“L’attacco di Israele all’Iran è imminente”. Trump soffia sul fuoco: “Colpite i loro siti nucleari”. Raid su una moschea in Libano

Tel Aviv chiede all'Onu di ritirare i caschi blu irlandesi. Unifil: “Restiamo in tutte le nostre posizioni”. Hezbollah: “Scontri con i soldati israeliani al confine”. Usa: “Tel Aviv non ci ha garantito che non colpirà siti nucleare iraniani”. Araghchi, ministro degli Esteri di Teheran, in visita in Siria: "Lavoriamo per la tregua"

Aggiornato: 13:45

  • 10:49

    Hezbollah: “Missili su una base aerea israeliana, colpito un carro armato”

    Hezbollah afferma in un comunicato di aver lanciato dei missili sulla base aerea israeliana di Ramat David, nel nord di Israele vicino a Haifa, a 45 km dalla frontiera libanese, e di avere colpito un carro armato israeliano Merkava sconfinato nel sud del Libano, non lontano dal confine.

  • 10:35

    Araqchi, ministro degli Esteri iraniano, a Damasco: “Lavoriamo per la tregua”

    Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, arrivato a Damasco, ha dichiarato che “lo scopo della visita è il cessate il fuoco a Gaza e in Libano”. “Ci sono proposte per raggiungere questo obiettivo, Israele capisce solo la forza, i nostri sforzi per una tregua continuano”, ha detto Araqchi.

  • 10:22

    Israele agli sfollati libanesi: “Non tornate a casa, ci saranno altri raid”

    Le Forze di difesa israeliane esortano gli sfollati libanesi in fuga dalle operazioni militari a non tornare nelle loro case, perché i raid contro il sud del Libano continuano. Lo ha scritto su X un portavoce delle Idf, senza specificare quali sono i villaggi che sono nel mirino.

  • 09:49

    Israele: “Raid contro Hezbollah nella moschea di un ospedale nel sud del Libano”

    L’esercito israeliano ha dichiarato di avere colpito nella notte agenti di Hezbollah in quello che ha definito un centro di comando nella moschea dell’ospedale Salah Ghandour di Bint Jbeil, nel sud del Libano. Lo riporta il Times of Israel.

    L’Idf sostiene che l’attacco, condotto con droni, sia stato “preciso” e basato su informazioni di intelligence. Secondo l’esercito, la sala di comando veniva utilizzata dagli agenti di Hezbollah “per pianificare ed eseguire atti di terrore contro le truppe dell’Idf e lo Stato di Israele”. Prima di effettuare l’attacco, l’Idf afferma di aver inviato messaggi di testo ai residenti e di aver chiamato i funzionari dei villaggi vicini “chiedendo che tutti gli atti di terrore compiuti nell’ospedale cessassero immediatamente”.

    Precedentemente l’ospedale aveva dichiarato di essere stato bombardato dalle forze israeliane venerdì dopo essere stato avvertito di evacuare. Aveva aggiunto che il bombardamento “ha provocato il ferimento di 9 membri del personale medico e infermieristico, la maggior parte dei quali in modo grave” e che la maggior parte del personale medico è stata evacuata.

  • 09:47

    Funzionari Usa al New York Times: “Riteniamo che il leader di Hamas sia vivo”

    Alti funzionari statunitensi hanno dichiarato al New York Times di ritenere che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, sia vivo e stia ancora prendendo decisioni cruciali per Hamas. L’informazione arriva dopo che alcuni funzionari israeliani hanno messo in dubbio nelle ultime settimane se Sinwar sia vivo.

    I funzionari statunitensi riconoscono anche che non c’è “nessuna prova definitiva di vita”. Il Nyt ha anche riferito che il ministro della Difesa Yoav Gallant ha recentemente dichiarato ai giornalisti: “Quando siamo entrati nei tunnel sotto Rafah, dove sono stati assassinati i sei ostaggi israeliani, abbiamo trovato segni della passata presenza di Sinwar a Tel Sultan”.

  • 09:38

    Unifil: “Restiamo in tutte le nostre posizioni in Libano”

    La forza di pace Onu Unifil, di cui fanno parte oltre 1.000 soldati italiani, ha fatto sapere ufficialmente che non lascerà le posizioni che tiene nel sud del Libano, malgrado la richiesta da perte di Israele di “ricollocarsi”. Lo dice un comunicato ufficiale della missione Onu, confermando quanto anticipato in serata dal capo delle operazioni di pace delle Nazioni Unite, Jean-Pierre Lacroix, citato dall’Ap. “Il 30 settembre l’Idf ha notificato all’Unifil la sua intenzione di condurre incursioni limitate in Libano. E hanno chiesto a noi di ricollocarci , spostandoci da alcune delle nostre posizioni”.

    “I peacekeeper restano in tutte le loro posizioni e la bandiera delle Nazioni Unite continua a sventolare”, si legge nella nota. “Stiamo riaggiustando le nostre posizioni e attività, abbiamo i nostri piani di emergenza e siamo pronti ad attivarli se si rendesse assolutamente necessario””, si legge ancora. “Noi – recita la nota Unifil – continuiamo a sollecitare il Libano e Israele a impegnarsi di nuovo per la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza, con le azioni e non a parole, come unica soluzione in grado di riportare nella regione pace e stabilità”.

    La Risoluzione 1701 alla quale l’Unifil fa riferimento è quella approvata dal CdS Onu nel 2006, dopo la fine della guerra di allora fra Israele e Libano, e stabilisce che solo l’esercito regolare libanese e la forza di pace dell’Onu devono essere schierati nel sud del Libano.

  • 09:38

    Sirene anti-razzo risuonano nel nord di Israele

    Allarmi e sirene anti-missile stanno risuonando in tutto il nord di Israele, compresi Nazareth, Yokneam, Migdal HaEmek, e nelle pianure di Esdraelon e di Wadi Ara, incluse le comunità di Ramat Yishai, Megiddo, Shimsheet, Ganigar, Gevat, Manshiya Zabda, Sde Yaakov, Yifat, Kfar Yehoshua, Ramat David, la stazione ferroviaria di Kfar Baruch, Beit Shèarim, Sarid, and Nahalal. Sirene anche a Midrakh Oz, Mishmar HaEmek, HaYogev e HaSolelim e dintorni. Lo scrive Ynet.

  • 09:37

    Abbas Araghchi, ministro degli esteri iraniano, in visita in Siria

    Il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, è arrivato a Damasco per discutere con i vertici siriani della situazione in Medio Oriente e dei rapporti bilaterali, fa sapere il ministero degli Esteri di Teheran, citato dal Guardian. Araghchi è nel pieno di un tour diplomatico che lo ha portato ieri in Libano, e nel quale si è rivolto anche alle cancellerie europee, in uno sforzo per far valere la posizione espressa dalla Guida suprema Ali Khamenei e per rassicurare che Teheran non cerca l’escalation e che contro Israele ha preso di mira solo obiettivi militari e non civili.

  • 09:33

    Israele uccide il leader delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas

    Il leader delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, Sayyed Attaullah Ali, è morto in un attacco israeliano in Libano: lo rende noto lo stesso movimento islamista palestinese, citata dai media locali. “Ali e tre membri della sua famiglia” sono stati uccisi da “un bombardamento sulla loro casa nel campo profughi di Dawi a Tripoli, nel nord del Libano”, afferma Hamas su Telegram.

    Secondo Al Jazeera Attaullah Ali è stato ucciso in un raid condotto con un drone. Nell’operazione, stando a Hamas, hanno perso la vita anche la moglie Shaymaa Azzam e due figlie, Zeinab e Fatima, che in una dichiarazione di Hamas vengono definite “bambine”.

    “Promettiamo al nostro popolo di vendicare il sangue puro versato e di confermare che la nostra prossima serie di risposte sarà nei fatti prima che nelle parole”, afferma Hamas.

  • 09:30

    Esplosioni a su di Beirut: colonne di fumo dalla zona dell’aeroporto

    Diverse esplosioni si sono verificate nella notte nel sud di Beirut. Una serie di deflagrazioni è stata udita stanotte nei sobborghi meridionali della capitale libanese, dopo che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno emesso altri ordini d’evacuazione per alcune parti della zona. Del fumo è stato visto alzarsi anche dall’area vicino all’aeroporto di Beirut.