Medio Oriente, diretta – Raid Usa-Gb contro gli Houthi. Biden: pronto a nuovi attacchi. Tajani: “Italia non può partecipare senza sì del Parlamento”

Operazione congiunta in Yemen dopo gli attacchi alle navi nel mar Rosso. La milizia sciita: "Ci saranno terribili conseguenze". Reuters: “L'Italia ha rifiutato di intervenire". Chigi smentisce. Il ministro degli Esteri: "Sostegno agli alleati". Mentre la Spagna si chiama fuori

Aggiornato: 09:25

I fatti più importanti

  • 12:26

    Israele all’Aja: “Nessun intento di distruggere il popolo palestinese”

    “Non c’è alcun intento di distruggere in tutto o in parte il popolo palestinese in quanto tale”. Lo ha detto davanti alla Corte penale internazionale dell’Aja Malcolm Shaw, uno dei rappresentanti di Israele, discutendo l’accusa di genocidio rivolta dal Sudafrica al governo di Tel Aviv. “Se ci fosse il caso, e non c’è, che forze israeliane abbiano trasgredito qualche regola del conflitto, allora questo sarebbe affrontato al momento opportuno dal solido e indipendente sistema giuridico israeliano”, ha sottolineato. “Affermazioni di singoli soldati non rappresentano la linea di condotta” dell’esercito, ha specificato: il Capo di stato maggiore ha chiaramente mostrato l’intento di prevenire e ridurre le perdite civili e di attenersi alle regole di guerra.

  • 12:02

    Anche un ufficiale olandese ha partecipato ai raid

    L’Olanda conferma la partecipazione di un suo ufficiale, su richiesta di Washington e Londra, ai raid condotti la notte scorsa da Stati Uniti e Gran Bretagna contro obiettivi degli Houthi nello Yemen. In una comunicazione pubblica, il governo ha spiegato che l’obiettivo dell’operazione è di de-escalare la tensione nel Mar Rosso, dove i ribelli sostenuti dal’Iran attaccano da settimane le navi di passaggio nell’area. Grazie ai raid, le capacità militari degli Houthi sono state indebolite, sostiene l’esecutivo dei paesi Bassi. 
    In un post su X, il premier uscente Mark Rutte ha parlato degli attacchi dei ribelli come di “una chiara violazione del diritto internazionale e una minaccia al personale marittimo ed ai flussi commerciali. L’azione Usa-Gb è basata sul diritto all’autodifesa, mira a proteggere il libero passaggio e alla de-escalation. L’Olanda, con la sua lunga storia di Paese marittimo, attribuisce grande importanza al diritto di libero passaggio e sostiene questa operazione mirata”.

  • 11:56

    Tajani: “Gli Usa ci hanno informato in anticipo dell’attacco”

    “Siamo impegnati a garantire la libertà di navigazione nel mar Rosso, partecipiamo alla missione europea Atalanta e chiederemo anche che questa missione possa avere competenze più larghe. Dell’attacco di questa notte noi siamo stati informati dagli Stati Uniti con parecchie ore di anticipo ma non possiamo, perché la Costituzione non lo permette, partecipare ad azioni di guerra senza un dibattito del Parlamento. È giusto difendere la libertà di navigazione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani a proposito degli attacchi della notte. 

  • 11:50

    Nato: “I raid Usa e Uk sono difensivi”

     “Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condotto attacchi contro una serie di obiettivi Houthi nello Yemen, con il sostegno degli alleati Canada e Paesi Bassi e dei partner Australia e Bahrein. Questi attacchi erano difensivi e mirati a preservare la libertà di navigazione in una delle vie d’acqua più vitali del mondo. Gli attacchi Houthi devono finire. Le forze Houthi sono supportate, rifornite ed equipaggiate dall’Iran. Quindi Teheran ha la responsabilità speciale di regnare sui suoi delegati”. Lo ha dichiarato Dylan White, portavoce della Nato, a proposito dei raid statunitensi e britannici sulle basi yemenite. “Negli ultimi mesi abbiamo visto le forze Houthi tentare dozzine di attacchi alle navi commerciali nel mar Rosso”, ricorda il portavoce. “Questi attacchi rappresentano una minaccia diretta alla sicurezza marittima e al commercio internazionale. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu li ha condannati e la comunità internazionale ha chiarito che ci sarebbero state delle conseguenze se questi attacchi non fossero finiti”.

  • 11:45

    Houthi: “Interessi Usa e Uk ora sono obiettivi legittimi”

    “Tutti gli interessi americani e britannici sono diventati obiettivi legittimi in risposta alla loro aggressione diretta e dichiarata”. Lo affermano i ribelli yemeniti Houthi in una dichiarazione riportata dai media arabi dopo i raid dello scorsa notte.

  • 11:29

    Cremlino: “Illegittimi gli attacchi di Usa e Uk in Yemen”

    Gli attacchi di Usa e Uk contro le basi Houthi in Yemen sono “illegittimi dal punto di vista del diritto internazionale”. Lo ha detto durante un punto stampa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, sottolineando allo stesso tempo che la Russia ha più volte fatto appello agli houthi a cessare gli attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso, ritenendo “estremamente sbagliata” questa pratica. 

  • 11:26

    Riprende in parte l’attività all’ospedale al-Shifa

    L’ospedale Al-Shifa di Gaza city, il maggiore della Striscia, ha ripreso in parte la sua attività dopo essere stato colpito da un raid a inizio novembre. Lo comunica su Twitter Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità, informando che una delegazione dell’organizzazione ha raggiunto l’ospedale per la prima volta in due settimane portando “9.300 litri di carburante e forniture mediche per coprire mille pazienti traumatizzati e cento pazienti sottoposti a dialisi renale”.

  • 11:13

    Israele all’Aja: “Manca elemento chiave del genocidio”

    “Manca totalmente l’elemento chiave di questa denuncia, ovvero l’intenzione di distruggere un popolo in tutto o in parte”. Lo ha detto il difensore del ministero degli Esteri israeliano, Tal Becker, nella discussione alla Corte dell’Aja a proposito delle accuse di genocidio contro i palestinesi rivolte dal Sudafrica al governo di Tel Aviv. “Hamas ha sistematicamente e illegalmente incorporato la sua struttura militare in scuole, moschee, ospedali e altri luoghi sensibili. Questo è un metodo di guerra pianificato e ripugnante. Israele sta lottando contro l’inumanità di Hamas”, ha detto. 

  • 10:59

    Uk: “Colpiti due siti di lancio di missili e droni”

    Quattro jet Typhoon della Raf (l’aviazione britannica) hanno preso parte agli attacchi condotti nella notte da Usa e Regno Unito contro le basi dei ribelli Houthi nello Yemen. Lo comunica il ministro delle Forze armate Uk James Heappey, affermando che sono stati colpiti “con successo” due obiettivi nel nord-ovest del Paese mediorientale, entrambi “siti di lancio per missili e droni contro le navi nel Mar Rosso”. Secondo Heappey, gli Houthi erano stati avvertiti una settimana fa sul fatto che il Regno Unito e gli Stati Uniti “non avrebbero tollerato” attacchi alle navi da guerra. Gli aerei sono decollati dalla base della Raf di Akrotiri a Cipro e hanno dovuto compiere il rifornimento in volo per portare a termine la missione. Il ministero della Difesa ha diffuso alcuni video degli obiettivi colpiti nel corso dei raid.

  • 10:31

    Israele all’Aja: “Se c’è stato un genocidio è contro di noi”

    Il Sudafrica ha presentato “un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto. L’intero caso si basa su una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità”. Così Tal Becker, avvocato del ministero degli Esteri israeliano, ha aperto la seduta alla corte penale internazionale dell’Aja sull’accusa di genocidio rivolta al governo di Tel Aviv. Lo riporta Haaretz. Becker descritto il “massacro, le mutilazioni, gli stupri e rapimenti su vasta scala” compiuti da Hamas il 7 ottobre e ha detto che “se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele”. Ha quindi fatto ascoltare la registrazione di un miliziano di Hamas che in un kibbutz israeliano si vanta di aver ucciso ebrei. E ha mostrato un’intervista in cui un funzionario dell’organizzazione islamista, Ghazi Hamad, giurava che l’offensiva del 7 ottobre contro Israele sarebbe stata solo l’inizio e prometteva di lanciare “un secondo, un terzo e un quarto” attacco fino a quando lo Stato ebraico non fosse stato “annientato”.