Israele attacca l’Iran, droni su una base militare: “Un segnale, possiamo colpirli”. Teheran: “Non pianifichiamo risposta immediata” – diretta

Il raid nella notte: obiettivo la base aerea vicino alla città di Esfahan. L'Iran: “Attacco fallito, droni abbattuti e nessuna vittima”. In sicurezza i siti nucleari nella regione. Fonti Usa: "Noi avvisati, ma nessun via libera" (leggi). E il capo dell'esercito iraniano minimizza l'episodio

Aggiornato: 21:12

  • 14:16

    Blinken: “Su Rafah molto chiari, siamo contrari a operazione”

    “Voglio in primo luogo ripetere la nostra impostazione” che quella di “evitare l’escalation e chiediamo tutte le parti di controllare le loro azioni”. Su Rafah “siamo stati molto chiari: non possiamo essere favorevoli a un’operazione militare a Rafah”. Lo ha detto il Segretario di Stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa al termine del G7 Esteri a Capri. “Crediamo che si possono raggiungere gli stessi obiettivi con altri mezzi”.

  • 13:23

    Portavoce Commissione Ue: “Nessuna conferma attacco di Israele”

    “Siamo al corrente di notizie che indicano che qualcosa può essere successo, ma non abbiamo visto alcuna conferma ufficiale di un presunto attacco” da parte di Israele. “Al contrario, vediamo segnali che indicano una de-escalation, una cosa che l’Ue chiede”. Lo dice il portavoce della Commissione Ue per gli Affari Esteri Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.

  • 12:25

    Iran: “Se Israele farà altri errori nostra risposta sarà definitiva”

    “Se il regime di Israele commettesse ancora volta un grave errore la nostra risposta sarà decisiva, definitiva e per loro un rammarico”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un’intervista alla Cnn registrata prima dell’attacco di questa notte attribuito a Tel Aviv. Teheran spera sinceramente che Israele non ripeta “il precedente e grave errore”, ha detto il capo della diplimazia, riferendosi all’attacco all’ambasciata iraniana a Damasco del 1° aprile. “La nostra prossima risposta sarà immediata e ai massimi livelli nel caso in cui il regime di Israele si imbarchi nuovamente in avventurismo e intraprenda azioni contro gli interessi dell’Iran”, ha detto il ministro.

  • 12:22

    G7, Tajani: “Obiettivo è la de-escalation”

    “Stamane abbiamo deciso di affrontare subito la questione Iran. Ho voluto che ci fosse un messaggio chiaro del G7. L’obiettivo politico si chiama de-escalation. Lavoriamo e continueremo a lavorare per essere protagonisti attivi in tutto il Medio Oriente”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa al termine del G7 di Capri. “Chiediamo a tutte le parti di dare un contributo positivo. Abbiamo condannato il recente attacco sferrato dall’Iran e il G7 sostiene la sicurezza di Israele, ma invitiamo tutte le parti a lavorare per evitare una escalation”.

  • 12:21

    G7: “Iran cessi attacchi, pronti a nuove sanzioni”

    “Chiediamo che l’Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti e siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti”. Lo si legge nel comunicato finale del G7 Esteri di Capri dedicato al Medio Oriente. 

  • 12:18

    G7 Esteri: “Le parti lavorino per prevenire escalation”

    “Alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile, invitiamo tutte le parti a lavorare per prevenire un’ulteriore escalation. Il G7 continuerà a lavorare a tal fine. Chiediamo a tutte le parti, sia nella regione che oltre, di offrire il loro contributo a questo sforzo”. Lo si legge nel comunicato finale del vertice G7 Esteri di Capri. “Chiediamo all’Iran di astenersi dal sostenere Hamas e dall’intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente, compreso il sostegno agli Hezbollah e ad altri attori non statali. Chiediamo a tutti i Paesi di impedire la fornitura di componenti per i programmi relativi a droni e missili iraniani”.

  • 12:17

    “Resistenze dalla Commissione Ue su nuove sanzioni all’Iran”

    I 27 Paesi membri dell’Ue  chiedono “da mesi” al servizio di azione esterna della Commissione di ampliare il regime delle sanzioni applicato all’Iran sui droni, ma il servizio “trascina i piedi” perché ha la sua “agenda”. Lo dice un’alta fonte diplomatica alla vigilia del Consiglio Esteri-Difesa di lunedì prossimo, che affronterà il tema. “I leader sono stati chiari, c’è il necessario consenso tra i 27”, precisa la fonte. L’idea è d’inserire nelle misure restrittive anche la produzione dei missili.

  • 11:37

    Iran: “Indagini in corso sull’incidente”

    “Gli esperti stanno indagando sull’incidente e informeranno sulla questione dopo aver ricevuto i risultati”: lo afferma il comandante in capo dell’esercito iraniano Abdolrahim Mousavi, citato dall’agenzia statale Irna. Mousavi ha ribadito che l’esplosione udita è stata causata “dalla difesa aerea che ha sparato contro un oggetto sospetto”.

  • 11:28

    Raisi: “Attacco a Israele ha dimostrato la nostra forza”

     

    “Questa operazione ha dimostrato l’autorità del sistema della Repubblica islamica e la potenza delle nostre forze armate, oltre alla ferrea volontà del popolo sotto la guida del leader supremo della rivoluzione”, Ali Khamenei. Lo ha affermato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, durante un discorso a Damghan (nella provincia settentrionale di Semnan) parlando dell’attacco dell’Iran contro Israele lo scorso fine settimana. Raisi ha definito l’azione “necessaria” e non ha commentato l’attacco alla base di Esfahan attribuito a Israele.

  • 11:24

    Yair Lapid: “Ben Gvir ha fatto svergognare Israele”

    Il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid ha attaccato il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir per il suo tweet in cui ha deriso l’attacco all’Iran, definendolo “moscio”. “Mai prima d’ora un ministro della sicurezza nazionale ha fatto così pesanti danni alla sicurezza del Paese, alla sua immagine e al suo status internazionale. In un imperdonabile tweet di una parola, Ben Gvir ha fatto deridere e svergognare Israele da Teheran a Washington”, ha scritto Lapid. “Qualunque altro primo ministro”, aggiunge chiamando in causa Benjamin Netanyahu “lo avrebbe buttato fuori dal governo stamattina. Anche i ministri che gli siedono accanto e tacciono come pecore non sono esenti da responsabilità. Fanno parte di un imperdonabile fallimento in termini di sicurezza e valori”.