Premierato, primo ok al Senato: le opposizioni in piazza. Schlein: “Basta divisioni”. Conte: “Qui la migliore risposta alla prepotenza”

A palazzo Madama il primo via libera alla riforma che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Meloni: "Passo in avanti per rafforzare la democrazia". A Roma la manifestazione convocata da Pd, M5s, Verdi e Sinistra e +Europa: dalla folla il grido "unità, unità"

Aggiornato: 20:56

  • 16:18

    De Cristofaro (Avs): “Riforma dannosa e pericolosa”

    “Dichiaro la totale contrarietà a questo provvedimento. È una riforma dannosa e pericolosa, che accentra il potere nelle mani di una sola persona in modo squilibrato, riduce la funzione del Presidente della Repubblica, stravolge la Costituzione e indebolisce il ruolo del Parlamento. In queste settimane abbiamo usato tutti gli strumenti a nostra disposizione per fermarvi, compreso l’ostruzionismo che rivendico, ma se questo non è sufficiente sposteremo la nostra lotta nel Paese reale, difenderemo in piazza la Costituzione della Repubblica, quella Carta nata nella Resistenza in cui non vi riconoscete”. Lo ha detto in dichiarazione di voto il capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra al Senato, Peppe De Cristofaro. “Il problema della stabilità”, ha aggiunto, “si sarebbe potuto risolvere senza stravolgere la Costituzione, approvando ad esempio uno degli emendamenti dell’opposizione sulla sfiducia costruttiva”. 

  • 16:15

    Borghi (Iv): “Testo deludente, non risolve i nodi”

    “Per noi discutere di elezione diretta del capo del governo non è né un’eresia né un atto di sovvertimento democratico”, tanto che “abbiamo presentato un nostro disegno di legge organico”. Ma, “va detto senza infingimenti, il risultato finale è un prodotto deludente”. Lo ha detto in dichiarazione di voto il capogruppo di Italia viva al Senato, Enrico Borghi. “I nodi sono ancora tutti sul tavolo: il nodo del bicameralismo perfetto, quello dei rapporti tra Stato e Regioni, quello della legge elettorale, quello del premier imprigionato dalla ragnatela del diritto di fronda, che avete creato. È un testo lontano anni luce da quello spirito costituente che dovrebbe informare la riforma della nostra Carta fondamentale. Con questo testo rischiamo di trovarci con un cittadino non arbitro, ma suddito. E noi non vogliamo contribuire”. 

  • 16:07

    Monti: “Riforma avrà risultato opposto a quello che si propone”

    “Sono contrario perché questa riforma non conseguirà i risultati che lodevolmente si propone, ma risultati opposti. E, secondo, perché non determinerà il desiderato allineamento dei cittadini alla politica, ma determinerà un ulteriore allontanamento”. Lo ha detto Mario Monti, ex premier e senatore a vita, in dichiarazione di voto. Il ddl sul premierato, dice, “sembra non guardare al mondo che ci circonda: le repubbliche in cui il capo è eletto dal popolo sono quelle più strutturalmente in crisi. Inoltre la riforma non avrebbe quei gradi di flessibilità dimostratisi utili. Non è una riforma fatta nell’interesse dei cittadini ma della categoria dei politici. Vorrei veramente esortare le autorità di governo, fermissime su questi punti, a ripensarci”, conclude.

  • 16:01

    Calenda: “Riforma non funziona, noi fermamente contrari”

    “Noi siamo fermamente contrari a questa riforma. Questa riforma dice che se un governo va male e perde consenso, il premier è comunque blindato”. Lo ha detto intervenendo in Aula il leader di Azione, Carlo Calenda, in riferimento alla norma che prevede lo scioglimento obbligatorio delle Camera in caso di sfiducia al premier, o anche in caso di dimissioni se il premier stesso lo chiede. “Forse ci dovrebbe sorgere la perplessità sul fatto che nessun altro Paese lo usa. Nel merito lo sapete anche voi che questa riforma non funziona”, ha affermato. 

  • 15:46

    Premierato, in corso le dichiarazioni di voto al Senato. Nel pomeriggio le opposizioni in piazza

    Sono iniziate nell’Aula del Senato le dichiarazioni di voto finale sul ddl di riforma costituzionale sul cosiddetto premierato, che introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Il testo presentato a novembre dal governo, riscritto durante l’esame in Commissione, modifica l’articolo 92 della Costituzione prevedendo che il capo dell’esecutivo sia “eletto a suffragio universale e diretto per cinque anni” insieme alle Camere, per non più di due legislature consecutive, elevate a tre qualora nelle precedenti abbia ricoperto l’incarico per un periodo inferiore a sette anni e sei mesi”. La stessa norma, inoltre, prevede che la futura legge elettorale debba garantire “un premio su base nazionale che garantisca una maggioranza dei seggi in ciascuna delle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio”. Al presidente della Repubblica viene di fatto tolto il potere di nomina del presidente del Consiglio dopo il voto: sarà obbligato, infatti, a nominare il candidato premier vincitore. Nel pomeriggio in piazza Santi Apostoli Pd, M5s, Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa protestano contro la riforma insieme a società civile e associazioni: la manifestazione è stata convocata dopo l’aggressione di mercoledì scorso alla Camera al deputato pentastellato Leonardo Donno. Non parteciperanno, invece, Italia viva e Azione.

  • 15:46

    Alla Camera inversione dell’ordine dei lavori: l’autonomia al primo punto

    L’Aula della Camera ha votato a maggioranza l’inversione dell’ordine dei lavori per affrontare come primo punto il ddl costituzionale sull’autonomia differenziata. Cinquantatré i voti di differenza, come rimarcato dal vicepresidente Fabio Rampelli.

  • 15:44

    Rissa alla Camera, il richiamo di La Russa all’Aula

    La seduta dedicata alle dichiarazioni di voto sulla riforma che introduce il premierato si è aperta con un richiamo da parte del presidente del Senato, Ignazio La Russa. Facendo riferimento all’aggressione di mercoledì scorso alla Camera al deputato M5s Leonardo Donno durante la discussione del ddl costituzionale sull’autonomia differenziata, La Russa ha detto: “Sono sicuro che in questa occasione non vi sarà da parte di alcun senatore alcun disturbo all’ordinato confronto che ci si aspetta in casi come questi”.