Gaza, la diretta – Israele interrompe i colloqui di pace e ritira lo staff del Mossad dal Qatar: “Hamas non ha rispettato gli accordi “
Sono passati due giorni dalla ripresa del conflitto nella Striscia e i bombardamenti di Israele si stanno concentrando soprattutto nella parte sud, dove erano evacuate milioni di persone
Aggiornato: 09:10
I fatti più importanti
- Netanyahu: "Anp non può controllare Gaza"
- Netanyahu: "Continuiamo a combattere per distruggere Hamas"
- Hamas: "In ostaggio abbiamo solo uomini e soldati"
- Gallant: "Hamas non ha voluto rilasciare 15 donne e 2 bambini"
- Hamas: "300 morti a Gaza City"
- Conferenza stampa di Netanyahu questa sera
- Macron: "Per eliminare Hamas Israele rischia 10 anni di guerra"
- Wp: "Gli Usa hanno chiesto a Israele di cambiare strategia a Gaza"
- Trattative a un punto morto, Israele ritira lo staff del Mossad dal Qatar
- Raid da mare e cielo su Khan Younis
- Massicci attacchi a Khan Younis e Rafah
- Raid d'Israele vicino a Damasco
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16:40
Sirene d’allarme nel nord d’Israele
Sirene di allarme risuonano in estese località nel nord di Israele, fra cui Nazareth. Lo ha riferito la radio militare. Gli abitanti hanno avuto ordine di entrare nei rifugi
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15:05
Macron: “Per eliminare Hamas Israele rischia 10 anni di guerra”
L’obiettivo della “distruzione totale di Hamas” deve essere “chiarito” da Israele, perché rischia di generare “dieci anni” di guerra. Lo ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron. “La distruzione totale di Hamas, cos’è? Qualcuno pensa che sia possibile? Se è così, la guerra durerà dieci anni e non credo che nessuno sappia definire seriamente questo obiettivo. Quindi questo obiettivo deve essere chiarito”, ha detto Macron da Dubai, aggiungendo che “la buona lotta contro il terrorismo non è un bombardamento sistematico e permanente”.
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15:04
Wp: “Gli Usa hanno chiesto a Israele di cambiare strategia a Gaza”
Gli Stati Uniti, durante la tregua nei combattimenti a Gaza, hanno fatto pressione su Israele per un cambio di strategia, spiegando che se le nuove operazioni si fossero tradotte nell’uccisione di molti civili, questo avrebbe significato un rifiuto di Israele nei confronti della posizione americana. Lo scrive il Washington Post. Nonostante il cambio di messaggio e di tono, gli osservatori esterni e gli esperti di Medio Oriente ritengono che non sia chiaro se l’amministrazione Biden sia pronta a prendere le distanze o a rompere con Israele se questo snobbasse le esortazioni americane e intraprendesse una nuova campagna aerea devastante.
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15:03
Entrati a Gaza i primi 50 camion di aiuti dopo la fine delle ostilità
I primi 50 camion di aiuti umanitari da quando sono riprese le ostilità sono entrate nella Striscia di Gaza dal valico con l’Egitto di Rafah. Lo fa sapere la Mezzaluna rossa palestinese, citata da Bbc e Cnn. Quest’ultima lo ha constatato sul posto.
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13:57
Trattative a un punto morto, Israele ritira lo staff del Mossad dal Qatar
“Alla luce del punto morto in cui sono giunte le trattative, dietro istruzione del premier Benyamin Netanyahu, il capo del Mossad David Barnea ha ordinato al suo staff di rientrare da Doha”: lo rende noto un comunicato ufficiale. “L’organizzazione terroristica Hamas – prosegue il comunicato – non ha realizzato la propria parte dell’accordo, che includeva la liberazione di donne e bambini secondo una lista inoltrata a Hamas, e approvata da quella organizzazione”. “Il capo del Mossad ringrazia il capo della Cia, il ministro egiziano per l’intelligence ed il premier del Qatar – si legge ancora nel comunicato – per la loro partecipazione agli enormi sforzi di mediazione che hanno consentito la liberazione da Gaza di 84 bambini e donne, nonché di 24 cittadini stranieri”.
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12:42
Raid da mare e cielo su Khan Younis
L’area di Khan Yunis, nel sud della Striscia, è stata bersaglio la scorsa notte ad intensi bombardamenti. L’aviazione, secondo fonti locali, ha colpito edifici nella città, mentre in parallelo l’artiglieria ha sparato verso l’area agricola di Karara, a ridosso del confine con Israele e la marina ha aperto il fuoco verso obiettivi sul litorale della vicina Deir el-Ballah. Intanto il portavoce militare ha divulgato, in arabo, ordini immediati di evacuazione per gli abitanti di rioni di Khan Yunis e di Deir el-Ballah. Gli ordini sono di spingersi a sud verso le dune di Muwassi e la città di frontiera di Rafah. A Khan Yunis, ha riferito il portavoce militare, l’aviazione ha colpito la scorsa notte 50 obiettivi. Ha poi aggiunto che a Deir el-Ballah la marina “ha colpito obiettivi militari di Hamas, ricorrendo a munizioni ad alta precisione”. Inoltre sono state colpite infrastrutture utilizzate dalle forze navali di Hamas. La radio militare ha rilevato che per il momento Israele opera in quella zona sparando da distanza. Si tratta di operazioni di preparazione, secondo la emittente, in vista di un possibile intervento di forze di terra.
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12:42
Usa: “Israele consentirà aiuti limitati a Gaza”
Gli Stati Uniti ritengono che Israele inizierà a consentire che parte dell’assistenza affluisca nuovamente nel territorio dopo aver bloccato gli aiuti venerdì dopo la fine del cessate il fuoco. Lo ha detto – riporta il Guardian – il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby, sottolineando che su richiesta di Washington consentirà l’ingresso di alcuni aiuti. Si tratterà comunque, ha aggiunto, di un flusso significativamente limitato rispetto alle centinaia di camion al giorno che entravano a Gaza durante la pausa di sette giorni nei combattimenti: si potrebbe trattare ora di “decine di camion contro le centinaia” durante la tregua. Gli Stati Uniti – ha concluso – continueranno a spingere per aumentare gli aiuti a Gaza almeno fino al livello delle merci entrate durante la pausa.
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12:40
Erdogan: “Hamas interlocutore necessario per la pace”
Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha lanciato ancora una volta una durissima condanna contro il governo e l’esercito israeliano per il “massacro” che stanno commettendo contro la popolazione di Gaza, prima di affermare che non riconosce il movimento islamista Hamas, a capo dell’enclave, come gruppo terroristico e che addirittura considera l’organizzazione un interlocutore essenziale per una possibile soluzione di pace nella regione. “Gli israeliani, che sono stati vittime del genocidio, sono ora diventati gli assassini dei loro antenati”, ha detto Erdogan prima di parlare del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. “Il massacro commesso dalla sua amministrazione a Gaza è rimasto una macchia nera nella storia, e anche i paesi che gli hanno dato il loro appoggio incondizionato sono stati macchiati”, ha affermato in dichiarazioni riportate dall’agenzia di stampa ufficiale turca Anadolu. Erdogan ha affermato di sperare che la Corte penale internazionale persegua ”questi ‘macellai’ di Gaza, che sono stati colti in flagrante” e impartisca “le punizioni necessarie contro di loro, soprattutto contro Netanyahu”. Il presidente turco si è offerto ancora una volta come possibile mediatore per un accordo di pace sia per Gaza che per l’intera regione, ma ha sottolineato che Hamas deve essere parte di questi colloqui. “La questione di Gaza non può essere discussa senza una soluzione a due Stati”, ha dichiarato Erdogan a proposito della storica tabella di marcia che prevede la coesistenza di uno Stato palestinese e uno Stato israeliano, prima di indicare però che “l’esclusione di Hamas” da questo piano “non è uno scenario realistico. Rimango nella stessa posizione di sempre – ha sottolineato – Non mi interessa quello che dicono gli altri: non posso accettare Hamas come organizzazione terroristica”.
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12:36
Msf: “Israele ha attaccato un nostro convoglio il 18 novembre”
“Tutti gli elementi indicano l’esercito israeliano come responsabile dell’attacco” a un convoglio di Medici senza Frontiere (Msf) a Gaza, lo scorso 18 novembre, in cui morirono due persone: lo scrive in un comunicato oggi la stessa organizzazione umanitaria, che allega anche foto e video. “Il 18 novembre 2023 un convoglio di evacuazione di Medici Senza Frontiere (Msf) è stato attaccato a Gaza City. Due persone sono state uccise in quello che è apparso subito come un attacco deliberato contro mezzi di Msf con il simbolo dell’organizzazione ben riconoscibile. Entrambe le vittime erano familiari di membri dello staff di Msf, uno di loro era anche un volontario che supportava l’azione medica all’ospedale di Al Shifa. A distanza di due settimane, dopo aver raccolto le testimonianze del personale presente quel giorno nel convoglio, Msf ritiene che tutti gli elementi indichino l’esercito israeliano come responsabile di questo attacco. Msf ha chiesto una spiegazione formale alle autorità israeliane, oltre a un’indagine indipendente per stabilire i fatti e le responsabilità”. Inoltre, Msf ha raccolto anche testimonianze sulla distruzione lo scorso 20 novembre di cinque suoi veicoli e sui gravi danni causati alla sua clinica a Gaza City, tutti (mezzi e struttura) chiaramente identificati dal logo dell’organizzazione. “Msf condanna ancora una volta e con la massima fermezza l’attacco al suo convoglio e porge nuovamente le sue condoglianze alle famiglie delle vittime”, scrive ancora Medici senza Frontiere.
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12:35
Israele: “Colpiti 400 obiettivi dalla fine della tregua”
L’esercito israeliano ha affermato oggi di aver attaccato più di 400 “obiettivi terroristici” nella Striscia di Gaza dalla fine della pausa nei combattimenti con Hamas. Sono state coinvolte forze aeree, navali e di terra, si precisa, aggiungendo che gli aerei da combattimento hanno colpito “più di 50 obiettivi in un vasto attacco nell’area di Khan Yunis” nel sud del territorio