Gaza, la diretta – Israele interrompe i colloqui di pace e ritira lo staff del Mossad dal Qatar: “Hamas non ha rispettato gli accordi “
Sono passati due giorni dalla ripresa del conflitto nella Striscia e i bombardamenti di Israele si stanno concentrando soprattutto nella parte sud, dove erano evacuate milioni di persone
Aggiornato: 09:10
I fatti più importanti
- Netanyahu: "Anp non può controllare Gaza"
- Netanyahu: "Continuiamo a combattere per distruggere Hamas"
- Hamas: "In ostaggio abbiamo solo uomini e soldati"
- Gallant: "Hamas non ha voluto rilasciare 15 donne e 2 bambini"
- Hamas: "300 morti a Gaza City"
- Conferenza stampa di Netanyahu questa sera
- Macron: "Per eliminare Hamas Israele rischia 10 anni di guerra"
- Wp: "Gli Usa hanno chiesto a Israele di cambiare strategia a Gaza"
- Trattative a un punto morto, Israele ritira lo staff del Mossad dal Qatar
- Raid da mare e cielo su Khan Younis
- Massicci attacchi a Khan Younis e Rafah
- Raid d'Israele vicino a Damasco
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In Evidenza21:00
Israele ritira i negoziatori: “Avanti fino a raggiungimento obiettivi”
Sfumano gli ultimi spiragli per arrivare a una nuova tregua temporanea. Il governo israeliano ha infatti dato l’ordine al Mossad di far rientrare il patria il team di negoziatori che si trovava a Doha in Qatar perché i colloqui con Hamas sono “a un punto morto”. E mentre i bombardamenti su Gaza hanno ripreso vigore le due parti in causa si sono scambiate accuse reciproche. “Hamas rifiuta di rilasciare 15 donne e due bambini tenuti in ostaggio”, ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. “In nostro possesso abbiamo solamente uomini e soldati”, ha risposto il capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri. L’esponente dell’organizzazione che ha il controllo della Striscia di Gaza ha aggiunto che non ci sarà nessun nuovo rilascio di ostaggi “senza un cessate il fuoco permanente e il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi”. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in conferenza stampa ha ribadito che Israele andrà avanti con la sua operazione nella Striscia di Gaza “fino a quando tutti gli obiettivi non saranno stati raggiunti”. Con la ripresa delle ostilità è tornato anche a salire anche il conteggio delle vittime. Secondo l’ultimo bilancio fornito dal ministero della Sanità della Striscia dallo scorso 7 ottobre sarebbero morte 15.200 persone, di cui il 70% donne e bambini.
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21:00
Israele ritira i negoziatori: “Avanti fino a raggiungimento obiettivi”
Sfumano gli ultimi spiragli per arrivare a una nuova tregua temporanea. Il governo israeliano ha infatti dato l’ordine al Mossad di far rientrare il patria il team di negoziatori che si trovava a Doha in Qatar perché i colloqui con Hamas sono “a un punto morto”. E mentre i bombardamenti su Gaza hanno ripreso vigore le due parti in causa si sono scambiate accuse reciproche. “Hamas rifiuta di rilasciare 15 donne e due bambini tenuti in ostaggio”, ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. “In nostro possesso abbiamo solamente uomini e soldati”, ha risposto il capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri. L’esponente dell’organizzazione che ha il controllo della Striscia di Gaza ha aggiunto che non ci sarà nessun nuovo rilascio di ostaggi “senza un cessate il fuoco permanente e il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi”. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in conferenza stampa ha ribadito che Israele andrà avanti con la sua operazione nella Striscia di Gaza “fino a quando tutti gli obiettivi non saranno stati raggiunti”. Con la ripresa delle ostilità è tornato anche a salire anche il conteggio delle vittime. Secondo l’ultimo bilancio fornito dal ministero della Sanità della Striscia dallo scorso 7 ottobre sarebbero morte 15.200 persone, di cui il 70% donne e bambini.
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20:43
Netanyahu: “Anp non può controllare Gaza”
Gli accordi di Oslo “furono un errore terribile” e l’Autorità nazionale palestinese che ne scaturì non potrà dunque assumere il controllo su Gaza, una volta sconfitto Hamas. Lo ha detto stasera Benyamin Netanyahu. ”Malgrado ciò ci sia consigliato dai nostri migliori amici, io mi oppongo”. Il premier ha rilevato che “Abu Mazen” non ha condannato la strage del 7 ottobre”. “L’Anp – ha aggiunto – ha fallito del tutto. Non solo non combatte il terrorismo, ma anzi lo finanzia”. L’esercito israeliano manterrà dunque “un controllo di sicurezza su Gaza”, ma la sua gestione avverrà ”con un processo del tutto diverso”.
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20:07
A Tel Aviv in migliaia per rilascio ostaggi
Una folla di persone si è radunata nella “piazza degli ostaggi” a Tel Aviv per una nuova iniziativa per chiedere il rilascio delle persone che continuano a essere tenute prigioniere nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Secondo Channel 12, sono presenti decine di migliaia di persone. Haaretz parla di una folla di migliaia di israeliani. Durante l’iniziativa sono previsti gli interventi di parenti di ostaggi e di persone liberate durante la settimana di pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas.
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20:06
Netanyahu: “Continuiamo a combattere per distruggere Hamas”
“Continuiamo a combattere con tutta la forza per distruggere Hamas, per impedire che Gaza torni a minacciarci e per far sì che tutti gli ostaggi ritornino a casa”: lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu, aprendo una conferenza stampa. “La guerra proseguirà fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi. La manovra terrestre è necessaria per raggiungere questo scopo”.
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19:08
Hamas: “In ostaggio abbiamo solo uomini e soldati”
Il capo dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, ha detto in un’intervista ad Al Jazeera che l’organizzazione ha consegnato tutte le donne e bambini e che ora “rimangono solo uomini e soldati” in mano ai miliziani. Lo scrive Haaretz. “Israele insiste che abbiamo ancora donne e bambini, anche se abbiamo chiarito che abbiamo consegnato tutte le donne e i bambini in nostro possesso, e ora rimangono solo uomini e soldati”, ha affermato, aggiungendo che attualmente non sono in corso negoziati per una tregua e che Hamas non libererà altri ostaggi senza un cessate il fuoco globale e il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi.
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19:03
Gallant: “Hamas non ha voluto rilasciare 15 donne e 2 bambini”
Hamas ha infranto gli accordi ”quando si è rifiutato di rilasciare 17 ostaggi: 15 donne e due bambini”: lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant. Per questa ragione ieri l’esercito israeliano ha ricevuto l’ordine di “accrescere e potenziare le attività militari a Gaza”. “La pressione militare – secondo Gallant – consente di raggiungere due obiettivi: arrecare danni a Hamas e favorire la liberazione degli ostaggi”. Israele, ha precisato, ha recuperato 110 ostaggi e i corpi di tre prigionieri. “Nessun esercito ha mai fatto meglio contro gruppi terroristici”. Israele ha inoltre ucciso “migliaia di terroristi”.
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17:53
Hamas: “300 morti a Gaza City”
Si conterebbero 300 morti in attacchi israeliani nella zona di Shejaiyeh, nella parte orientale di Gaza City. A riferirne è il giornale israeliano Haaretz dando notizia di un comunicato con denunce il tal senso diffuso da Hamas, che accusa Israele di aver bombardato oltre 50 edifici nel quartiere dopo la fine della pausa nelle ostilità.
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17:52
Conferenza stampa di Netanyahu questa sera
È prevista per questa sera alle 20.15 ora di Israele, le 19.15 in Italia, una conferenza stampa a Tel Aviv del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riferiscono i media israeliani a meno di 48 ore dalla fine della pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas.
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16:41
Gallant: “A Gaza estendiamo le operazioni a nuove aree”
“Negli ultimi due giorni siamo intervenuti anche in aree in cui non avevamo operato nell’ultimo mese. E questo si intensificherà. Verrà raggiunta ogni zona in cui è necessario arrivare”. Parola del ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, che si è espresso così a meno di 48 ore dalla fine della pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas, con la ripresa delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza. Gallant, riportano i media locali, ha ribadito l’obiettivo israeliano di “eliminare Hamas”. Si tratterà, ha insistito durante una visita a un sito militare vicino alla barriera di confine con la Striscia, di operazioni “precise e mirate”.