Israele, per gli Usa l’attacco dell’Iran può iniziare nelle prossime 24 ore. L’Onu caccia 9 dipendenti Unrwa: “Forse coinvolti nel 7 ottobre”

Il ministro di Tel Aviv Gallant: "Ci prepariamo a tutto, anche ad attaccare". Teheran: "Non vogliamo escalation ma abbiamo il diritto di difenderci". Per Smotrich "bloccare tutti gli aiuti umanitari a Gaza sarebbe giusto, anche se dovessero morire 2 milioni di civili”

Aggiornato: 21:21

  • 21:21

    Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

    Due razzi sono stati lanciati contro una base in Iraq che ospita truppe americane e internazionali. Lo fanno sapere fonti della sicurezza in Iraq.

  • 21:11

    Biden-Harris in Situation Room la crisi in Medio Oriente

    E’ iniziata nella Situation Room della Casa Bianca la riunione di Joe Biden e della sua vice Kamala Harris con il team della sicurezza nazionale per discutere gli sviluppi della situazione in Medio Oriente, in particolare l’annunciata ritorsione iraniana contro Israele.

  • 20:08

    Gallant: “Coordinate le attività di difesa contro l’Iran”

    Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha incontrato a Tel Aviv il comandante del Centcom americano, il generale Michael Kurilla, e il capo di stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi, con cui “abbiamo discusso del coordinamento delle attività di difesa e dei modi per espandere la coalizione internazionale di fronte alle azioni aggressive dell’Iran e dei proxies“. Lo ha scritto su X lo stesso Gallant, sottolineando come la visita di Kurilla conferma il “sostegno americano a Israele e la relazione incrollabile”.

  • 19:01

    L’Onu ammette: “Nove dipendenti dell’Unrwa forse coinvolti negli attacchi del 7 ottobre”

    Nove dipendenti dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa “potrebbero essere stati coinvolti” negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite. “Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone”, ha detto il portavoce Farhan Haq.

  • 18:05

    Teheran ad ambasciatori stranieri: “Punire Israele per stabilità”

    Il ministro degli Esteri iraniano, Ali Bagheri, oggi ha ricevuto un gruppo di ambasciatori stranieri per chiarire la posizione dell’Iran riguardo alle tensioni con Israele. Lo riferisce l’agenzia ufficiale Irna. Pur assicurando i diplomatici che l’Iran “non cerca di aumentare le tensioni nella regione”, Bagheri ha rivendicato il diritto di rispondere “all’avventurismo del regime sionista” che ha portato all’assassinio di Ismail Haniyeh. E la “punizione” a Israele avrà l’obiettivo di portare “stabilità nella regione” e non di creare ulteriore instabilità, ha affermato il ministro iraniano, come ha riportato il portavoce Nasser Kanaani. “L’Iran non tollera misure contro la sua sicurezza nazionale, integrità territoriale, sovranità e dignità, soprattutto da parte di un regime che non rispetta alcuna norma internazionale”, ha aggiunto il portavoce di Bagheri. Sostenendo che gli Stati Uniti e la comunità internazionale hanno fallito nel loro dovere di salvaguardare la stabilità nella regione.

  • 18:02

    Idf: 7 riservisti feriti nel Sud della Striscia. Quattro sono gravi

    Sette riservisti delle Forze di difesa israeliane sono rimasti feriti, quattro di loro in modo grave, nel corso di scontri nel sud della Striscia di Gaza. A riferirlo sono stati i militari israeliani precisando che, secondo una prima indagine, i soldati sarebbero stati feriti da un ordigno esplosivo o da una granata lanciata contro di loro da un miliziano di Hamas. Lo rende noto il Times of Israel.

  • 17:21

    Cina: “In Libano situazione grave e complessa”

    “Grave e complessa” la situazione della sicurezza in Libano secondo l’ambasciata cinese a Beirut. Con queste parole la rappresentanza diplomatica di Pechino allerta i cittadini della Repubblica Popolare nel Paese dei Cedri, mentre altri Paesi hanno già sollecitato i connazionali a lasciare il Libano. I cinesi vengono invitati alla “massima attenzione agli sviluppi” e alla “cautela” in caso di viaggi.

  • 17:18

    Biden convoca il team di Sicurezza nazionale alla Casa Bianca

    Il presidente Usa Joe Biden ha convocato nella Situation Room della Casa Bianca una riunione del team per la Sicurezza nazionale per discutere degli sviluppi in Medio Oriente. Lo riferisce la Casa Bianca. L’incontro avverrà alle 14.15 (le 20.15 in Italia). In precedenza, alle 11 (le 17 in Italia), Biden ha avuto un colloquio telefonico con il re Abdullah di Giordania. 

  • 17:16

    L’Organizzazione della cooperazione islamica si riunirà mercoledì: “Iran potrebbe ritardare l’attacco”

    L’Organizzazione della cooperazione islamica (Oci) terrà mercoledì a Gedda una sessione straordinaria a livello di ministri degli Esteri “per discutere dei crimini continuati dell’occupazione israeliana contro il popolo palestinese, compreso l’assassinio di Ismail Haniyeh e la sua aggressione contro la sovranità dell’Iran”. Lo annuncia la stessa Oci in una nota, accogliendo una richiesta arrivata da Teheran. Secondo alcuni osservatori, è possibile che l’Iran aspetti l’esito di quella riunione per lanciare la rappresaglia annunciata contro Israele, anche se gli americani ritengono probabile l’attacco nelle prossime ore, come dimostrerebbe l’incontro annunciato per le 20.15 del team della sicurezza nazionale alla Casa Bianca con Joe Biden. A Teheran saranno a quel punto le 22, ora in cui sarà chiaro se l’Iran è pronto a lanciare l’attacco. L’Oci è un’organizzazione internazionale con una delegazione permanente presso le Nazioni Unite. Rappresenta 56 Stati dell’Europa, Vicino Oriente, Medio Oriente, America meridionale, Africa, Asia centrale e del Subcontinente indiano.

  • 17:08

    Mosca e Riad: “Cessate il fuoco immediato nel conflitto israelo-palestinese”

    L’inviato speciale russo per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, e l’ambasciatore dell’Arabia Saudita a Mosca, Abdel Rahman bin Suleiman Al-Ahmad, hanno lanciato un appello a un “cessate il fuoco immediato nel conflitto israelo-palestinese” al fine di favorire una “de-escalation della situazione militare e politica estremamente tesa in Medio Oriente”. Lo riferisce il ministero degli Esteri russo, citato dalla Tass, al termine di un incontro tra i due tenuto oggi a Mosca.