere gente innocente”, “la situazione a Gaza è intollerabile e catastrofica”, ha aggiunto.

  • 12:22

    Borrell: “Non ci sarà pace per Israele senza lo Stato palestinese”

    “Non ci sarà pace né sicurezza per Israele senza uno Stato palestinese”. Lo ha detto l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, aprendo la riunione dell’Unione per il Mediterraneo a Barcellona. “Nessun esercito può garantire la sicurezza di Israele meglio della pace. Diversi decenni di pace con l’Egitto e la Giordania ne sono la prova. Ma questo accordo rimane incompleto senza una pace con i palestinesi. Uno Stato palestinese a Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme Est è la migliore e l’unica garanzia a lungo termine per la sicurezza di Israele”, ha spiegato il capo della diplomazia europea, sottolineando che “la regione non potrebbe sopravvivere a un’altra nakba” e le conseguenze sarebbero “molto peggiori di quelle che abbiamo visto”. “La posta in gioco per tutti noi è troppo alta – ha aggiunto ancora Borrell -. La stabilità regionale, la sicurezza interna, la coesione e l’apertura delle nostre società, la credibilità dell’ordine basato sulle regole, la nostra capacità collettiva di cooperare per affrontare le sfide comuni, dal terrorismo alla migrazione irregolare. La pace tra Israele e Palestina è un imperativo strategico per l’intera comunità euromediterranea e non solo”.

  • 10:56

    Borrell: “Mentre c’è la guerra Israele vuol stanziare fondi per nuovi insediamenti illegali”

    “Sono sconvolto nell’apprendere che nel mezzo di una guerra, il governo israeliano è pronto a stanziare nuovi fondi per costruire altri insediamenti illegali”. Lo scrive in un post su X l’alto rappresentante Ue Josep Borrell. “Questa – aggiunge – non è legittima difesa e non renderà Israele più sicuro. Gli insediamenti rappresentano una grave violazione del diritto internazionale umanitario e rappresentano il più grande problema di sicurezza di Israele”.