Medio Oriente, diretta – Raid Usa-Gb contro gli Houthi. Biden: pronto a nuovi attacchi. Tajani: “Italia non può partecipare senza sì del Parlamento”

Operazione congiunta in Yemen dopo gli attacchi alle navi nel mar Rosso. La milizia sciita: "Ci saranno terribili conseguenze". Reuters: “L'Italia ha rifiutato di intervenire". Chigi smentisce. Il ministro degli Esteri: "Sostegno agli alleati". Mentre la Spagna si chiama fuori

Aggiornato: 09:25

I fatti più importanti

  • 17:57

    Missile contro una nave nel Mar Rosso: “Caduto in acqua”

    Il comandante di una nave in navigazione nel Mar Rosso, a 90 miglia a Sud Est di Aden, “ha riferito di un missile caduto in acqua a 400-500 metri di distanza e seguito da tre piccole imbarcazioni”: lo ha reso noto la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) sul suo sito web, senza precisare il nome della nave e aggiungendo che “il comandante ha riferito che non ci sono vittime o danni e che sta procedendo vero il prossimo porto” di destinazione.

  • 17:44

    Usa: “Non parliamo degli altri Paesi consultati per i raid”

    Gli Stati Uniti hanno avuto una serie di consultazioni “con alleati e partner” prima di decidere l’attacco contro i ribelli Houthi in Yemen. Lo rivela un alto funzionario dell’amministrazione Usa in una telefonata con un gruppo di giornalisti. “Non entreremo nel dettaglio di tutte le nostre consultazioni operative ma l’elenco dei paesi hanno partecipato ai raid è stato reso pubblico“, ha sottolineato il funzionario precisando di non voler “nominare gli altri Paesi consultati”. Tuttavia, “è evidente l’ampio sostegno alle azioni intraprese da parte di paesi di tutto il mondo”, ha aggiunto.

  • 17:19

    Casa Bianca: “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran”

    Gli Stati Uniti “non cercano un conflitto con l’Iran“. Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un’intervista a Msnbc. “Non cerchiamo un conflitto con l’Iran, non cerchiamo un’escalation e non c’è ragione per un’escalation al di là di quanto accaduto negli ultimi giorni”, ha spiegato Kirby.

  • 16:57

    Trump attacca Biden per il raid in Yemen: “È il peggior presidente della storia”

    Donald Trump, ex capo della Casa Bianca ricandidato alle elezioni 2024, attacca il suo successore Joe Biden per i raid contro gli Houthi. “Lanciamo bombe in Medio Oriente (dove io ho sconfitto l’Isis) e il nostro segretario alla Difesa (Lloyd Austin, ndr), dopo che è sparito per cinque giorni, è alla guida della guerra dal suo computer in una stanza di ospedale. Ricordatevi che questa è la stessa gang che si è arresa in Afghanistan. Ora abbiamo guerre in Ucraina, Israele e Yemen ma nessuna guerra al nostro confine sud” con il Messico, afferma Trump sul suo social Truth, definendo Biden “il peggior presidente della storia americana”.

     

  • 16:43

    Migliaia di manifestanti pro-Houthi a Sana’a

    Decine di migliaia di manifestanti yemeniti si sono riversati oggi in piazza Sab’een – nella capitale Sana’a – per esprimere contro i raid occidentali della notte. Lo riporta al Jazeera, raccontando che nel corso del grande raduno i manifestanti hanno chiesto agli Houthi di continuare le loro operazioni sul Mar Rosso per esercitare maggiori pressioni su Israele affinché tolga l’assedio sulla popolazione di Gaza e ponga fine alla guerra.

  • 16:28

    Onu: “Israele non rispetta il diritto internazionale”

    L’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni unite ha dichiarato oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all’attacco di Hamas il 7 ottobre. “Abbiamo più volte evidenziato i ricorrenti fallimenti di Israele nel sostenere i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell’effettuare attacchi”, ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto commissariato per i diritti umani.

  • 16:11

    Israele contro Erdoğan: “Ad accusarci è il responsabile del genocidio armeno”

    Duro scambio d’accuse tra Israele e Turchia dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha appoggiato l’accusa di genocidio avanzata dal Sudafrica alla Corte dell’Aja nei confronti dello Stato ebraico. “Il presidente della Turchia, lo Stato responsabile del genocidio degli armeni, che pensava che il mondo avrebbe assistito in silenzio, si “vanta” di aver inoltrato all’Aja documenti che accusano Israele di genocidio”, replica su Twitter, rivolto a Erdoğan, il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Israel Katz. “Ti conosciamo bene. Non dimentichiamo il genocidio degli armeni nè le stragi contro i curdi. Avete distrutto un popolo. Noi ci difendiamo dai vostri barbari amici”.

  • 15:37

    Israele: “Condanna per genocidio sarebbe un cattivo precedente”

    L’accusa di genocidio rivolta dal Sudafrica contro Israele fa apparire il Paese come uno Stato “singolarmente dedito alla distruzione di un’intera popolazione” e “questo è palesemente falso”. Lo ha detto Gilad Noam, uno dei membri del team legale israeliano, nell’arringa conclusiva della due giorni di udienze di fronte alla Corte penale internazionale dell’Aia. Noam ha sostenuto che il rispetto della legge sia profondamente intessuto nell’apparato militare israeliano e ha aggiunto che una condanna da parte della Corte per genocidio sarebbe un cattivo precedente.

  • 15:25

    Democratici Usa: “I raid in Yemen violano la Costituzione”

    I raid ordinati da Joe Biden contro i ribelli Houthi in Yemen “violano la Costituzione”. È l’attacco che alcuni deputati democratici rivolgono al presidente Usa, accusandolo di aver di fatto trascinato il Paese in una nuova guerra senza l’autorizzazione del Congresso. Biden “sta violando l’articolo I della Costituzione effettuando attacchi aerei nello Yemen senza l’approvazione del Congresso. Il popolo americano è stanco di una guerra infinita”, attacca su Twitter la deputata Rashida Tlaib, una delle più critiche nei confronti dell’amministrazione per il sostegno ad Israele. “Il Presidente deve presentarsi al Congresso prima di lanciare un attacco contro gli Houthi nello Yemen e coinvolgerci in un altro conflitto in Medio Oriente. Lo stabilisce l’articolo I della Costituzione che io difenderò indipendentemente dal fatto che alla Casa Bianca ci sia un democratico o un repubblicano”, scrive il deputato Ro Khanna.

  • 15:02

    Madrid: “Nessuna pressione dagli Usa per nostro intervento”

    La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha affermato che la Spagna non ha ricevuto alcuna pressione dagli Usa per intervenire nel mar Rosso. “La Spagna prende le sue decisioni, valutando se intervenire nelle missioni sulla base delle sue capacità e disponibilità. Nessun Paese dice alla Spagna quando e dove intervenire” e gli Usa lo sanno perfettamente, ha detto Robles parlando con i giornalisti a margine di un evento. In un primo momento segretario Usa alla Difesa, Lloyd Austin, aveva annunciato che la Spagna avrebbe partecipato alla task force in risposta agli attacchi dei ribelli dello Yemen. Ma il governo di Madrid non ha mai dato l’ok pa un intervento. Fonti informate hanno poi smentito il fatto che il presidente Usa Joe Biden abbia fatto una qualche pressione in questo senso sul premier Pedro Sánchez durante la conversazione telefonica che i due leader hanno avuto a fine dicembre.