Bombardata base militare delle milizie filo-Iran in Iraq: un morto e otto feriti. Usa e Israele negano il coinvolgimento – La diretta

Il giorno dopo l'attacco di Israele verso l'Iran, un nuovo bombardamento scuote il Medio Oriente. Erdogan vede il leader di Hamas Haniyeh: "Palestinesi uniti contro Israele che pagherà per l'oppressione". Il ministro degli Esteri di Tel Aviv replica: "Vergognati"

Aggiornato: 18:13

  • 10:02

    Sirene nel nord di Israele: “Sospetta infiltrazione di aerei”

    Gli allarmi antiaerei sono scattati nel nord di Israele per quello che alcuni media israeliani (YNet e Haaretz) definiscono “sospetta infiltrazione di aerei”. Poco prima il canale Telegram dell’Idf dava conto di un allarme aereo nel kibbutz Sasa, sempre nel nord.

  • 09:00

    Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”

    La leadership politica di Hamas starebbe valutando l’ipotesi di lasciare il Qatar – Paese che ospita il gruppo dal 2012 – mentre l’emirato è sempre più sotto pressione dinanzi allo stallo dei negoziati con Israele. Lo rivela il Wall Street Journal, che cita fonti arabe, secondo cui il gruppo negli ultimi giorni avrebbe contattato almeno due Paesi nella regione, chiedendo la disponibilità a ospitare l’ufficio politico di Hamas. Uno dei due Paesi sarebbe l’Oman, che non ha voluto commentare le indiscrezioni del giornale americano. Se Hamas lasciasse il Qatar, la mossa potrebbe compromettere i colloqui per la liberazione degli ostaggi israeliani tenuti prigionieri a Gaza dal 7 ottobre e probabilmente renderebbe più difficile per Israele e gli Stati Uniti trasmettere messaggi al gruppo. I leader di Hamas vivono a Doha, la capitale del Qatar, dal 2012, in un accordo sostenuto dagli Stati Uniti. “I colloqui si sono già arenati di nuovo, senza quasi nessun segnale o prospettiva di ripresa a breve, e la sfiducia tra Hamas e i negoziatori sta aumentando”, ha dichiarato un mediatore arabo al corrente della situazione. Nei giorni scorsi, il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani aveva fatto sapere che l’emirato sta rivalutando il suo ruolo di mediatore tra Israele ed Hamas, denunciando che “alcuni politici ci stanno usando per i loro obiettivi”. Alle accuse del premier Benjamin Netanyahu a Doha di non essere un mediatore imparziale, si sono aggiunte le critiche di alcuni politici americani, che chiedono che il Qatar interrompa i rapporti con Hamas, mentre nei giorni scorsi è stata presentata al Congresso degli Stati Uniti una proposta di legge per ritirare all’emirato lo status di principale alleato non della Nato fino a quando non espellerà tutti i leader di Hamas o li consegnerà alle autorità americane.

  • 08:56

    L’attacco ha colpito l’ex postazione Usa di Kalsu

    L’attacco avvenuto nelle scorse ore in Iraq ha colpito la base militare di Kalsu utilizzata dalle Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf), una coalizione di milizie alleate dell’Iran in Iraq. Si tratta di un’ex postazione Usa che è stata ceduta all’esercito iracheno nel 2011. Non è chiaro chi sia il responsabile, che è avvenuto all’indomani del presunto attacco israeliano in Iran, ma i funzionari della milizia Pmf hanno puntato il dito contro le forze statunitensi. Le Forze di Mobilitazione Popolare sono una coalizione di gruppi armati principalmente sciiti e sostenuti dall’Iran che si sono uniti nella lotta contro l’Isis dopo che questo si è impadronito di ampie zone dell’Iraq nel 2014. Nel 2016 il governo iracheno ha designato le Pmf come “formazione militare indipendente” all’interno delle forze armate irachene. Negli ultimi mesi alcuni gruppi membri delle Pmf hanno compiuto attacchi contro le forze Usa di stanza in Iraq e in Siria, a loro dire come ritorsione per il sostegno di Washington a Israele nella sua guerra contro Hamas a Gaza.

  • 08:32

    Fonti Tel Aviv alla Cnn: “Israele non coinvolta”

    Israele non è coinvolta nelle notizie di esplosioni in Iraq. È quanto ha dichiarato un funzionario israeliano alla Cnn – a quanto riporta il quotidiano The Times of Israel – dopo che una coalizione irachena di milizie filo-iraniane ha affermato che una delle sue basi militari è stata bersagliata da un attacco aereo.

  • 08:31

    Droni della Resistenza Islamica contro Israele dall’Iraq: “Risposta a raid sionista”

    In un video diffuso sui social – e rilanciato da numerosi media – la Resistenza Islamica in Iraq ha annunciato di aver lanciato alcuni droni contro “un obiettivo vitale” a Eliat, nel sud di Israele, al confine tra Egitto e Giordania. “L’attacco – afferma il gruppo che riunisce una serie di forze irachene filo-iraniane – è la risposta alla violazione della sovranità irachena da parte del nemico sionista e al suo attacco contro le Forze di Mobilitazione Popolare irachene (Pmf)”

  • 08:28

    Usa: “Non abbiamo lanciato attacchi in Iraq”

    Le forze del Comando Centrale degli Stati Uniti hanno spiegato su X che “gli Stati Uniti non hanno condotto raid aerei in Iraq oggi”. In un breve post, il Centcom ha spiegato di essere a conoscenza di “rapporti secondo i quali gli Usa avrebbero condotto attacchi in Iraq”. “Queste informazioni sono false”, aggiunge il Comando. 

  • 08:27

    Iraq: “La base bombardata gestita da milizie filo-iraniane”

    Il “bombardamento” ha centrato una base militare nell’Iraq centrale che ospita truppe dell’esercito ed ex paramilitari filo-iraniani di Hachd al-Chaabi, integrati nelle forze regolari irachene. Lo hanno reso noto due fonti della sicurezza irachene, che non sono riuscite ad identificare i responsabili del raid aereo che ha preso di mira la base di Calso. Le stesse fonti non sono state neanche in grado di dire se l’attacco è stato effettuato con “droni”. Una delle due fonti, un funzionario del ministero dell’Interno, ha precisato che nel raid si contano “un morto e otto feriti” tra le forze della base.

  • 08:26

    Iraq: bombardata base militare. Un morto

    Fonti della sicurezza irachene hanno riferito di un “bombardamento” ad una base militare a sud di Baghdad che ha causato almeno un morto e otto feriti. Poco prima Reuters, sul suo sito, citando fonti dell’esercito aveva riferito di “una forte esplosione” che “ha scosso una base militare a sud di Baghdad” in Iraq.