Libano, Israele bombarda Nabatyieh, 16 morti tra cui il sindaco. Cnn: “Il piano contro l’Iran è pronto”: Scholz: “Continueremo a mandare armi a Tel Aviv”

Aggiornato: 18:31

  • 18:27

    Libano: “Sale a 16 morti e 52 feriti bilancio raid Nabatiyeh”

    Sale a 16 morti e 52 feriti il bilancio degli attacchi israeliani sulla città di Nabatiyeh, nel sud del Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese.

  • 18:23

    Crosetto: “Sì a un aumento dei soldati Unifil ma con il ritiro di Israele”

    Un aumento del contingente Unifil? “Se può salvare dalla guerra, perché no? Ora ci sono diecimila persone e l’Italia è uno dei maggiori contributori con mille militari, ma ci sono una quarantina di Paesi. Io penso che ci sarebbe la disponibilità internazionale ad un aumento del contingente se ci fosse in cambio la pace ed il ritiro delle truppe israeliane”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione Cinque minuti su Rai 1. 

  • 18:21

    Crosetto: “Visita di Meloni ai militari Unifil? Troppi rischi”

    “Non penso sia possibile” una visita della premier Giorgia Meloni, attesa venerdì in Giordania ed in Libano, al contingente italiano di Unifil: “le condizioni di sicurezza non lo consentiranno, sarebbe troppo pericoloso per lei perché non sono possibili spostamenti in elicottero, ma soltanto su strada e su strada ormai quella è una parte del Libano che è sotto il controllo di nessuno, per cui sarebbe troppo rischioso. Non è andato neanche il capo di Stato Maggiore della Difesa che avrebbe voluto andare”. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alla trasmissione ‘Cinque minutì su Rai 1.

  • 18:15

    Gli Usa: “Israele dice che non taglia il cibo a Gaza, controlleremo”

    “Diverse decine di camion di aiuti sono entrati nel nord di Gaza per la prima volta da diverse settimane. Ma non è abbastanza. Sono necessarie molte, molte altre consegne e continueremo a spingere per questo nel sud di Gaza”. Lo ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu Linda Thomas-Greenfield al Consiglio di Sicurezza. La politica della fame a Gaza sarebbe “orribile e inaccettabile”, ha proseguito: “Il governo di Israele ha affermato che questa non è la loro politica, che il cibo e altre forniture essenziali non saranno tagliate, e noi osserveremo che le azioni di Israele sul campo corrispondano a questa dichiarazione”. 

  • 18:14

    L’Idf: “Uccisi comandanti Hezbollah nel sud del Libano”

    L’Idf ha reso noto di aver eliminato il terrorista di Hezbollah Jalal Motzfa Hariri, comandante della zona di Kfar Kana, nel sud del Libano.
    Hariri, secondo l’esercito, è stato responsabile della pianificazione e dell’esecuzione di numerosi complotti terroristici contro le retrovie israeliane dal settore di Kana, con lui sono stati uccisi anche il capo dell’artiglieria e il capo dei missili anticarro dell’organizzazione nella regione. 

  • 18:12

    I Paesi Golfo all’Ue: “Serve uno Stato palestinese per la pace”

    E’ necessario “rilanciare il processo di pace in Medio Oriente per rispondere alle aspirazioni del popolo palestinese di creare un loro Stato indipendente con Gerusalemme Est” come capitale “sulla linea del 1967: questa continua a essere l’unica possibilità per la sicurezza e la stabilità nella regione”. Lo ha detto il segretario generale del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), Nayef Falah Mubarak Al Hajraf, al vertice Ue-Golfo. “Da tempo abbiamo indicato l’importanza della de-escalation, con soluzioni politiche e dialogo diplomatico per evitare alla regione e al mondo una maggiore instabilità e distruzione”, ha sottolineato.

  • 18:11

    Von der Leyen ai Paesi del Golfo: “Diplomazia contro l’escalation”

    “Non possiamo imporre le nostre ambizioni economiche senza sicurezza. L’invasione della Russia in Ucraina e gli attacchi terroristici di Hamas hanno messo in pericolo la sicurezza in Europa e nel Golfo, dobbiamo fare tutto ciò che possiamo e mobilizzare tutte le nostre forze diplomatiche per fermare l’escalation”. E’ l’appello che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha lanciato ai Paesi del Golfo nel suo intervento al summit in corso. “Con l’Iran che lancia un attacco missilistico su Israele e gli Houthi che attaccano le nostre navi, abbiamo bisogno di un cessate il fuoco immediato a Gaza e in Libano, aiuti umanitari e il rilascio degli ostaggi: solo la diplomazia può ottenere risultati”, ha aggiunto. 

  • 17:44

    Israele: “Una vergogna il divieto francese a fiera Euronaval”

    Israele denuncia come una “vergogna” il divieto imposto dalla Francia alle aziende di partecipare alla fiera della difesa Euronaval. 

  • 16:02

    L’esercito israeliano: “50 camion arrivati a nord della Striscia di Gaza”

    Dopo le minacce degli Stati Uniti contenute nella lettera di Blinken a Gallant, l’Idf ha annunciato mercoledì che cinquanta camion con aiuti umanitari sono arrivati nella zona nord della Striscia di Gaza. Martedì il segretario di Stato Usa Antony Blinken e quello alla Difesa Lloyd Austini hanno minacciato il governo di Israele di un possibile taglio alle forniture di armi se la situazione umanitaria nell’enclave palestinese non  migliorerà entro un mese.
    Secondo le Idf, il convoglio arrivato a nord di Gaza comprende “cibo, acqua, forniture mediche e per il riparo” forniti dalla Giordania. Il via libera al suo ingresso nella Striscia è stato dato dopo “approfondite ispezioni di sicurezza”.

    La scorsa settimana l’Onu ha denunciato che per tutto il mese di ottobre nessun aiuto alimentare è arrivato nella zona nord di Gaza, dove le forze israeliane hanno di recente intensificato la loro offensiva militare. Le autorità israeliane sostengono di voler rispettare il diritto internazionale umanitario e di “facilitare” l’ingresso degli aiuti, che però sarebbero dirottati o requisiti da Hamas. In un anno, la situazione umanitaria della popolazione di Gaza non ha fatto altro che peggiorare, mentre continua il blocco del valico di Rafah, che collega la Striscia con l’Egitto. 

  • 15:46

    Axios: “Blinken lavora a un piano B per il dopoguerra a Gaza”

    Un “piano b”, come lo descrive il sito di notizie statunitense Axios in un retroscena. È quello a cui starebbe lavorando il segretario di Stato Usa Antony Blinken per Gaza, preso atto del fallimento della proposta di cessate il fuoco lanciata dal presidente Usa Joe Biden a maggio e lungamente negoziata tra Hamas e Israele senza esito.

    Il piano per il dopoguerra a Gaza a cui sta lavorando Blinken, continua Axios si basa su idee sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti, e l’obiettivo è presentarlo dopo le elezioni presidenziali Usa di novembre. Diversi funzionari della Casa Bianca e del dipartimento di Stato  sono consapevoli che questo progetto emarginerà il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas e il suo governo, a differenza delle intenzioni del piano Biden, ma il ragionamento è che, vista l’assenza di un accordo su cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi e l’improbabilità che si ottenga qualche risultato nel giro di poche settimane, presentare un piano per il “day after” a Gaza potrebbe comunque essere positivo per l’amministrazione Biden, come ultimo atto da lasciare in eredità al futuro o alla futura presidente.