Israele-Libano, la diretta – L’esercito di Tel Aviv: “Occupazione non a lungo termine”. Ordine di evacuazione a 60 km dal confine. Un milione di sfollati. Usa: “Imminente attacco dall’Iran con missile balistico”

Le forze di terra israeliane sono entrate nel sud del Libano, a partire dalla zona di Wazzani verso est. Il comando israeliano ha annunciato che le operazioni saranno limitate ai villaggi di confine, intanto l'aviazione dello Stato ebraico continua a bombardare il sud del Paese e Beirut

Aggiornato: 17:17

I fatti più importanti

  • 14:42

    Che cos’è la “Linea blu” che separa Israele dal Libano e il ruolo dell’Unifil

    La blue line è una linea tracciata dalle Nazioni Unite per 120 km lungo la frontiera meridionale del Libano e separa il Paese dei Cedri da Israele e dalle Alture del Golan occupate dallo Stato ebraico. Non si tratta di un confine internazionale ufficiale, ma di una linea di demarcazione (o “di ritiro”) fissata nel 2000 per confermare il ritiro delle forze israeliane dal Libano meridionale.

    Originariamente, si trattava del confine stabilito da Gran Bretagna e Francia negli anni 20 tra Libano, Siria e Palestina. Oggi, qualsiasi attraversamento non autorizzato della Linea Blu, via terra o via aerea, costituisce una violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.
    Le forze di pace delle Nazioni Unite sono dispiegate per pattugliare il confine meridionale del Libano con Israele dal 1978 e hanno mandato di far rispettare il confine in qualità di Forza di Interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil). Il mandato viene rinnovato ogni anno dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. A seguito di una guerra durata un mese tra Israele e i militanti libanesi di Hezbollah nel 2006, il mandato dell’Unifil è stato ampliato quando il Consiglio ha adottato la Risoluzione 1701.

    L’area di operazioni dei caschi blu è delimitata dal fiume Litani a nord e dalla Linea Blu a sud. La missione conta più di 10.000 truppe provenienti da 50 Paesi, di cui 1.200 dall’Italia. Si aggiungono circa 800 membri del personale civile.

    La Linea Blu si basa su diverse mappe storiche, alcune risalenti a quasi 100 anni fa, ma non sempre si traduce in chiarezza sul terreno. Dopo la guerra del 2006, l’Unifil ha lavorato con le parti per installare dei marcatori visivi, i famosi “barili blu”, per delineare il percorso preciso della Linea Blu.

    Ognuno dei 272 barili blu che attualmente segnano la linea è stato posizionato dopo un complesso esame e l’accordo di entrambe le parti.

  • 14:23

    Appelli alla de-escalation da Mosca all’Italia: le reazioni internazionali

    La Turchia ha dichiarato che l’offensiva di terra israeliana in Libano è un “tentativo illegale di occupazione” che viola l’integrità territoriale libanese e che l’operazione deve terminare immediatamente con il ritiro di Israele dal Libano. Il presidente Recep Tayyp Erdogan ha detto che Ankara “aiuterà i fratelli libanesi in ogni modo”.

    La Russia ha chiesto a Israele di “ritirare immediatamente le truppe dal Libano”, di “mettere fine alle ostilità” e lavorare alla soluzione del conflitto in Medio oriente, ha fatto sapere il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, che manifesta preoccupazione anche per l’attacco dell’Idf in Siria.

    La Francia ha chiesto lunedì sera a Israele di astenersi dall’operazione di terra in Libano, e martedì ha disposto l’invio di una portaelicotteri per evacuare i civili.

    Il Regno Unito ha chiesto “un cessate il fuoco un cessate il fuoco immediato e una soluzione diplomatica dei problemi” e ha avviato i preparativi per l’evacuazione dei connazionali. Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato che il prezzo di una guerra regionale in Medio Oriente sarebbe “enorme”. “Nessuno di noi vuole tornare agli anni in cui Israele si è trovato impantanato nel sud del Libano”, ha detto Lammy alle emittenti. “Nessuno di noi vuole vedere una guerra regionale”.

    Il ministro degli Esteri della Spagna Jose Manuel Albares ha dichiarato ai giornalisti che Israele dovrebbe cessare i raid di terra nel sud del Libano per evitare un’escalation del conflitto in tutta la regione. “Insistiamo sul fatto che l’incursione di terra debba essere fermata, poiché stiamo ricevendo informazioni molto preoccupanti”, ha detto Albares, aggiungendo che è “necessario raggiungere una tregua in Libano e un cessate il fuoco a Gaza”.

    Di soluzione diplomatica parlano anche gli Stati Uniti.

    L’Italia, in qualità di presidente di turno del G7, ha fatto sapere attraverso una dichiarazione della premier Giorgia Meloni che continuerà a lavorare per la de-escalation in Medio Oriente.

     

     

  • 14:14

    600 persone rifugiate in un monastero cristiano a Rmeish, al confine tra Libano e Israele

    Almeno 600 persone hanno cercato rifugio in un monastero al confine tra Libano e Israele martedì, dopo che l’esercito israeliano ha intimato loro di fuggire dal villaggio cristiano di Ain Ebl, in Libano, secondo quanto riferito dai residenti locali.

    Un portavoce dell’esercito israeliano ha avvertito i residenti di Ain Ebl e di almeno altre 20 città di evacuare immediatamente le loro case per almeno 60 km, perché l’esercito ha dichiarato che avrebbe preso di mira le abitazioni utilizzate dal gruppo armato Hezbollah.

    I residenti  allorasi sono rifugiati nel monastero della città di Rmeish, che non ha ricevuto l’avvertimento israeliano, e stanno aspettando che un convoglio dell’esercito libanese venga a prenderli per scortarli fino a Beirut. Così alcuni degli sfollati all’agenzia Reuters.

  • 14:06

    L’Idf allarga le restrizioni su scuole e assembramenti fino a Tel Aviv e Gerusalemme

    In conseguenza degli attacchi missilistici subiti dal Libano e dallo Yemen come risposta all’operazione via terra al sud del Paese dei cedri, l’Idf ha esteso le restrizioni agli assembramenti in gran parte dello Stato ebraico, dal nord fino a Tel Aviv e Gerusalemme, inclusa Haifa e parte della Cisgiordania occupata. Secondo il dispositivo militare, le riunioni e i servizi possono essere tenuti con un limite di 30 persone in un’area aperta e di 300 persone in spazi chiusi. Inoltre, le attività educative possono essere tenute e che i luoghi di lavoro possono operare se si trovano in prossimità di rifugi antiatomici.

  • 13:57

    Idf: 30 razzi contro Israele nelle ultime ore

    L’esercito israeliano ha affermato che nelle ultime ore sono stati lanciati circa 30 razzi dal Libano verso la Galilea settentrionale e occidentale, nel nord di Israele, e che tutti sono caduti in aree aperte. L’Aeronautica militare informa di aver bombardato i lanciatori di Hezbollah puntati contro e alcuni depositi di armi.

  • 13:48

    Israele colpisce una stazione radar in Siria

    Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, Israele ha colpito una stazione radar e un aeroporto nella città di Daraa, nella Siria meridionale.

  • 13:46

    Bombardamento israeliano distrugge una via di comunicazione nel sud del Libano

    Il canale libanese al Mamar, legato a Hezbollah, ha riferito di un attacco aereo che ha fatto saltare in aria il tratto di strada tra al Saki e Kaohkaba, nel sud del Libano.

  • 13:44

    Gli Houthi: “Espanderemo gli attacchi contro Israele, non temiamo né Usa né Regno Unito”

    “Resteremo al fianco di Hezbollah con tutta la forza e con tutto ciò che possiamo ed espanderemo le nostre operazioni, a Dio piacendo”. Lo ha detto il vice capo dell’Autorità per i media degli Ansar Allah, o Houthi, e presidente del consiglio di amministrazione dell’agenzia di stampa Saba, Nasr al-Din Amer. “Gli Houthi hanno le capacità militari per mettere Israele in difficoltà”, ha aggiunto Amer commentando le operazioni dell’Idf in Libano con l’Adnkronos. Senza spiegare esplicitamente i piani dei ribelli che controllano ampie zone dello Yemen tra cui la capitale Sanàa, chiarisce che il gruppo ha “molte opzioni per sostenere i nostri fratelli in Libano”. E questi piani, sottolinea riferendosi ai raid condotti domenica da Israele sul porto yemenita di Hodeidah, “non saranno influenzati dalle incursioni del nemico sionista, né da quelle americane e britanniche”.

  • 13:29

    Idf: dal Libano una trentina di razzi verso Israele

    Nelle ultime ore sono stati lanciati una trentina di razzi dal Libano contro il nord di Israele. Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane, secondo cui non ci sono notizie di feriti o di danni gravi. Una quindicina di razzi sono stati sparati contro l’Alta Galilea e altrettanti contro la Galilea occidentale, finendo in aree aperte. Le Idf, dal canto loro, hanno condotto raid aerei contro numerosi edifici usati da Hezbollah per custodire armi e lanciarazzi in Libano.

  • 13:02

    Al Arabya: “L’Idf è entrato per 500 metri”, poi è uscito

    “Cinquecento metri” in terra libanese. Questa, secondo la tv satellitare saudita al-Arabiya, la profondità massima di penetrazione raggiunta dalle forze israeliane durante le loro attività terrestri oltre il confine del Libano, nella notte tra lunedì e martedì. In precedenza, una fonte della sicurezza libanese ha riferito al principale quotidiano saudita Asharq Al-Awsat che “le forze israeliane non sono ancora entrate nel territorio libanese, nonostante l’annuncio delle Idf di essere impegnato in aspri combattimenti nel sud del Libano”.