Netanyahu ai libanesi: “Abbiamo ucciso il successore di Nasrallah. Liberatevi di Hezbollah o rischiate la distruzione come a Gaza” – La diretta

Al Jazeera: "Decine di mezzi israeliani vicino alla base delle forze di pace Onu a Maroun al-Ras". Esercito di Tel Aviv: “Oltre 200 miliziani di Hezbollah uccisi nell’ultima settimana”. Per la prima volta una divisione di riserva dell’Idf si unisce alle altre tre coinvolte nell’offensiva terrestre

Aggiornato: 19:59

  • 16:42

    Basi Unifil italiane a livello di allarme massimo

    La situazione delle basi Unifil italiane in Libano in queste ore – con continui bombardamenti che si sentono a decine di chilometri di distanza – oscilla tra il livello 2 e il livello 3 di allarme, ovvero il livello massimo. I militari, in base al livello di allarme attivato, utilizzano elmetto e giubbetto protettivo. Talvolta rifugiandosi nei bunker e altre volte limitando semplicemente le operazioni al minimo. È quanto riferiscono fonti militari in merito alla situazione nelle basi italiane di Unifil in Libano.

  • 16:39

    Bandiera israeliana in un villaggio del sud del Libano

    La bandiera israeliana è stata issata a Maroun el Ras, villaggio del sud del Libano, dove l’Idf ha preso il controllo di un intero complesso e dei terreni circostanti dove Hezbollah si era impadronito di una vasta area trasformandola in quartier generale con lanciatori di razzi puntati su Israele. La bandiera viene mostrata dalle tv locali. I genieri hanno utilizzato centinaia di chili di esplosivo per distruggere tunnel e strutture sotterranee dei miliziani del gruppo sciita. Carri armati e commando hanno operato in tre aree centrali nel sud del Libano.

  • 16:17

    Hezbollah: “Respinte truppe Israele infiltrate vicino Unifil”

    Hezbollah afferma di aver respinto le truppe israeliane che si erano “infiltrate” vicino ad una postazione dell’Unifil, le truppe Onu che presidiano la linea blu al confine tra i due Paesi.

  • 16:16

    Tajani sente Katz: “Assicurata massima tutela Unifil”

  • 15:38

    Sindaco di Beirut: “Qui non c’è un posto sicuro”

    “Non c’è posto sicuro a Beirut“. Parla così il sindaco della capitale libanese Abdallah Darwich in un’intervista alla Bbc dal suo ufficio in città, nel mirino delle operazioni israeliane contro Hezbollah. Secondo il sindaco, i bombardamenti israeliani in alcune zone di Beirut significano che potenziali obiettivi di Tel Aviv sono ora sparsi per la città. “Non si sa chi vive in questo o quell’edificio, quindi non si sa se lì c’è un obiettivo – ha affermato – Non si può più dire che Beirut sia sicura. Nessuno sa dove sia il prossimo obiettivo israeliano“. Il sindaco ha fatto riferimento a due recenti attacchi nel cuore di Beirut, che – ha detto – hanno dimostrato che non sono a rischio solo le aree legate ai gruppi di combattenti. Il riferimento, ricorda la Bbc, è alle operazioni a Bachoura e Cola, che – secondo le forze israeliane (Idf) – hanno preso di mira Hezbollah e Hamas. In un’operazione è stata distrutta una struttura sanitaria.

  • 15:34

    “Decine di mezzi israeliani vicino a base Unifil”

    Fotografie satellitari mostrano una significativa presenza dell’esercito israeliano, tra cui truppe e veicoli, vicino alla base delle forze di pace Onu a Maroun al-Ras, nel sud del Libano. Lo scrive Al Jazeera, secondo cui le immagini mostrano 40 veicoli militari posizionati in fortificazioni di terra attorno al quartier generale della missione Onu. L’area – continua l’emittente – ha visto la costruzione di una strada e scavi del terreno vicino alla base. Le truppe dell’Unifil hanno lanciato l’allarme nei giorni scorsi dopo che l’esercito israeliano si è schierato vicino a una postazione della missione a sud-est di Maroun al-Ras. Ieri Hezbollah aveva accusato Israele di usare i militari di Unifil “come scudi umani“.

  • 14:39

    Gallant: “Safieddine è stato probabilmente eliminato”

    Hashem Safieddine, ritenuto il successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, è stato “probabilmente eliminato” nel raid su Beirut della scorsa settimana. Lo ha dichiarato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, citato dal Times of Israel. “Hezbollah è un’organizzazione senza un leader, Nasrallah è stato eliminato, probabilmente anche il suo sostituto è stato eliminato, questa cosa ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c’è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca”, ha affermato Gallant durante una visita al Comando Settentrionale delle Idf.

  • 14:29

    Unifil: “Impatto umanitario dell’azione di Israele è catastrofico”

    “Oggi, un anno dopo” il 7 ottobre, “gli scontri a fuoco quasi quotidiani si sono trasformati in una implacabile campagna militare il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico”. Lo afferma in una nota la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jeanine Hennis-Plasschaer in una dichiarazione su X. “Con i costanti bombardamenti israeliani ormai parte integrante della vita quotidiana in Libano, e con gli Hezbollah che lanciano raffiche di razzi e missili contro Israele, troppe persone stanno pagando un prezzo inimmaginabile, con molti morti e feriti e centinaia di migliaia di sfollati”, conclude la coordinatrice.

  • 14:09

    Fonti mediche: “A Gaza oggi uccisi 43 palestinesi”

    Almeno 43 palestinesi sono stati uccisi oggi nella Striscia di Gaza dall’esercito israeliano: lo hanno riferito fonti mediche ad Al Jazeera. Il bilancio include le vittime dell’attacco al campo profughi di Jabalya nel nord della Striscia, che ora sono sette, secondo le stesse fonti. In precedenza la Protezione civile di Gaza aveva annunciato che 17 persone sono morte nell’attacco israeliano a Jabalya.

  • 14:08

    Hezbollah: “Sosteniamo gli sforzi del Libano per la tregua”

    Il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato di sostenere gli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco con Israele. “Sosteniamo gli sforzi politici guidati dal presidente (del Parlamento Nabih) Berri che mirano principalmente al cessate il fuoco”, ha detto in un discorso trasmesso dalla televisione del partito al-Manar. La Cnn sottolinea che è la prima volta che il gruppo sostiene pubblicamente la via dei negoziati dall’inizio della guerra. “Una volta raggiunto il cessate il fuoco, la diplomazia potrà occuparsi di tutte le altre questioni e le decisioni potranno essere prese collettivamente”, ha detto Qassem.