Scontri al corteo pro Palestina a Roma – Bombe carta contro le forze di polizia, manganellate ai manifestanti. Il Viminale: “C’erano infiltrati”

A Roma, nell’area intorno alla Piramide, il presidio ha raccolto oltre 7mila persone. La scintilla quando una parte del gruppo ha tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine

Aggiornato: 20:58

I fatti più importanti

  • In Evidenza
    20:33

    Il corteo pro Palestina finisce con la violenza

    In oltre 7 mila avevano sfidato il divieto della questura partecipando alla manifestazione non autorizzata a Roma. Il raduno dei manifestanti è avvenuto in piazzale Ostiense, poco dopo le 14. In una piazza blindata dalle forze dell’ordine, la situazione si è surriscaldata quando un gruppo di giovani incappucciati si è staccato provando a forzare il blocco delle forze di polizia. 
    In un attimo la piazza di Roma si è trasformata in una campo di guerriglia urbana, tra bombe carta, pali della segnaletica divelti in strada usati per sfondare il cordone delle forze dell’ordine, sassi e bottiglie lanciate gli agenti che rispondono con lacrimogeni, idranti e cariche. Durante gli scontri almeno 34 persone sono rimaste ferite, di cui trenta tra le forze dell’ordine, mentre una ragazza è stata colpita alla testa e soccorsa sul posto. Dei fotografi sarebbero invece stati bastonati da alcuni manifestanti.
    “Da quanto avvenuto arriva la conferma della fondatezza del divieto emesso dalla questura di Roma”, rilevano fonti del ministero dell’Interno che nei giorni precedenti la manifestazione avevano parlato di allarme infiltrati. Non a caso erano stati messi in campo imponenti dispositivi di sicurezza nella capitale: dopo il controllo di oltre 1.600 persone, con presidi e posti di blocco ai caselli autostradali e nelle stazioni, in 40 – provenienti da diverse città da Nord a Sud del Paese – sono finite in questura ricevendo il foglio di via. Quatto, invece, i manifestanti fermati.
    Al corteo c’erano diversi militanti della galassia dei centri sociali, associazioni palestinesi, collettivi studenteschi, esponenti della sinistra extraparlamentare e anche tanti comuni cittadini. Persino famiglie con bambini. Dalla folla si sono levati slogan in difesa di Gaza e contro Netanyahu, Biden e Meloni, definiti “assassini“. Dietro lo striscione “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”, i manifestanti hanno urlato cori chiedendo all’Italia di fermare la vendita e l’invio di armi a Tel Aviv.
    Poi il tentativo dei manifestanti di sfondare il cordone delle forze dell’ordine con il lancio di oggetti contro gli agenti, che hanno reagito con cariche, lacrimogeni e idranti per disperdere i violenti, molti incappucciati. Solo dopo diversi minuti di vera e propria guerriglia la situazione è tornata alla calma.

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  • 20:33

    Il corteo pro Palestina finisce con la violenza

    In oltre 7 mila avevano sfidato il divieto della questura partecipando alla manifestazione non autorizzata a Roma. Il raduno dei manifestanti è avvenuto in piazzale Ostiense, poco dopo le 14. In una piazza blindata dalle forze dell’ordine, la situazione si è surriscaldata quando un gruppo di giovani incappucciati si è staccato provando a forzare il blocco delle forze di polizia. 
    In un attimo la piazza di Roma si è trasformata in una campo di guerriglia urbana, tra bombe carta, pali della segnaletica divelti in strada usati per sfondare il cordone delle forze dell’ordine, sassi e bottiglie lanciate gli agenti che rispondono con lacrimogeni, idranti e cariche. Durante gli scontri almeno 34 persone sono rimaste ferite, di cui trenta tra le forze dell’ordine, mentre una ragazza è stata colpita alla testa e soccorsa sul posto. Dei fotografi sarebbero invece stati bastonati da alcuni manifestanti.
    “Da quanto avvenuto arriva la conferma della fondatezza del divieto emesso dalla questura di Roma”, rilevano fonti del ministero dell’Interno che nei giorni precedenti la manifestazione avevano parlato di allarme infiltrati. Non a caso erano stati messi in campo imponenti dispositivi di sicurezza nella capitale: dopo il controllo di oltre 1.600 persone, con presidi e posti di blocco ai caselli autostradali e nelle stazioni, in 40 – provenienti da diverse città da Nord a Sud del Paese – sono finite in questura ricevendo il foglio di via. Quatto, invece, i manifestanti fermati.
    Al corteo c’erano diversi militanti della galassia dei centri sociali, associazioni palestinesi, collettivi studenteschi, esponenti della sinistra extraparlamentare e anche tanti comuni cittadini. Persino famiglie con bambini. Dalla folla si sono levati slogan in difesa di Gaza e contro Netanyahu, Biden e Meloni, definiti “assassini“. Dietro lo striscione “Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza”, i manifestanti hanno urlato cori chiedendo all’Italia di fermare la vendita e l’invio di armi a Tel Aviv.
    Poi il tentativo dei manifestanti di sfondare il cordone delle forze dell’ordine con il lancio di oggetti contro gli agenti, che hanno reagito con cariche, lacrimogeni e idranti per disperdere i violenti, molti incappucciati. Solo dopo diversi minuti di vera e propria guerriglia la situazione è tornata alla calma.

  • 19:50

    Quattro i manifestanti fermati: 30 gli agenti feriti

    Sono quattro i fermati durante gli scontri e portati in questura. Due di questi sono stati denunciati a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Al vaglio la posizione degli altri due. Sale per ora a 30 il bilancio dei feriti tra le forze dell’ordine (26 poliziotti e 4 militari della Gdf) e 40 i fogli di via.

  • 19:48

    Viminale: “Confermate ipotesi infiltrati”

    “Da quanto avvenuto oggi a Roma arriva la conferma della fondatezza delle ragioni poste alla base del divieto emesso dalla questura di Roma”. È quanto rilevano fonti del ministero dell’Interno. “La decisione – spiegano dal Viminale – è scaturita sulla base di valutazioni legate a informazioni acquisite nelle scorse settimane che lasciavano presagire rischi per l’ordine pubblico. Il primo fattore critico era rappresentato dagli infiltrati intenzionati a utilizzare una numerosa manifestazione per confondersi all’interno di un corteo più ampio e attaccare obiettivi sensibili oltre che le forze di polizia, come poi effettivamente avvenuto a piazzale Ostiense”. “È uno schema già visto in altre occasioni che vede le frange violente mimetizzarsi tra i manifestanti pacifici per poi poter scatenare le violenze. Il secondo fattore di rischio era relativo a possibili provocazioni e conseguenti scontri con occasionali frange contrapposte nel centro di Roma”, sottolineano fonti del Viminale. “Per questo – concludono le stesse fonti – in base a queste informazioni e conseguenti valutazioni, è scaturita la decisione inevitabile di vietare la manifestazione, soprattutto per evitare la formazione di un corteo per le vie di Roma che sarebbe stato difficilmente controllabile. Le immagini di oggi hanno confermato questa previsione”. 

  • 19:38

    Pintedosi chiama Pisani: “Gestita situazione complessa”

    Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha telefonato al capo della Polizia, Vittorio Pisani, chiedendo informazioni sulle condizioni di salute dei rappresentanti delle forze dell’ordine rimasti feriti a causa delle aggressioni subite oggi a piazzale Ostiense. Nell’occasione, il titolare del Viminale ha espresso a Pisani il proprio apprezzamento per “l’operato delle forze di polizia che, come sempre, hanno dimostrato grande professionalità ed equilibrio garantendo l’ordine pubblico in una giornata complessa, in cui non sono mancate gravi intemperanze da parte di chi è sceso in piazza anche utilizzando armi improprie e bombe-carta per aggredire gli agenti e causare danneggiamenti”.

  • 19:37

    Funzionari polizia: “Violenza premeditata”

    “Gli scontri sono avvenuti nell’ambito di un evento vietato per motivi di ordine pubblico, nel quale gruppi di violenti e teppisti si sono facilmente infiltrati, adottando le consuete tecniche di mimetizzazione. Questi individui si sono nascosti tra i manifestanti per poi scatenare atti di violenza, provocando scontri e cercando di trascinare con sé parte della folla. Il loro obbiettivo provocare ed aggredire le forze dell’ordine . Ancora una volta, la polizia ha dovuto fronteggiare situazioni di alta tensione in cui la violenza è stata premeditata e orchestrata da coloro che mirano a destabilizzare l’ordine pubblico”. Così in una nota Enzo Letizia segretario nazionale dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.

  • 19:27

    Le immagini delle cariche della polizia

    (video di Giulia Marchina)

  • 19:25

    Emessi 40 fogli di via

    Sono 40 i fogli di via emessi dalla polizia a carico di altrettante persone nel corso dei controlli svolti nella Capitale in vista della manifestazione pro Palestina a Roma sia in mattinata che nel pomeriggio. Si tratta di persone provenienti da diverse città: Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania, Bari.

  • 19:24

    24 agenti feriti negli scontri

    Sono 24, al momento, gli agenti delle forze dell’ordine feriti nel corso degli scontri alla manifestazione pro Palestina a Roma. Di questi 20 sono della Polizia di Stato e 4 della Guardia di finanza

  • 18:59

    Agenti in tenuta antisommossa in piazzale dei Partigiani

    Agenti in tenuta antisommossa sono presenti in piazzale dei Partigiani dove è arrivato il corteo spontaneo formatosi dopo gli scontri alla manifestazione pro Palestina. Attorno al piazzale anche mezzi blindati. “Via la polizia”, urlano i manifestanti mentre un elicottero sorvola la zona.