Gaza, la diretta – Save the Children: “Ogni giorno 10 bambini amputati”. Bimba palestinese di 4 anni uccisa dalla polizia israeliana
Altri tre giornalisti morti nei raid di Israele: sono almeno 80 in tre mesi. Per il Washington Post gli Stati Uniti temono che il presidente israeliano voglia estendere il conflitto al Libano. Il ministro Ben-Gvir: "Emigrazione volontaria dei palestinesi dalla Striscia all'ordine del giorno"
Aggiornato: 11:27
I fatti più importanti
- Esercito israeliano: "Combatteremo per tutto il 2024"
- Blinken sui giornalisti uccisi: "Tragedia inimmaginabile"
- Polizia ammette: "Uccisa per errore la bimba di 4 anni"
- "Bimba palestinese di 4 anni uccisa dai militari israeliani"
- Save the Children: "10 bambini al giorno amputati a Gaza"
- Giornalisti uccisi, la condanna di al Jazeera
- Media: "Tre i giornalisti uccisi, tra loro il nipote del fondatore di Hamas"
- Hamas: "A Gaza sono 22.835 le vittime"
- Il ministro israeliano: "Emigrazione volontaria dei palestinesi dalla Striscia all'ordine del giorno"
- Netanyahu a Hezbollah: "Imparate dalla lezione data ad Hamas"
- Due giornalisti uccisi da Israele a Khan Yunis
- Wp: "Usa temono che Netanyahu voglia allargare la guerra al Libano"
- Israele: "Uccisi finora 8mila terroristi di Hamas"
- Blinken in Giordania: "Evitare allargamento guerra"
- Israele: "Uccise persone armate a Jenin"
- Cisgiordania, raid aereo d'Israele uccide 6 persone
- "Uccisione del numero 2 di Hamas complica i negoziati"
- Media: "16 morti e 50 feriti in raid d'Israele"
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17:15
Israele: “Nuovo attentato in Cisgiordania”
Un’israeliana è stata ferita oggi in Cisgiordania quando un’automobile guidata da un palestinese l’ha travolta all’altezza del villaggio palestinese di Bidu. Lo ha riferito la radio militare secondo cui l’assalitore è stato “neutralizzato”. Si tratta del secondo attentato oggi in poche ore in arterie della Cisgiordania.
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15:42
Giornalisti uccisi, la condanna di al Jazeera
Al Jazeera condanna con forza l’uccisione di due suoi giornalisti in un raid israeliano a nord di Rafah. L’attacco dimostra “senza dubbio – denuncia l’emittente per cui lavoravano Hamza Dahdouh e Mustafa Thuraya – la determinazione delle forze israeliane a continuare questi brutali attacchi contro i giornalisti e le loro famiglie, con l’obiettivo di scoraggiarli dallo svolgimento della loro missione, violando i principi della libertà di stampa”. Al Jazeera ha chiesto che “la Corte penale internazionale, i governi, le organizzazioni per i diritti umani e le Nazioni Unite ritengano Israele responsabile dei suoi crimini orribili” e ha chiesto che smetta di “prendere di mira e uccidere i giornalisti”. Infine, il network con sede a Doha ha promesso di adottare “tutte le misure legali per perseguire gli autori di questi crimini” e si è impegnata a sostenere “tutti i giornalisti a Gaza”.
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15:21
Media: “Tre i giornalisti uccisi, tra loro il nipote del fondatore di Hamas”
Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin, che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004, sarebbe stato ucciso da un attacco israeliano questa mattina a Gaza. Lo riporta il Times of Israel che cita fonti di media palestinesi. Abu Ajwa, sempre secondo il quotidiano israeliano, stava lavorando come giornalista a Gaza. Con lui sono tre i giornalisti uccisi a Gaza nel corso di raid israeliani. Precedentemente era stato reso noto che erano stati uccisi altri due cronisti, tra loro il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dahdouh.
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15:19
Blinken in Giordania: “Cooperare per assistenza umanitaria a palestinesi”
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ringraziato il re di Giordania per il suo ruolo nell’inviare aiuti umanitari ai palestinesi e ribadito il no americano al trasferimento forzoso degli abitanti di Gaza. “Il segretario ha ringraziato re Abdullah II per il ruolo e la leadership della Giordania nel fornire aiuto salva vita ai civili palestinesi a Gaza. Entrambi hanno convenuto di proseguire la stretta cooperazione per l’assitenza umanitaria. Il segretario ha sottolineato l’opposizione americana al trasferimento forzoso dei palestinesi dalla Cisgiordania e da Gaza e la necessità cruciale di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti”, ha affermato il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, citato da Haaretz. Blinken, ad Amman nell’ambito di una nuova missione diplomatica in Medio Oriente, ha anche ribadito l’impegno per una pace sostenibile con uno stato palestinese indipendente.
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13:34
Israele pubblica la foto di Mohammed Deif: “È in salute”
Le forze di difesa israeliane hanno pubblicato una nuova immagine di Mohammed Deif, comandante dell’ala militare di Hamas, con un orologio al polso sinistro mentre tiene delle banconote in dollari in una mano e un bicchiere di plastica nell’altra, in contrasto con le precedenti speculazioni sul suo peggioramento delle condizioni di salute. Lo scrive Ynet, riportando la fotografia che ritrae il comandante dei miliziani accanto a Mohammed Hadidi, altra figura di spicco di Hamas. Questa è la seconda immagine di Deif rilasciata dall’Idf, dopo la prima pubblicata durante l’operazione di terra nella Striscia di Gaza. Nello scatto precedente, il suo occhio destro era chiuso, probabilmente a indicare una ferita causata da uno dei sette tentativi di omicidio a cui è sopravvissuto, scrive Ynet. La prima foto è stata realizzata nel 2018 durante un evento sociale, e la nuova immagine potrebbe essere stata scattata lo stesso giorno, poiché Deif indossa gli stessi vestiti. Nonostante sia noto all’intelligence israeliana che il dirigente di Hamas ha subito danni fisici, Deif è sempre stato considerato un comandante supremo di Hamas in grado di pianificare la guerra anche dalla sua posizione nascosta.
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12:49
Hamas: “A Gaza sono 22.835 le vittime”
Sale ancora il bilancio dei morti a Gaza nel conflitto in corso dal 7 ottobre secondo il ministero della Sanità della Striscia guidato da Hamas, che ad oggi conta 22.835 uccisi.
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12:28
Il ministro israeliano: “Emigrazione volontaria dei palestinesi dalla Striscia all’ordine del giorno”
Secondo il ministro israeliano Itamar Ben-Gvir l’emigrazione di massa dei palestinesi e il ripristino degli insediamenti israeliani nella Striscia di Gaza sono “all’ordine del giorno”. Lo scrive il sito di Haaretz, riportando le dichiarazioni del ministro della Sicurezza nazionale alla radio pubblica Kan Bet. “Per quanto riguarda l’emigrazione volontaria… penso che sia la soluzione giusta”, ha detto Ben-Gvir. “Cercherò di convincere i miei amici nel gabinetto e nel governo, proviamo a fare questo passo”, ha continuato il ministro, sostenendo che “centinaia di migliaia se ne andranno adesso”.
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12:18
Netanyahu a Hezbollah: “Imparate dalla lezione data ad Hamas”
All’indomani dei duri bombardamenti dal territorio libanese verso la Galilea, il premier Benyamin Netanyahu ha lanciato oggi, aprendo il consiglio dei ministri, un avvertimento agli Hezbollah: “Dovrebbero imparare quanto Hamas ha già appreso negli ultimi mesi. Nessun terrorista è immune”. Israele, ha aggiunto, intende consentire agli abitanti del nord, sfollati per i bombardamenti, di tornare alle loro case in condizioni di sicurezza. “Questo è il nostro obiettivo comune e operiamo con responsabilità per conseguirlo. Se potremo, lo faremo per via diplomatica. Altrimenti useremo altre vie”.
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11:52
Due giornalisti uccisi da Israele a Khan Yunis
Due giornalisi sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, riferisce l’agenzia Wafa: si tratta di Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Quest’ultimo sarebbe il figlio di un noto giornalista di Al Jazeera, Wael Al-Dahdouh, la cui storia fece il giro del mondo: apprese mentre era in un ospedale per girare un servizio sugli attacchi israeliani quando ricevette la notizia che un raid aveva sterminato gran parte della sua famiglia, come ricorda l’agenzia Anadolu.
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11:49
Wp: “Usa temono che Netanyahu voglia allargare la guerra al Libano”
Gli Usa temono che il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu possa considerare l’espansione della guerra in Libano come la chiave per la sua sopravvivenza politica, date le critiche interne per l’incapacità del suo governo di prevenire l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo scrive i Washington Post, che cita come fonte numerosi funzionari amministrativi e diplomatici. In conversazioni private, l’amministrazione Usa ha messo in guardia Israele da una significativa escalation in Libano, scrive il quotidiano americano. Se dovesse farlo, una nuova analisi riservata della Defense Intelligence Agency (Dia) ha rilevato che sarà difficile per le Forze di Difesa Israeliane (Idf) raggiungere i risultati sperati in quanto le loro risorse e mezzi militari sarebbero provati dato il conflitto a Gaza, aggiunge il Washington Post citando due fonti informate.