Libano, altri due attacchi di Israele alle basi Onu: 2 feriti. Abbattuti muri di quella italiana. Boati su Tel Aviv: “Colpito un drone”

L’Idf apre di nuovo il fuoco sulle postazioni delle Nazioni Unite: uno dei due feriti è grave. Londra si dice "inorridita" dagli attacchi. Sànchez: "Stop a export di armi per gli israeliani" (leggi). Il ministro della Difesa italiano: "Siamo in Libano e ci rimaniamo, mai ci sposteremo perché qualcuno ce lo chiede con la forza"

Aggiornato: 22:25

I fatti più importanti

  • 19:21

    Austin a Gallant: “Garantire la sicurezza di Unifil”

    Il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin ha riferito su X di aver parlato con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e di aver “sollecitato a garantire la sicurezza delle forze Unifil e di coordinare gli sforzi per passare dalle operazioni militari a un percorso diplomatico il prima possibile”.

  • 19:16

    Macron: “Basta armi a Israele”

    “Fermare la cessione di armi a Israele” utilizzate a Gaza e in Libano “è l’unica leva per porre fine ai conflitti”. Lo ha detto il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron nelle dichiarazioni al termine del summit dei Paesi Med9 a Pafo, a Cipro.

  • 19:16

    Onu: “Nessun riposizionamento di Unifil per adesso”

    “Al momento” non ci sono ripensamenti al Palazzo di Vetro su un riposizionamento della forza di pace Unifil sotto tiro nel Libano meridionale. Lo ha detto il portavoce dell’Onu Farhan Haq rispondendo alle domande dei giornalisti. Haq ha rinviato a quanto detto oggi dal segretario generale Antonio Guterres in Laos – “i caschi blu devono essere protetti da tutte le parti” – ricordando “la rilevanza e il ruolo” delle forze di peacekeeping: “Unifil continuerà a svolgere i compiti indicati dal suo mandato”, ha aggiunto il portavoce replicando, a proposito di un possibile riposizionamento, che “questa è la posizione adesso”. Oggi a Vientiane, parlando ai margini del vertice dell’Asean, Guterres aveva ribadito che gli spari israeliani contro i caschi blu sono “una violazione del diritto internazionale umanitario”. Ieri, dopo i primi tiri contro due basi italiane e il quartier generale di Naqoura, il sottosegretario dell’Onu per il peacekeeping Jean Pierre Lacroix aveva fatto il punto su una situazione “sempre più allarmante” in cui “la sicurezza dei caschi blu è sempre più in pericolo”. Le attività operative di Unifil – aveva detto il capo del peacekeeping – si sono di fatto fermate da quando, il 23 settembre, Israele ha lanciato l’operazione Northern Arrows: “I caschi blu sono stati confinati nelle loro basi con significanti periodi nei bunker. Questo grave ostacolo alla libertà di movimento della missione all’interno della sua zona di operazioni ne ha gravemente limitato le sue capacità di monitoraggio”. Dopo aver protestato perché “le attività di Hezbollah nei pressi delle posizioni Onu offrono il potenziale di invitare reazioni da parte di Israele”, Lacroix aveva aggiunto che “ora ci troviamo in una situazione simile perché le Idf hanno istallato le loro posizioni accanto alle nostre”. La situazione di sicurezza ha posto inoltre sfide ai rifornimenti logistici di carburante, cibo e acqua alle basi Onu: “La deconflittualizzazione dei movimenti delle unità logistiche Unifil resta indispensabile”, ha detto Lacroix, osservando che gli ultimi sviluppi hanno avuto un impatto anche sul personale civile, “quasi tutto spostato a Beirut o fuori dal Libano”.

  • 18:32

    Idf: “Unifil colpito durante uno scontro a fuoco”

    “In mattinata, i soldati dell’Idf che operavano nel Libano meridionale hanno identificato una minaccia immediata contro di loro. I soldati hanno risposto con il fuoco verso la sua direzione. Un esame iniziale indica” che una postazione di Unifil si trovava “a circa 50 metri dall’origine della minaccia” ed è stata “colpita durante l’incidente”, con il “conseguente ferimento di due membri della forza Onu”. Lo riferisce l’esercito israeliano in una nota, ribadendo di aver dato “ore prima” istruzioni all’Unifil di “entrare in spazi protetti e di rimanervi”.

  • 18:26

    Fonti Israele: “Risposta all’Iran ancora in fase di pianificazione”

    La risposta israeliana all’Iran per l’attacco missilistico del primo ottobre è ancora in fase di pianificazione. Lo ha indicato un funzionario israeliano, che ha parlato a condizione di anonimato, al Washington Post dopo che la riunione del gabinetto israeliano convocata ieri sera si è conclusa senza il via libera alla rappresaglia contro la Repubblica islamica. Il funzionario ha confermato il ritardo nella decisione del gabinetto di sicurezza, precisando che tra Israele e l’Amministrazione Biden le consultazioni sono continue. La fonte ha specificato, inoltre, che il gabinetto di sicurezza può essere convocato telefonicamente per una votazione in qualsiasi momento.

  • 16:41

    Due soldati libanesi uccisi in un raid israeliano

    L’esercito libanese ha comunicato che gli israeliani hanno colpito una sua postazione uccidendo due militari.

  • 16:34

    Israele: “Indagine approfondita sugli attacchi a Unifil”

    L’esercito israeliano ha detto di “condurre un esame approfondito al più alto livello” sugli attacchi alle basi dell’Unifil.

  • 16:08

    Muri base Unifil abbattuti con un caterpillar delle Idf

    “Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell’Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu”. Lo scrive l’Unifil su X aggiungendo che “le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell’Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione”.

  • 16:07

    La Francia convoca l’ambasciatore d’Israele

    Dopo gli attacchi alle basi dell’Unifil in Libano Parigi ha convocato oggi l’ambasciatore d’Israele in Francia al ministero degli Esteri. “La Francia – ha detto uno dei portavoce del Quai d’Orsay nel suo quotidiano punto stampa – condanna la prosecuzione degli attacchi israeliani deliberati contro l’Unifil. Due caschi blu sono stati feriti oggi, secondo un bilancio provvisorio, dopo un nuovo attacco israeliano contro una postazione Unifil a Naqura. Uno di loro è in gravi condizioni”. “Questi attacchi – ha detto ancora il portavoce – rappresentano gravi violazioni del diritto internazionale e devono cessare immediatamente. Le autorità israeliane devono dare spiegazioni: la Francia, quindi, convoca oggi l’ambasciatore d’Israele al ministero degli Esteri”.
    “La Francia – ha continuato il portavoce – ricorda che la protezione dei caschi blu è un obbligo che si impone a tutti. Tutte le parti devono rispettarlo e consentire all’Unifil di continuare a svolgere il suo mandato, rispettando anche la sua libertà di movimento”. La Francia “rende omaggio a tutto il personale Unifil, al nostro contingente francese, a tutti i contingenti, per il loro impegno continuo e la loro professionalità in queste difficili condizioni”. Infine, Parigi “ricorda l’urgenza di una cessazione delle ostilità e di una soluzione diplomatica basata sull’applicazione integrale della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”. 

  • 15:17

    Ambasciatore Israele: “Abbiamo aperto un’indagine sull’accaduto, la trasmetteremo all’Italia”

    “Come promesso, Israele ha aperto un’indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente all’Italia. A questo proposito, l’attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell’esercito italiano per illustrare i dettagli dell’indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l’Italia e con Unifil che opera sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno all’Onu e alle forze non coinvolte”: lo si legge in comunicato dell’ambasciata di Israele in Italia. “Purtroppo – si legge nella nota – l’organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil. Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l’incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un’escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale”. Nella nota dell’ambasciata si sottolinea inoltre che “Israele apprezza gli sforzi dell’Italia per prevenire l’escalation nelle nostre aree e il suo contributo all’Unifil”, ma “la comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701”.