Libano, primo raid israeliano sul centro di Beirut: “4 morti”. Senatore dem: “Nasrallah ucciso da arma Usa”. Tajani: “I soldati italiani restano”

Continua la pressione israeliana sul libano, con le bombe di Tel Aviv che sono arrivate anche nel centro della capitale. Dopo l'uccisione del leader del Partito di Dio, alle 11 italiane è in programma un discorso del suo vice Naim Qassem dal quale si capirà quali iniziative verranno prese dal gruppo in risposta al raid di Tel Aviv

Aggiornato: 11:15

  • 11:14

    Iniziato il discorso del numero due di Hezbollah Naim Qassem

    Ha iniziato il suo discorso il numero due di Hezbollah, Naïm Kassem . È seduto davanti a delle persiane chiuse, in un luogo segreto. Dopo la morte di Hassan Nasrallah, il gruppo non ha ancora comunicato né sul suo successore, né sull’organizzazione dei suoi funerali

     

     

  • 10:00

    Tajani: “Soldati italiani restano in Libano, ho ricevuto garanzie da Israele”

    “Ho avuto la garanzia che Israele presterà grande attenzione e prudenza alla presenza dei nostri militari” in Libano che al momento “non stanno correndo alcun pericolo”. Lo ha dichiarato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a ReStart su Rai 3 e facendo riferimento a un colloquio avuto con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. “E’ importante che Israele con i suoi attacchi risparmi il più possibile la popolazione civile e tenga fuori dagli attacchi il contingente italiano che fa parte di una missione di pace e non di guerra, che ha il compito di garantire la pace e non di combattere”, ha sottolineato Tajani.

    Il titolare della Farnesina ha aggiunto che “seguiamo minuto per minuto i nostri militari che fanno parte del contingente Unifil” e che si trovano in “un’area molto a rischio, ma non stanno correndo pericoli e resteranno là”. Tajani ha quindi spiegato che è stata ”ridotta la missione in Libano che si occupa dell’addestramento dell’esercito libanese, sono rimasti solo i militari che devono gestire la caserma”.

  • 09:58

    Libano, Onu: “100mila persone fuggite in Siria”

    Circa 100.000 persone sono fuggite dal Libano in Siria durante gli attacchi israeliani: lo riportano le Nazioni Unite.

  • 09:56

    Libano, oggi riunione dei ministri degli Esteri dell’Ue

    I ministri degli Esteri Ue, a quanto si apprende, terranno una riunione in videocall nella giornata di oggi sull’escalation della crisi in Libano e in Medio oriente. La riunione è prevista nel pomeriggio.

  • 09:08

    Usa, funzionario alla Cnn: “Possibile attacco dell’Iran, difenderemo Israele”

    L’Iran starebbe pianificando un attacco contro Israele in seguito all’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e l’amministrazione Biden sta collaborando con Israele per la sua difesa. Lo ha dichiarato alla Cnn un funzionario statunitense, spiegando che si stanno preparando difese congiunte per respingere un possibile attacco, del quale la fonte non ha specificato né di che tipo possa trattarsi e né quali preparativi l’esercito americano stia mettendo in atto. Gli Usa hanno guidato una difesa multinazionale di Israele a metà aprile, quando l’Iran lanciò oltre 300 droni e missili contro Israele.

  • 09:01

    Beirut: “105 le persone uccise ieri negli attacchi israeliani”

    Sono almeno 105 le persone uccise negli attacchi israeliani di ieri e 359 i feriti. Lo hanno reso noto le autorità libanesi, mentre ieri il primo ministro ha dichiarato che il conflitto in corso potrebbe aver già costretto circa un milione di persone ad abbandonare le proprie case in tutto il Paese.

  • 08:37

    Hezbollah: “Nostro comandante del sud ucciso con Nasrallah”

    Hezbollah ha ufficialmente riconosciuto che Ali Karki, comandante del Libano meridionale del Partito di Dio, è stato ucciso insieme a Hassan Nasrallah nell’attacco israeliano di venerdì.

  • 08:36

    Katz: “Cessate il fuoco solo dopo che Hezbollah si allontanerà dal confine sud”

    Israele non accetterà un cessate il fuoco in Libano senza una serie di condizioni, fra le quali l’allontanamento di Hezbollah dal confine settentrionale. Così in un messaggio del ministro degli Esteri israeliano Israel Katz trasmesso a oltre 25 suoi omologhi, come riporta l’emittente pubblica Kan.

    Tra i Paesi destinatari del messaggio – riferisce Kan – figurano Germania, Gran Bretagna, Italia e Canada, ma la stessa comunicazione è stata recapitata anche ai ministri coinvolti nei colloqui per una possibile tregua. Katz sostiene che l’unica situazione accettabile per un cessate il fuoco vedrebbe Hezbollah allontanato dal confine con Israele e disarmato a nord del fiume Litani.

    “Solo la piena attuazione di tutte le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu riguardanti il “Libano porterà a un cessate il fuoco”, afferma Katz. “Finché ciò non accadrà, Israele continuerà le sue azioni per garantire la sicurezza dei suoi cittadini e il ritorno dei residenti del nord alle loro case”.

  • 08:32

    Israele uccide il leader di Hamas in Libano

    Il leader di Hamas in Libano, Fateh Sherif Abu el-Amin, è stato ucciso insieme ad alcuni membri della sua famiglia in un attacco israeliano nel sud del Paese. Lo ha reso noto il movimento islamista palestinese.

  • 08:31

    Medio Oriente, truppe Usa e portaerei “Lincoln” in allerta. Attesa anche la “Truman”

    Gli Stati Uniti stanno rafforzando ulteriormente la loro presenza militare in Medioriente, inviando truppe aggiuntive e mettendone altre in allerta, mantenendo al contempo una portaerei in servizio. Queste misure sono state adottate dopo che venerdì le forze israeliane hanno ucciso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah in Libano, in un attacco che minaccia di far precipitare la regione in una guerra più ampia. Il Segretario alla Difesa Lloyd Austin ha ordinato domenica alla portaerei USS Abraham Lincoln e ai suoi cacciatorpediniere di restare nella regione, appena un mese dopo averli dirottati verso il Medio Oriente mentre erano in un dispiegamento programmato nel Pacifico. La direttiva arriva pochi giorni dopo che il gruppo d’attacco della portaerei USS Harry S. Truman ha lasciato il suo porto di origine in Virginia così da avere la presenza di due portaerei in Medioriente per la seconda volta dall’estate.