Libano, Netanyahu a Guterres: “L’Unifil vada via. L’Onu rende soldati ostaggi di Hezbollah”. E attacca i leader Ue: “Sbagliano bersaglio”

Il premier israeliano si rivolge al segretario Guterres: “Il vostro rifiuto di evacuare li mette in pericolo”. Portolano: "I nostri soldati frustrati dalla presenza israeliana". Ancora attacchi nel sud: almeno 15 morti. Croce Rossa: "4 paramedici feriti". Oggi il gabinetto di guerra per rispondere all’Iran

Aggiornato: 16:16

  • In Evidenza
    12:38

    Netanyahu a Guterres: “Unifil deve andarsene”

    “È giunto il momento di rimuovere l’Unifil dalle roccaforti e dalle aree di combattimento di Hezbollah”, ha affermato Benyamin Netanyahu in una dichiarazione registrata, in cui si è rivolto al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres: “L’df lo ha chiesto ripetutamente, e ha avuto ripetuti rifiuti, tutti volti a fornire uno scudo umano ai Hezbollah. Il vostro rifiuto di evacuare i soldati li rende ostaggi di Hezbollah”. “Questo mette in pericolo la loro vita e quella dei nostri soldati. Ci rammarichiamo per l’infortunio subito dai soldati Unifil, facciamo tutto per prevenire questi incidenti”, ha detto.

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  • 16:16

    Unifil: “Due carri armati israeliani entrati con la forza” nelle nostre postazioni

    Due carri armati israeliani “sono entrati con la forza” in una postazione dell’Unifil nel sud del Libano. Lo ha riferito la missione di peacekeeping Onu.

  • 16:01

    Israele: ‘Hezbollah ha ancora un terzo delle sue riserve di missili a corto e medio raggio”

    Hezbollah ha ancora un terzo delle sue riserve di missili a corto e medio raggio, ha reso noto una fonte della sicurezza nella riunione di governo che si è tenuta oggi in Israele, scrive Haaretz.

  • 15:53

    Premier Libano condanna la richiesta di Netanyahu di ritirare Unifil

    Il primo ministro libanese Nagib Mikati ha condannato l’appello del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’ONU di ritirare le forze di pace Unifil dal Libano meridionale. “Netanyahu non solo attacca il Libano, provocando morte e distruzione indescrivibili, ma mostra anche la sua ostilità nei confronti delle forze dell’ONU che operano nel sud del paese”, ha denunciato il primo ministro libanese in un comunicato stampa.

  • 15:47

    Portolano: “Decide l’Onu non Israele se restiamo in Libano”

    “La prima reazione è stata di sorpresa alle dichiarazioni israeliane in merito al ritiro del contingente italiano in particolare e di Unifil in generale dalle postazioni assegnate. La missione è stata accettata da entrambi i Paesi e la presenza dei caschi blu è stata voluta da entrambi i Paesi. La richiesta di ritiro dalle postazioni di osservazione lungo la Linea Blu mi lascia perplesso e potrà essere implementata solo se dovesse esserci una disposizione dell’Onu”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzora’ su Rai 3. “Si rimane quindi in Libano – ha aggiunto – fino a disposizioni contrarie da parte dell’Onu. Nessuna decisione unilaterale può essere presa. Gli italiani rimarranno sia a Shama dove hanno la responsabilità della regione Ovest sia lungo la Linea Blu, dove svolgono, o meglio dire svolgevano, attività di monitoraggio ed osservazione”.

  • 15:03

    Meloni sente Netanyahu: “Inaccettabili attacchi a Unifil”

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale”. Lo comunica Palazzo Chigi spiegando che la premier “ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita”. Meloni, riferisce la nota, “ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati”.

  • 15:02

    Portolano: “Inadeguate le regole d’ingaggio di Unifil”

    “Il mandato emanato per Unifil è adeguato. Ciò che non è adeguato e che mi ha creato spesso frustrazione anche nei confronti della popolazione locale sono le regole d’ingaggio che non sono proporzionali ai compiti assegnati alla forza, tra cui la capacità e la necessità di disarmo dei gruppi armati in Libano, nella fattispecie Hezbollah”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzorà su Rai 3.

  • 14:58

    Portolano: “I nostri soldati frustrati dalla presenza di Israele”

    “La reazione dei nostri soldati in Libano, che io sento giornalmente attraverso i comandanti del contingente è estremamente professionale: sono a conoscenza dei rischi e delle regole d’ingaggio e vivono con una certa frustrazione il fatto che le loro attività operative sono limitate dalla presenza degli israeliani in un’area sotto la responsabilità dell’Onu”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzorà su Rai 3.

  • 13:49

    Netanyahu: “I leader Ue critichino Hezbollah, non noi”

    “Sfortunatamente, alcuni leader europei stanno esercitando pressioni nel posto sbagliato. Invece di criticare Israele, dovrebbero rivolgere le loro critiche a Hezbollah, che usa l’Unifil come scudo umano proprio come Hamas a Gaza usa l’Unrwa”, lo ha detto in un discorso registrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

  • 12:42

    Iran: “Non ci sono linee rosse per difesa del nostro popolo”

    Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che non ci saranno “linee rosse” per il Paese nel difendere il suo popolo e i suoi interessi, in vista della prevista rappresaglia di Israele dopo il recente attacco missilistico iraniano. “Mentre abbiamo compiuto sforzi enormi negli ultimi giorni per contenere una guerra totale nella nostra regione, dico chiaramente che non abbiamo linee rosse nel difendere il nostro popolo e i nostri interessi”, ha scritto Araghchi in un post su X.