Gaza, la diretta – Capo di Hamas: “Un accordo senza di noi è un’illusione”. Fbi: “Rischio attacchi terroristici durante le feste”

Secondo i media internazionali si è vicini a una soluzione diplomatica tra Tel Aviv e Hezbollah. Stesse voci erano circolate anche riguardo a colloqui Hamas-Israele, Haaretz smentisce

Aggiornato: 13:46

  • 16:04

    Ministro Esteri Israele: “La guerra proseguirà anche senza sostegno internazionale”

    “Israele continuerà la guerra contro Hamas con o senza il sostegno internazionale”. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano, aggiungendo che “un cessate il fuoco nella fase attuale è un regalo all’organizzazione terroristica Hamas e le consentirà di ritornare e minacciare i residenti di Israele”. Cohen ha anche invitato la comunità internazionale ad agire “in modo efficace e aggressivo” per proteggere le rotte marittime globali dopo che il movimento Houthi sostenuto dall’Iran nello Yemen ha lanciato una serie di nuovi attacchi contro navi legate a Israele nel Mar Rosso.

  • 16:03

    Sullivan in Israele dopo le critiche di Biden a Netanyahu

    Il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan arriverà domani in Israele dove incontrerà il premier Benyamin Netanyahu e il gabinetto di guerra israeliano. L’arrivo di Sullivan – sebbene già programmato – avviene ad un giorno di distanza dalle critiche del presidente Joe Biden al governo a Gerusalemme sul fatto che la guerra a Gaza contro Hamas con le morti dei civili stiano alienando le simpatie del modo verso lo stato ebraico. Secondo alcuni media, Israele teme che Sullivan presenti ad Israele una scadenza di poche settimane per finire la guerra.

  • 15:59

    Sanchez: “Su Gaza serve la stessa chiarezza usata dall’Ue sull’Ucraina”

    L’Ue deve “dire basta alla morte di civili innocenti nella Striscia di Gaza” e parlare “con la stessa chiarezza e unità” con cui ha parlato dopo l’invasione russa in Ucraina. Ad affermarlo è il premier spagnolo Pedro Sanchez nel corso del suo intervento davanti al Parlamento europeo per fare il bilancio della presidenza spagnolo del Consiglio europeo. Il premier spagnolo ha difeso che “la chiarezza e l’unità” con cui l’Ue si è posizionata nei confronti del presidente russo Vladimir Putin, dopo “l’invasione illegale” dell’Ucraina: sono “la chiave” per “fermare crimini” e “salvare vite umane”. Secondo Sanchez, visto gli ultimi avvenimenti in Medio Oriente dopo l’attacco terroristico di Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre e la successiva offensiva militare israeliana a Gaza, “è giunto il momento di abbandonare il silenzio e di parlare con la stessa chiarezza e unità”. “Dobbiamo parlare forte, chiaro e con una sola voce”, ha affermato Sanchez sottolineando che questo deve essere la linea dell’Ue se vuole che il mondo la rispetti “come attore geopolitico coerente e rilevante” e “se vogliamo che gli europei si sentano orgogliosi delle nostre azioni e se vogliamo difendere i valori europei non sono solo parole”. Il premier spagnolo ha ribadito la sua condanna degli attacchi terroristici di Hamas e ha chiesto nuovamente il rilascio immediato di tutti gli ostaggi. Sanchez ha sostenuto la necessità di lottare contro il terrorismo nel Medio Oriente e ha “riconosciuto senza dubbio il diritto di Israele a difendersi ed esistere”. Ma “con la stessa convinzione e gli stessi valori”, ha sottolineato Sanchez, “dobbiamo dire basta, basta alla morte dei civili innocenti di Gaza, tra cui migliaia di ragazzi e ragazze”. “I bombardamenti devono cessare immediatamente e gli aiuti umanitari devono arrivare con urgenza e in quantità sufficiente”, ha aggiunto. L’Europa, ha sottolineato, “deve esigere il rispetto del diritto internazionale e in particolare del diritto internazionale umanitario” oltre a “contribuire attivamente alla ricerca di una soluzione definitiva e globale”. Ciò implica, secondo Sanchez, fornire “una prospettiva di pace credibile e seria” e riconoscere “l’esistenza dello Stato palestinese, che convive in pace e sicurezza accanto allo Stato di Israele”.

  • 15:55

    Haaretz: “Nessun negoziato in corso tra Israele e Hamas”

    Allo stato attuale “non ci sono negoziati in corso per un accordo” tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco e un nuovo rilascio di ostaggi. Lo ha riferito Haaretz secondo cui sia fonti israeliane sia straniere a conoscenza del dossier hanno confermato che le parti sono lontane dal raggiungere una nuova intesa. “Al momento – ha spiegato al giornale una fonte ridimensionando le voci di questi giorni – non c’è in corso alcun negoziato per un accordo. Ci sono colloqui preliminari volti ad accertare se le due parti hanno la volontà di discutere termini per una nuova intesa”. Secondo un esponente israeliano si stima inoltre che Hamas voglia promuovere un accordo nei prossimi giorni nel tentativo – ha aggiunto Haaretz – di guadagnare altro tempo che possa consentirgli di riprendersi dalle battute d’arresto nelle battaglie contro l’Idf.

  • 15:50

    Media: “Vicini a soluzione diplomatica Israele-Hezbollah”

    Israele sarebbe sul punto di “arrivare a una ‘soluzione diplomatica’ per allontanare Hezbollah dal suo confine nord con il Libano”. Sono le indiscrezioni dell’israeliana Kan, rilanciate dal Jerusalem Post. Secondo i rapporti di stampa, “insieme all’obiettivo principale di Israele di spostare le forze di Hezbollah a nord del fiume Litani” ci sarebbero stati colloqui con i partner europei anche su un potenziale rafforzamento della forza Unifil, nel sud del Libano. E secondo Kan l’ex capo di Stato Maggiore Benny Gantz, ora nel gabinetto di guerra israeliano, ha avuto contatti in questo senso con i ministri degli Esteri di Regno Unito e Francia. La risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza Onu che nel 2006 pose fine ai 34 giorni di guerra tra gli Hezbollah libanesi e Israele prevedeva, tra l’altro, il rafforzamento di Unifil per facilitare l’ingresso delle forze libanesi nella regione e la creazione di una zona smilitarizzata tra la Linea Blu e il fiume Litani. La scorsa settimana, scriveva il Times of Israel, il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant diceva ai leader delle località israeliane nei pressi della linea di demarcazione del confine con il Libano che per Israele la soluzione migliorare sarebbe “un accordo diplomatico per l’attuazione della Risoluzione 1701”, ma aggiungeva anche che in caso di esiti negativi Israele “agirà con tutti i mezzi a sua disposizione” contro Hezbollah. Secondo il Times of Israel, sono circa 80.000 gli abitanti di località israeliane che si trovano in un’area fino a dieci chilometri dalla frontiera con il Libano che sono stati costretti a lasciare momentaneamente le proprie case dal 7 ottobre.

  • 15:39

    Von der Leyen: “Sanzionare i coloni violenti”

    “L’aumento della violenza da parte dei coloni estremisti sta infliggendo enormi sofferenze ai palestinesi. E sta mettendo a repentaglio le possibilità di raggiungere una pace duratura. Potrebbe anche rendere più instabile l’intera regione. Per questo motivo sono favorevole all’imposizione di sanzioni agli autori degli attacchi in Cisgiordania. Devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni. Questa violenza non ha nulla a che fare con la lotta ad Hamas e deve cessare”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando alla Plenaria dell’Europarlamento. Von der Leyen ha quindi sottolineato “la necessità di evitare che il conflitto si estenda all’intera regione. Abbiamo assistito a un aumento del numero di colpi sparati dagli Hezbollah filo-iraniani in tutta la regione. Abbiamo anche assistito agli attacchi condotti dagli Houthi con missili balistici, droni schierati contro Israele e l’aumento del numero di attacchi contro le navi mercantili nel Mar Rosso. Tutto questo è pericoloso. Ma è ancora possibile fermare l’escalation della situazione. E dobbiamo continuare a lavorare con tutti gli attori internazionali per contenere la violenza e aprire la strada a una soluzione. Dobbiamo fare tutto il possibile per porre fine a questa guerra e al regno di Hamas a Gaza. E dobbiamo fare di tutto per portare nuova speranza in questi tempi bui”, ha aggiunto la presidente dell’esecutivo Ue.

  • 15:37

    Russia propone una conferenza internazionale Onu sulla Palestina

    La Russia chiede che l’Onu convochi una “conferenza internazionale” per risolvere la questione palestinese, con la partecipazione dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, della Lega Araba, dell’Organizzazione della conferenza islamica e del Consiglio di cooperazione del Golfo. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. “Mi aspetto che il segretario generale dell’Onu (Antonio Guterres) sia in grado di prendere una tale iniziativa”, ha aggiunto Lavrov, citato dalla Tass.

  • 15:34

    Abu Mazen: “La maggior parte del mondo è con la Palestina”

    “Il mondo è in grande maggioranza dalla parte del popolo palestinese e della sua giusta causa”. Lo ha detto la presidenza dell’Autorità nazionale palestinese di Abu Mazen (Anp) salutando la Risoluzione dell’Assemblea generale dell’Onu a favore di un cessate il fuoco a Gaza. “Il mondo – ha detto Nabil Abu Rudeinah, portavoce di Abu Mazen, citato dalla Wafa – conferma il suo rifiuto dell’aggressione israeliana contro il nostro popolo, del suo allontanamento dalle sue terre e della creazione di una nuova Nakba. Il governo occupante deve prendersi la responsabilità dei risultati del voto e affrontarli seriamente”.

  • 15:29

    Morti altri 8 soldati israeliani: in totale sono 112

    Otto soldati israeliani sono rimasti uccisi ieri nel nord di Gaza, ha reso noto oggi l’esercito di Israele. Il totale dei militari morti dall’inizio delle operazioni di terra nella Striscia sale così a 112. Sette delle ultime vittime sono rimaste uccise in un unico incidente, hanno specificato le Forze di difesa israeliane (Idf) senza fornire ulteriori dettagli sull’accaduto. Tra i morti c’è anche un comandante di battaglione.

  • 15:29

    Gallant: “Stiamo distruggendo tutti i siti sotterranei di Hamas”

    Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che i soldati delle Forze di difesa israeliane (Idf) stanno operando nelle profondità sotterranee di Gaza “localizzando e distruggendo le infrastrutture di Hamas”. Lo riportano i media locali. Gallant ritiene che le operazioni di Hamas a Gaza City e nella zona settentrionale della Striscia siano sull’orlo del collasso. “Stiamo espandendo i nostri risultati e presto elimineremo l’intera infrastruttura di Hamas a Gaza”, ha detto il ministro della Difesa israeliano.