Gaza, l’esercito israeliano diffonde foto di prigionieri bendati, spogliati e con le mani legate. Haaretz: “Combattenti di Hamas si sono arresi”

La denuncia di Euro-Med Human Rights Monitor: l'Idf ha detenuto e maltrattato gravemente decine di civili palestinesi nel nord della Striscia di Gaza. Il ministero della Sanità di Hamas ha comunicato che sono oltre 17mila i morti. Secondo la Bbc ci sono stati dei suicidi tra i sopravvissuti del festival Nova

Aggiornato: 09:12

  • In Evidenza
    20:13

    “L’esercito israeliano ha detenuto civili palestinesi che si trovavano nelle scuole delle Nazioni Unite”

    La denuncia della ong Euro-Med Human Rights Monitor: l’esercito israeliano ha detenuto e maltrattato gravemente decine di civili palestinesi nel nord della Striscia di Gaza, circondando per giorni due centri di accoglienza nella città di Beit Lahia prima di picchiare le persone e spogliarle dei loro vestiti.

    Euro-Med Monitor ha ricevuto segnalazioni che le forze israeliane hanno lanciato campagne di arresti casuali e arbitrari contro gli sfollati, tra cui medici, accademici, giornalisti e anziani, nelle scuole Khalifa Bin Zayed e New Aleppo, entrambe affiliate all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA).

    La sorella del giornalista Diaa Al-Kahlot ha raccontato a Euro-Med Monitor che membri dell’esercito israeliano hanno costretto Al-Kahlot a lasciare da sola la figlia disabile di sette anni, Nada. È stato poi preso in custodia sotto la minaccia delle armi e, come tutti gli altri detenuti, gli sono stati tolti i vestiti dopo averlo picchiato duramente.

    Muhammad Al-Kahlot, che non è parente di Diaa Al-Kahlot, ha raccontato che le forze israeliane hanno deliberatamente dato fuoco a diverse case nell’area di Beit Lahia e hanno lanciato campagne di arresti casuali contro i residenti rimasti.

    Euro-Med Monitor ha documentato episodi di cecchinaggio e di uccisioni dirette da parte dell’esercito israeliano contro gli sfollati nelle vicinanze delle due scuole citate. L’organizzazione per i diritti umani con sede a Ginevra ha dichiarato che i membri dell’esercito israeliano hanno preso di mira tutti coloro che cercavano di andarsene, anche se issavano bandiere bianche.

    Leggi tutto
  • 20:13

    “L’esercito israeliano ha detenuto civili palestinesi che si trovavano nelle scuole delle Nazioni Unite”

    La denuncia della ong Euro-Med Human Rights Monitor: l’esercito israeliano ha detenuto e maltrattato gravemente decine di civili palestinesi nel nord della Striscia di Gaza, circondando per giorni due centri di accoglienza nella città di Beit Lahia prima di picchiare le persone e spogliarle dei loro vestiti.

    Euro-Med Monitor ha ricevuto segnalazioni che le forze israeliane hanno lanciato campagne di arresti casuali e arbitrari contro gli sfollati, tra cui medici, accademici, giornalisti e anziani, nelle scuole Khalifa Bin Zayed e New Aleppo, entrambe affiliate all’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA).

    La sorella del giornalista Diaa Al-Kahlot ha raccontato a Euro-Med Monitor che membri dell’esercito israeliano hanno costretto Al-Kahlot a lasciare da sola la figlia disabile di sette anni, Nada. È stato poi preso in custodia sotto la minaccia delle armi e, come tutti gli altri detenuti, gli sono stati tolti i vestiti dopo averlo picchiato duramente.

    Muhammad Al-Kahlot, che non è parente di Diaa Al-Kahlot, ha raccontato che le forze israeliane hanno deliberatamente dato fuoco a diverse case nell’area di Beit Lahia e hanno lanciato campagne di arresti casuali contro i residenti rimasti.

    Euro-Med Monitor ha documentato episodi di cecchinaggio e di uccisioni dirette da parte dell’esercito israeliano contro gli sfollati nelle vicinanze delle due scuole citate. L’organizzazione per i diritti umani con sede a Ginevra ha dichiarato che i membri dell’esercito israeliano hanno preso di mira tutti coloro che cercavano di andarsene, anche se issavano bandiere bianche.

  • 19:56

    Idf: tra i soldati morti anche il figlio di un ministro

    L’esercito ha annunciato la morte di altri due soldati israeliani in combattimento a Gaza. Tra questi c’è Gal Meir Eisenkot (25 anni) – ucciso del nord – figlio di Gadi Eisenkot, ex capo di stato maggiore dell’esercito e attuale ministro del Gabinetto di guerra. Il secondo soldato si chiamava Jonathan David Deitch (34 anni). Entrambi erano riservisti. Secondo le stime dei media, il totale dei soldati morti in combattimento dall’avvio delle operazioni di terra nella Striscia è salito a 89.

  • 19:36

    Ripartono i voli di droni su Gaza per gli ostaggi

    Gli Stati Uniti hanno ripreso i voli di droni su Gaza a sostegno degli sforzi di Israele per il recupero degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo ha annunciato un portavoce del Pentagono, dopo averli interrotti il mese scorso nell’ambito di una tregua di una settimana tra Israele e il gruppo armato palestinese.

  • 19:29

    Idf diffonde immagini di prigionieri bendati, spogliati e mani legate

  • 19:28

    Biden chiama Netanyahu

    Joe Biden ha parlato con il premier israeliano Benyamin Netanyahu per discutere degli ultimi sviluppi a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca.

  • 17:57

    Oxfam: “Gaza, senza un cessate il fuoco la comunità internazionale è complice della catastrofe umanitaria”

    “La popolazione di Gaza sta vivendo un tremendo incubo, mentre la comunità internazionale, inclusa l’Italia, resta a guardare senza far nulla. – ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia – Il fallimento nel costruire le condizioni per un cessate il fuoco, che rappresenta l’unica soluzione umanitaria possibile, è sotto gli occhi di tutti. Molti Paesi di fatto si stanno rendendo complici del massacro di civili, degli sfollamenti forzati e delle atroci sofferenze che stanno vivendo 2 milioni di persone in trappola. Un intero popolo in questo momento è costretto a spostarsi continuamente nel tentativo di raggiungere le zone designate da Israele, sia nel nord che nel sud della Striscia”.

  • 17:52

    Onu: “Impossibili vere operazioni umanitarie nel sud della Striscia”

    Il termine “operazione umanitaria” non può essere utilizzato per il sud della Striscia di Gaza, perché gli attacchi incessanti condotti dalle forze israeliane sull’area di Rafah hanno impedito una risposta globale ai bisogni della popolazione. Lo ha detto in conferenza stampa il sottosegretario generale dell’Onu per gli Affari umanitari, Martin Griffiths. Lo riporta Al Jazeera. “Quello che abbiamo in questo momento a Gaza è nella migliore delle ipotesi una opportunità umanitaria, cercando di raggiungere alcune persone a cui si possono consegnare cibo, acqua e altro raggiungendole attraverso strade ancora accessibili, che non siano state minate o distrutte”, ha spiegato. Ciò che manca, ha sottolineato Griffiths, “è la chiarezza nella pianificazione, sapere cosa accadrà domani. Nessuno di noi può prevedere come andrà a fine”.

  • 17:35

    “Ucciso a Gaza il figlio del ministro del Gabinetto di guerra”

    L’esercito ha annunciato la morte di altri due soldati israeliani in combattimento a Gaza. Tra questi c’è Gal Meir Eisenkot (25 anni) – ucciso del nord – figlio di Gadi Eisenkot, ex capo di stato maggiore dell’esercito e attuale ministro del Gabinetto di guerra. Il secondo soldato si chiamava Jonathan David Deitch (34 anni). Entrambi erano riservisti. Secondo le stime dei media, il totale dei soldati morti in combattimento dall’avvio delle operazioni di terra nella Striscia è salito a 89.

  • 17:03

    Raisi: “Situazione a Gaza sfida per tutta l’umanità”

    Occorre “mettere fine ai bombardamenti su Gaza il prima possibile”, perché oggi la situazione nella Striscia “pone una sfida non soltanto alla nostra regione ma a tutta l’umanità”. Lo ha detto il presidente iraniano Ebrahim Raisi incontrando a Mosca Vladimir Putin. Lo riferisce l’agenzia Tass.