Israele – Gaza, la diretta – Onu: “Preoccupati dai piani israeliani di trasferimento dei civili”. Ue: “Violazione del diritto umanitario”

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken in arrivo nella regione: “Continuerò a sollecitare la protezione dei civili", scrive su X. Intanto le Nazioni unite e l'Unione europea condannano il piano di Israele per trasferire forzatamente i profughi della Striscia

Aggiornato: 21:58

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    21:50

    Timori per l’estensione del conflitto. In arrivo il segretario Usa Blinken

    È alta la tensione in Medioriente. Mentre Israele intensifica i bombardamenti nel sud della Striscia di Gaza, il segretario di Stato Usa Antony Blinken è atteso per un nuovo giro diplomatico nell’area in un momento in cui gli attacchi e omicidi degli ultimi giorni in altri Paesi – a Beirut, in Iran e oggi a Baghdad – fanno crescere i timori che la guerra possa estendersi diventando un conflitto regionale. Nell’agenda di Blinken dunque – oltre che la necessità di limitare le vittime civili a Gaza, la questione degli aiuti umanitari e degli ostaggi e il futuro di Gaza post guerra – ci saranno gli sviluppi recenti nella regione. In primo luogo il raid di martedì a Beirut attribuito a Israele in cui è stato ucciso il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, che rende ancora più delicata la situazione con il Libano, con gli occhi sono puntati su un nuovo discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, atteso per venerdì. Ma in agenda ci sono anche le due esplosioni che in Iran hanno preso di mira mercoledì le celebrazioni con migliaia di partecipanti per il quarto anniversario dell’uccisione del generale Qassem Soleimani, il generale iraniano a capo della Forza Quds morto in un raid Usa in Iraq nel 2020: l’attacco è stato rivendicato dall’Isis, che probabilmente spera di trarre vantaggio dal caos nella regione. Come pure sul tavolo saranno gli attacchi nel Mar Rosso dei ribelli yemeniti houthi, sostenuti dall’Iran. Quanto agli Stati Uniti, una fonte ha confermato che sono stati loro a compiere il raid aereo di oggi in Iraq che ha preso di mira una milizia filo-iraniana, la Forza di mobilitazione popolare (Pmf), uccidendone un comandante militare. Nel suo quarto viaggio in Medioriente dallo scoppio della guerra Blinken farà tappa in Turchia, Grecia, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele, Cisgiordania ed Egitto. La preoccupazione di un contagio è salita in particolare dopo il raid di martedì a Beirut, attribuito a Israele: i funerali di Saleh al-Arouri si sono tenuti oggi nella capitale libanese e l’alto funzionario di Hamas, accompagnato da migliaia di persone, è stato sepolto nel campo palestinese di Shatila. Anche se non era il primo omicidio attribuito a Israele nella regione: il giorno di Natale a Damasco, in Siria, era stata la volta di uno degli alti consiglieri dei Guardiani della rivoluzione dell’Iran, il generale Seyed Rezi Mousavi. Per l’attacco di mercoledì a Kerman, in Iran, il bilancio è stato rivisto a 84 morti: è possibile che l’Isis, che ha rivendicato, voglia trarre vantaggio da una situazione di caos; il gruppo terroristico, che un tempo deteneva un vasto territorio in Iraq e Siria, alla fine era stato sconfitto dalle forze guidate dagli Stati Uniti e negli anni successivi ha perso presa, anche se ha organizzato grandi attacchi. Quanto al raid degli Stati Uniti oggi in Iraq, anche questo va inserito nel contesto della guerra a Gaza, oltre che di una crescente spinta da parte delle autorità dell’Iraq affinché le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti lascino il Paese. Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre scorso un gruppo di milizie sostenute dall’Iran che si fa chiamare Resistenza islamica in Iraq ha compiuto più di 100 attacchi contro le basi che ospitano le truppe Usa in Iraq e Siria e il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono una risposta per il sostegno di Washington a Israele nella guerra contro Hamas e che mirano a spingere le forze statunitensi fuori dall’Iraq. Intanto a Gaza gli attacchi continuano. Il nuovo bilancio delle vittime da inizio guerra fornito dal ministero della Sanità della Striscia è di 22.438 morti e 57.614 feriti: 14 di queste sono morte in bombardamenti israeliani avvenuti nella notte ad al-Mawasi, vicino Khan Younis. Secondo quanto riferito da al-Jazeera, la maggior parte delle vittime aveva meno di 10 anni.

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  • 21:50

    Timori per l’estensione del conflitto. In arrivo il segretario Usa Blinken

    È alta la tensione in Medioriente. Mentre Israele intensifica i bombardamenti nel sud della Striscia di Gaza, il segretario di Stato Usa Antony Blinken è atteso per un nuovo giro diplomatico nell’area in un momento in cui gli attacchi e omicidi degli ultimi giorni in altri Paesi – a Beirut, in Iran e oggi a Baghdad – fanno crescere i timori che la guerra possa estendersi diventando un conflitto regionale. Nell’agenda di Blinken dunque – oltre che la necessità di limitare le vittime civili a Gaza, la questione degli aiuti umanitari e degli ostaggi e il futuro di Gaza post guerra – ci saranno gli sviluppi recenti nella regione. In primo luogo il raid di martedì a Beirut attribuito a Israele in cui è stato ucciso il numero due dell’ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri, che rende ancora più delicata la situazione con il Libano, con gli occhi sono puntati su un nuovo discorso del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, atteso per venerdì. Ma in agenda ci sono anche le due esplosioni che in Iran hanno preso di mira mercoledì le celebrazioni con migliaia di partecipanti per il quarto anniversario dell’uccisione del generale Qassem Soleimani, il generale iraniano a capo della Forza Quds morto in un raid Usa in Iraq nel 2020: l’attacco è stato rivendicato dall’Isis, che probabilmente spera di trarre vantaggio dal caos nella regione. Come pure sul tavolo saranno gli attacchi nel Mar Rosso dei ribelli yemeniti houthi, sostenuti dall’Iran. Quanto agli Stati Uniti, una fonte ha confermato che sono stati loro a compiere il raid aereo di oggi in Iraq che ha preso di mira una milizia filo-iraniana, la Forza di mobilitazione popolare (Pmf), uccidendone un comandante militare. Nel suo quarto viaggio in Medioriente dallo scoppio della guerra Blinken farà tappa in Turchia, Grecia, Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Israele, Cisgiordania ed Egitto. La preoccupazione di un contagio è salita in particolare dopo il raid di martedì a Beirut, attribuito a Israele: i funerali di Saleh al-Arouri si sono tenuti oggi nella capitale libanese e l’alto funzionario di Hamas, accompagnato da migliaia di persone, è stato sepolto nel campo palestinese di Shatila. Anche se non era il primo omicidio attribuito a Israele nella regione: il giorno di Natale a Damasco, in Siria, era stata la volta di uno degli alti consiglieri dei Guardiani della rivoluzione dell’Iran, il generale Seyed Rezi Mousavi. Per l’attacco di mercoledì a Kerman, in Iran, il bilancio è stato rivisto a 84 morti: è possibile che l’Isis, che ha rivendicato, voglia trarre vantaggio da una situazione di caos; il gruppo terroristico, che un tempo deteneva un vasto territorio in Iraq e Siria, alla fine era stato sconfitto dalle forze guidate dagli Stati Uniti e negli anni successivi ha perso presa, anche se ha organizzato grandi attacchi. Quanto al raid degli Stati Uniti oggi in Iraq, anche questo va inserito nel contesto della guerra a Gaza, oltre che di una crescente spinta da parte delle autorità dell’Iraq affinché le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti lascino il Paese. Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre scorso un gruppo di milizie sostenute dall’Iran che si fa chiamare Resistenza islamica in Iraq ha compiuto più di 100 attacchi contro le basi che ospitano le truppe Usa in Iraq e Siria e il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono una risposta per il sostegno di Washington a Israele nella guerra contro Hamas e che mirano a spingere le forze statunitensi fuori dall’Iraq. Intanto a Gaza gli attacchi continuano. Il nuovo bilancio delle vittime da inizio guerra fornito dal ministero della Sanità della Striscia è di 22.438 morti e 57.614 feriti: 14 di queste sono morte in bombardamenti israeliani avvenuti nella notte ad al-Mawasi, vicino Khan Younis. Secondo quanto riferito da al-Jazeera, la maggior parte delle vittime aveva meno di 10 anni.

  • 20:57

    Torna a Madrid l’ambasciatrice israeliana

    L’ambasciatrice di Israele in Spagna, Rodica Radian-Gordon, che era stata chiamata per consultazioni a Tel Aviv lo scorso 30 novembre, tornerà a Madrid all’inizio della prossima settimana. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri israeliano in una nota citata dall’edizione online de El Pais. Il richiamo era stato deciso dopo le dichiarazioni del premier Pedro Sanchez, che aveva messo in dubbio che Israele stesse rispettando il diritto umanitario internazionale con l’offensiva militare a Gaza, in risposta agli attacchi terroristi di Hamas del 7 ottobre. La diplomatica tornerà in Spagna, dopo che l’esecutivo di Netanyahu ha constatato “un cambiamento in meglio” nei messaggi del governo spagnolo, secondo la nota citata.

  • 19:19

    Il ministro della Difesa israeliano: “Non ci fermeremo”

    “A tutti quelli che pensano ce ci fermeremo dico che invece andremo ad intensificare l’azione”. Ad affermarlo è il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che oggi ha visitato il confine con la Striscia di Gaza e ha osservato i combattimenti in corso ad al-Burj. “Nel Nord della Striscia di Gaza – sottolinea Gallant secondo quanto riferisce la tv israeliana ‘Channel 13’ – le forze armate stanno completando la loro attuale missione e si stanno rischierando con l’intenzione di effettuare raid e attacchi aerei presto. Nel centro della Striscia l’operazione è intensa e le forze armate stanno operando in superficie e sottoterra distruggendo le infrastrutture chiave di Hamas, compresi i luoghi in cui Hamas ha fabbricato tutti i suoi missili”. “Nel sud della Striscia di Gaza, l’operazione è enorme e si sta intensificando in superficie e sottoterra”, aggiunge il ministro della Difesa. “Quei terroristi che hanno iniziato il conto alla rovescia per il ritiro delle forze dell’Idf devono cambiare il conteggio e iniziare a contare fino alla fine della loro vita sulla terra, arriverà presto”.

  • 19:08

    Blinken: “Aumentare gli aiuti a Gaza”

    La missione del segretario di stato Usa Antony Blinken in Medio Oriente ha l’obiettivo di ottenere un aumento “immediato” degli aiuti a Gaza: lo ha detto il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller.

  • 18:27

    Colloquio Blinken-Colonna: “Evitare l’escalation”

    Il Segretario di Stato americano Antony Blinken e la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna hanno espresso l’impegno dei loro Paesi a evitare una escalation del conflitto in Medioriente dopo gli attacchi in Libano e in Iran. Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller. Blinken ha inoltre chiesto la fine immediata degli attacchi illegali alle navi commerciali nel Mar Rosso da parte degli Houthi sostenuti dall’Iran e il rilascio delle navi e degli equipaggi illegalmente detenuti, si legge in una nota del Dipartimento di Stato americano. Durante il colloquio si è anche discusso dell’importanza delle misure da adottare per prevenire l’espansione del conflitto da Gaza. Necessario, hanno detto Blinken e Colonna, compiere passi positivi per allentare le tensioni in Cisgiordania ed evitare un’escalation in Libano e Iran. E’ stata quindi sottolineata l’importanza di ridurre al minimo le vittime civili a Gaza. Inoltre, il Segretario Blinken e la ministra degli Esteri Colonna hanno riaffermato l’urgenza di un coordinamento internazionale per garantire che l’assistenza umanitaria raggiunga i civili palestinesi a Gaza.

  • 16:35

    Funzionaro americano si dimette: è contrario al sostegno a Israele

    Un altro alto funzionario dell’amministrazione Biden si è dimesso per protesta contro l’appoggio militare degli Usa a Israele nella guerra a Gaza. L’incaricato politico del dipartimento dell’Istruzione Tariq Habash ha annunciato le sue dimissioni – come riportano i media Usa – segnando il secondo forfait a causa di una questione che ha profondamente diviso l’amministrazione. A ottobre si era dimesso Josh Paul, veterano del dipartimento di Stato. Habash era impegnato principalmente su questioni relative ai prestiti studenteschi e non aveva quindi alcun incarico su questioni di politica estera, ma le sue dimissioni sono ugualmente sintomo di un malessere all’interno del governo. “Non posso rappresentare un’amministrazione che non valorizza allo stesso modo le vite umane – ha affermato Habash, che è palestinese americano – Non posso restare in silenzio mentre questa amministrazione chiude un occhio sulle atrocità commesse contro le vite di palestinesi innocenti, in quella che i principali esperti di diritti umani hanno definito una campagna genocida da parte del governo israeliano”

  • 16:13

    La minaccia dell’Isis: “Colpire ovunque ebrei e cristiani”

    “Colpire ovunque ebrei e cristiani”: è l’appello lanciato dal portavoce dell’Isis, Abu Hudhayfah Al-Ansari, in un messaggio audio di oltre 30 minuti incentrato sul conflitto israelo-palestinese. L’audio, diffuso dal canale ufficiale al Furqan, è intitolato “uccideteli ovunque li troviate”, riferiscono i network che monitorano il jihadismo online.

  • 14:30

    Hamas: “A Gaza 22.438 morti”

    Secondo il ministero della Salute di Hamas, il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele è salito a 22.438. 

  • 14:29

    “A Khan Yunis combattimenti dentro tunnel militari di Hamas”

    Combattimenti serrati sono avvenuti nei giorni scorsi a Khan Yunis dentro tunnel militari di Hamas, in un tratto che si estende per centinaia di metri. ”Quel tunnel – precisa il portavoce militare – era usato da terroristi, inclusi membri di ‘Nukhbe’ (l’unità di élite di Hamas, ndr), per inoltrare rinforzi da altre aree alla Brigata Khan Yunis. In quei combattimenti – ha aggiunto il portavoce – cinque terroristi si sono arresi e consegnati ai soldati. Negli interrogatori hanno poi riferito che molti loro compagni sono rimasti uccisi nelle operazioni sotto terra, e fra di loro i comandanti di due plotoni di Hamas”. Ieri il portavoce militare Daniel Hagari ha dichiarato che a Khan Yunis (la principale città nel settore meridionale della striscia di Gaza) le forze israeliane continuano ad avanzare sia sopra sia sotto terra, ma procedono con lentezza – ha spiegato – per non esporre i soldati a rischi che possono essere evitati.