Gaza, la diretta – Onu, slitta il voto sugli aiuti a Gaza: “Manca l’accordo”. Gallant: “Se la diplomazia fallisce, attaccheremo in Libano”

L'organizzazione umanitaria nel suo ultimo report condanna l'operato di Tel Aviv, spiegando che "blocca cibo e acqua e bombarda le aree agricole". Nuovi raid nella Striscia, colpito un campo profughi (25 morti) e un reparto maternità a Khan Younis

Aggiornato: 13:46

  • 14:00

    Sunak: “Troppe vite di civili perdute a Gaza”

    “E’ chiaro che troppe vite di civili sono andate perdute e nessuno vuole vedere questo conflitto durare un giorno più del necessario”. Lo ha detto il premier britannico Rishi Sunak sulla guerra tra Israele e Hamas. “Israele ha ovviamente il diritto di difendersi da quello che è stato un terribile attacco terroristico perpetrato da Hamas, ma deve farlo in conformità con il diritto umanitario”, ha aggiunto il primo ministro. Per Sunak serve un cessate il fuoco che permetta il rilascio degli ostaggi israeliani, l’invio di più aiuti alla popolazione di Gaza e lo stop del lancio di razzi da parte di Hamas contro lo Stato ebraico.

  • 13:04
  • 12:54

    Olp ad Hamas: “Basta divisioni, andiamo insieme verso le elezioni”

    “Ci rivolgiamo ai nostri fratelli di Hamas e della Jihad islamica e diciamo loro: la palla è nel vostro campo. Venite con una decisione e una volontà nazionale in modo da poter andare d’accordo sotto la bandiera algerina. Venite a porre fine alle divisioni e a tracciare una tabella di marcia per creare le condizioni necessarie a libere elezioni nazionali”. Lo ha detto il segretario del comitato centrale dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), Jibril Rajoub, in dichiarazioni trasmesse dalla Tv ufficiale algerina domenica sera, dopo essere stato ricevuto dal presidente dell’Algeria, Abdelmadjid Tebboune. Rajoub ha aggiunto: “Diciamo a tutti che questa occupazione e questa aggressione devono finire, e la loro fine è il preludio alla costruzione di un governo nazionale per tutti i palestinesi che si prenda la responsabilità di tutte le terre palestinesi a Gaza, Gerusalemme e in Cisgiordania”. Il leader dell’Olp ha sottolineato: “Ai nostri fratelli di Hamas diciamo che siamo di fronte a una svolta e a una sfida importante. Dobbiamo incarnare la sovranità e l’indipendenza dopo tutti i sacrifici, le sofferenze e i crimini di questa occupazione. È tempo di accordarsi su una parola comune”. “Li invito, a nome della leadership palestinese, guidata dal fratello Abu Mazen, e del comitato esecutivo dell’Olp, a venire a costruire un approccio politico legato al progetto di Stato e un approccio alla lotta che sia legato a una scelta strategica capace di raccogliere questi risultati, caratterizzati da un cambiamento della posizione del mondo su di noi e sulla nostra causa”, ha detto ancora l’esponente di Fatah.

  • 12:53

    I capi di Cia e Mossad incontrano il premier del Qatar

    Continuano i negoziati per cercare di arrivare ad un nuovo accordo per il rilascio degli ostaggi ancora in mano ad Hamas. Il solitamente ben informato Barak Ravid oggi scrive infatti su Axios che il direttore della Cia, Bill Burns, si incontra oggi a Varsavia con il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, e il capo del Mossad, David Barnea, per discutere del potenziale nuovo accordo. A riferirlo suo due fonti Usa e funzionari israeliani.
    L’incontro arriva tre giorni dopo quello di Al Thani e Barnea in un’altra capitale europea – Oslo secondo quanto è stato rivelato – per rilanciare i negoziati indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione del Qatar. La presenza di Burns in questo nuovo incontro, sottolinea Axios, è molto rilevante dal momento che il diplomatico Usa che guida la Cia ha avuto un ruolo determinate per l’attuazione dell’accordo precedente che ha permesso il rilascio di oltre 100 ostaggi il mese scorso, tra i quali diversi americani. I funzionari israeliani sottolineano quanto il coinvolgimento di Burns sia importante per il raggiungimento di ogni nuovo tipo di accordo, ammettendo che in questo momento è più difficile raggiungerlo, con l’operazione di terra israeliana in corso a Gaza. Una situazione che lascerebbe poco spazio per i negoziati. Nei giorni scorsi, infatti esponenti di Hamas hanno pubblicamente detto che loro sono disposti a rilanciare i negoziati per un nuovo accordo sugli ostaggi solo dopo che Israele ha fermato le operazioni a Gaza.

  • 12:52

    Almeno 35 palestinesi arrestati in Cisgiordania nella notte

    Sono almeno 35 i palestinesi, tra cui tre donne, che sono stati arrestati nella notte in Cisgiordania e a Gerusalemme dalle Forze di difesa israeliane (Idf). Salgono così a 4.575 i prigionieri che sono stati arrestati in Cisgiordania dopo l’attacco sferrrato da Hamas lo scorso 7 ottobre. E’ quanto si legge in un comunicato congiunto dell’Autorità per gli Affari dei prigionieri e del Prisoners’ Club. Gli arresti sono stati effettuati in varie zone, tra cui Hebron, Gerusalemme, Ramallah, Tulkarm, Gerico e Tuba.

  • 12:51

    Israele: “Colpiti oltre 150 obiettivi terroristici a Gaza”

    L’esercito israeliano prosegue nei suoi combattimenti all’interno di Gaza. Secondo il portavoce militare sono stati oltre 150 “gli obiettivi terroristici attaccati” nelle ultime 24 ore. Soldati israeliani hanno trovato – ha continuato – “valigie con circa 5 milioni di shekel (oltre 1.5 milione di euro, ndr) a casa di un esponente di Hamas a Jabalya, insieme ad armi”. A Khan Yunis, nel sud di Gaza, “una squadra di terroristi è stata colpita dall’aria così come un cecchino che minacciava le truppe”.

  • 12:50

    Human Rights Watch: “Israele usa la fame come metodo di guerra”

    Il governo israeliano “sta usando la fame dei civili come metodo di guerra nella Striscia di Gaza occupata, il che è un crimine di guerra”. Lo ha denunciato l’ong ‘Human Rights Watch’- di base negli Usa – in un rapporto diffuso a Gerusalemme. “Le forze israeliane – ha aggiunto il rapporto – stanno deliberatamente bloccando la fornitura di acqua, cibo e carburante, impedendo volontariamente l’assistenza umanitaria, radendo al suolo aree agricole e privando la popolazione civile di beni indispensabili alla sua sopravvivenza”.

  • 12:41

    Tajani: “Sosterremo la risoluzione Onu sugli aiuti a Gaza”

    “Mi auguro che le Nazioni Unite possano oggi approvare un documento promosso da americani ed Emirati che invita a un cessate il fuoco per favorire l’ingresso di aiuti umanitari. L’Italia se ci sarà questa iniziativa certamente la sosterrà”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo la sedicesima Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo alla Farnesina. Per le precedenti bozze Onu “noi ci siamo astenuti due volte perché il testo proposto non esprimeva alcuna condanna nei confronti di Hamas, il vero responsabile di questa nuova esplosione di violenza in Medio oriente. Noi siamo favorevoli a tutte le iniziative che possano permettere di portare aiuto alla popolazione civile di Gaza, ma un documento politico che deve puntare al cessate il fuoco non può non condannare i veri responsabili dell’inizio di questa situazione”, ha spiegato Tajani a margine della conferenza. “Noi insistiamo perché da Israele ci sia una reazione proporzionata, ci sono troppe vittime tra la popolazione civile palestinese”, ha affermato. “Siamo per posizioni di equilibro dove siano chiare le responsabilità, non possiamo avere documenti che non siano equilibrati. Siamo sempre stati favorevoli al cessate il fuoco per gli aiuti umanitari ma i documenti devono essere chiari nell’indicare le responsabilità di ciò che sta accadendo”, ha sottolineato il ministro.

  • 12:40

    Tajani: “Reazione d’Israele sia proporzionata”

    L’Italia ha “condannato con fermezza l’attacco di Hamas contro vittime inermi che ha ricordato la brutalità nazista dell’Olocausto, ma noi vogliamo anche che la reazione di Israele sia proporzionata, che risparmi la popolazione civile” a Gaza. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani aprendo la XVI Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina, al fianco del presidente Sergio Mattarella.

  • 12:39

    Tre palestinesi uccisi in Cisgiordania in scontri con l’esercito israeliano

    Tre palestinesi, fra cui un minorenne, sono rimasti uccisi oggi in scontri con l’esercito israeliano nel villaggio cisgiordano di Tubas, a nord di Nablus. Lo riferisce l’agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti mediche locali. Gli incidenti, precisa, sono divampati nel vicino campo profughi di al-Far’a. L’esercito israeliano non ha ancora fornito una propria versione degli scontri.