Libano, Netanyahu: “L’Onu vada via, soldati ostaggio di Hezbollah”. Tank israeliani irrompono in una postazione Unifil

Il premier israeliano contro tutti dopo gli attacchi all'Unifil. Il Papa: rispetto per i militari Onu. Raid nel sud: 15 morti. Feriti 4 paramedici della Croce Rossa. 20 feriti in Israele per un attacco con i droni. Meloni sente il premier israeliano: "Attacchi inaccettabili" (leggi)

Aggiornato: 20:13

  • 18:02

    Usa: invieremo sistema anti-missile in Israele contro Iran

    Il Pentagono ha annunciato che gli Stati Uniti invieranno il sistema anti-missile Thaad in Israele contro l’Iran.

  • 17:55

    Netanyahu a Meloni: “Mai più terroristi vicini ai nostri confini”

    Nel colloquio con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, “ho sottolineato che, alla luce delle atrocità del 7 ottobre 2023, Israele non permetterà mai più a un’organizzazione terroristica genocida di avvicinarsi ai nostri confini. Né a Gaza né in Libano”. Lo ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu in un post su X dove ha fatto il resoconto della telefonata.

  • 17:27

    Gallant: “Non permetteremo il ritorno di Hezbollah al confine Nord”

    Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha promesso che Israele non permetterà mai a Hezbollah di ristabilire la sua presenza al confine con il Libano. Lo riporta il Times of Israel. “Ho dato istruzioni all’Idf di assicurare la distruzione delle infrastrutture di attacco]e che i terroristi non possano tornare in questi luoghi. Questo è essenziale per garantire la sicurezza delle comunità del nord di Israele”, le sue parole. Gallant ha affermato che le operazioni continueranno finché non saranno raggiunti gli obiettivi di Israele.

  • 16:16

    Unifil: “Due carri armati israeliani entrati con la forza” nelle nostre postazioni

    Nuove violazioni delle postazioni e della missione Unifil da parte delle forze israeliane nelle ultime ore, denuncia la missione Onu nel sud del Libano con un post su Telegram. Intorno alle 4.30 di questa mattina, due carri armati Merkava delle Idf “hanno distrutto” l’ingresso principale della postazione Unifil di Ramyah – già presa di mira ieri – e vi sono entrati a forza. I militari della missione, che avevano avvistato le forze israeliane passare il confine con il Libano, erano nei rifugi. I carri armati hanno lasciato la postazione dopo 45 minuti, dopo che Unifil aveva inoltrato una protesta attraverso il meccanismo di collegamento. Una volta in più è stato segnalato che la presenza dell’Idf mette i caschi blu in pericolo.

    Alle 6.40 i peacekeeper della stessa postazione hanno osservato l’esplosione di diversi proiettili un centinaio di metri più a nord che hanno emesso fumo. Anche se i militari avevano indosso le maschere protettive, 15 di loro hanno riportato irritazione della pelle e reazioni gastrointestinali, dopo che il fumo è arrivato alla base. I caschi bli sono stati curati per questi sintomi. Ieri soldati dell’Idf hanno poi costretto allo stop un trasporto logistico cruciale dell’Unifil vicino a Meiss ej Jebel, impedendo il passaggio e di fanno annullando l’operazione.

    Per la quarte volta in quattro giorni “ricordiamo all’Idf e a tutti gli attori i loro obblighi per garantire la sicurezza del personale Onu e delle proprietà e di rispettare l’inviolabilità delle postazioni dell’Onu in qualsiasi momento”. “Violare ed entrare in una postazione dell’Onu è una ulteriore violazione flagrante del diritto internazionale e della risoluzione del Consiglio di sicurezza del 2006 1701, si precisa. Qualsiasi attacco deliberato contro i ‘peacekeepers’ è una grave violazione del diritto internazionale e umanitario e della risoluzione 1701”. “Il mandato di Unifil garantisce la libertà di movimento nella sua area operativa e qualsiasi restrizione di tale libertà è una violazione della risoluzione 1701″. “Abbiamo richiesto una spiegazione all’Idf per queste violazioni scioccanti”, conclude il post.

    Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha sollecitato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres a ritirare la missione Unifil dal sud del Libano per evitare di trasformare i militari in “scudi umani” di Hezbollah. Negli ultimi giorni sono stati feriti cinque caschi blu, quattro dei quali da proiettili dell’Idf mentre nel quinto caso non è ancora stata determinata l’origine dell’attacco.

  • 16:01

    Israele: ‘Hezbollah ha ancora un terzo delle sue riserve di missili a corto e medio raggio”

    Hezbollah ha ancora un terzo delle sue riserve di missili a corto e medio raggio, ha reso noto una fonte della sicurezza nella riunione di governo che si è tenuta oggi in Israele, scrive Haaretz.

  • 15:53

    Premier Libano condanna la richiesta di Netanyahu di ritirare Unifil

    Il primo ministro libanese Nagib Mikati ha condannato l’appello del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’ONU di ritirare le forze di pace Unifil dal Libano meridionale. “Netanyahu non solo attacca il Libano, provocando morte e distruzione indescrivibili, ma mostra anche la sua ostilità nei confronti delle forze dell’ONU che operano nel sud del paese”, ha denunciato il primo ministro libanese in un comunicato stampa.

  • 15:47

    Portolano: “Decide l’Onu non Israele se restiamo in Libano”

    “La prima reazione è stata di sorpresa alle dichiarazioni israeliane in merito al ritiro del contingente italiano in particolare e di Unifil in generale dalle postazioni assegnate. La missione è stata accettata da entrambi i Paesi e la presenza dei caschi blu è stata voluta da entrambi i Paesi. La richiesta di ritiro dalle postazioni di osservazione lungo la Linea Blu mi lascia perplesso e potrà essere implementata solo se dovesse esserci una disposizione dell’Onu”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzora’ su Rai 3. “Si rimane quindi in Libano – ha aggiunto – fino a disposizioni contrarie da parte dell’Onu. Nessuna decisione unilaterale può essere presa. Gli italiani rimarranno sia a Shama dove hanno la responsabilità della regione Ovest sia lungo la Linea Blu, dove svolgono, o meglio dire svolgevano, attività di monitoraggio ed osservazione”.

  • 15:03

    Meloni sente Netanyahu: “Inaccettabili attacchi a Unifil”

    La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, “ha avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la Missione agisca su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale”. Lo comunica Palazzo Chigi spiegando che la premier “ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita”. Meloni, riferisce la nota, “ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati”.

  • 15:02

    Portolano: “Inadeguate le regole d’ingaggio di Unifil”

    “Il mandato emanato per Unifil è adeguato. Ciò che non è adeguato e che mi ha creato spesso frustrazione anche nei confronti della popolazione locale sono le regole d’ingaggio che non sono proporzionali ai compiti assegnati alla forza, tra cui la capacità e la necessità di disarmo dei gruppi armati in Libano, nella fattispecie Hezbollah”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzorà su Rai 3.

  • 14:58

    Portolano: “I nostri soldati frustrati dalla presenza di Israele”

    “La reazione dei nostri soldati in Libano, che io sento giornalmente attraverso i comandanti del contingente è estremamente professionale: sono a conoscenza dei rischi e delle regole d’ingaggio e vivono con una certa frustrazione il fatto che le loro attività operative sono limitate dalla presenza degli israeliani in un’area sotto la responsabilità dell’Onu”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Luciano Portolano al programma ‘In mezzorà su Rai 3.