Ucraina, Putin firma la nuova dottrina nucleare: “Possibile risposta atomica ai missili occidentali”. Usa: “Retorica irresponsabile” – Diretta
Il Cremlino dopo i primi lanci con missili Usa in territorio russo: “Possibile risposta atomica ai missili occidentali”. E Lavrov dal G20 accusa: "L'Occidente vuole l'escalation". Zelensky a Strasburgo: "Spingere più forte contro la Russia" (leggi). Autarchia, camionisti e generatori: la Germania prepara le imprese alla guerra. Il piano (leggi)
Aggiornato: 18:26
I fatti più importanti
- Casa Bianca: "Da Mosca retorica irresponsabile sul nucleare"
- Lavrov: "Trump? Le sue parole sulla pace meritano sostegno"
- Gli Stati Uniti non risponderanno alla Russia sulla modifica alla dottrina nucleare
- Lavrov al G20: "Kiev e l'Occidente vogliono un’escalation"
- Crosetto: "Il 2% alla Nato? Scorporare dal Patto di stabilità le spese per la difesa"
- Polonia: "Oggi si apre ai bond Ue per la Difesa, è una svolta"
- Tajani: "Continuiamo a sostenere Kiev dal punto di vista militare, economico e politico"
- Zelensky al Parlamento Ue: "Se non gli distruggiamo le basi aeree Putin non si fermerà"
- Zelensky al Parlamento Ue: "Putin è più piccolo rispetto all’Europa unita"
- Zelensky al Parlamento Ue: "Bisogna spingere più forte contro la Russia"
- Nato, Rutte: "Bisogna fermare Putin o non si fermerà"
- Media: "Kiev ha colpito per la prima volta la Russia con i missili balistici forniti dagli Usa"
- Mosca: "Se Trump ci ascolta la pace è possibile"
- Putin ha approvato il decreto che aggiorna la dottrina nucleare russa
- Ucraina, il Cremlino: “Possibile risposta nucleare ai missili occidentali”
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11:44
Tajani: “Continuiamo a sostenere Kiev dal punto di vista militare, economico e politico”
“Il messaggio di oggi è chiaro: continueremo a sostenere l’Ucraina, dal punto di vista militare, economico e politico“. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo la riunione del triangolo di Weimar nel formato allargato, con Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna e Unione Europea. “Il formato di oggi diventerà un modo in futuro per poter collaborare insieme, per la crescita dell’Europa per la difesa della democrazia, per rapporti solidi con gli Usa e per impedire che ci siano altre violazioni del diritto internazionale”.
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11:42
Zelensky al Parlamento Ue: “Se non gli distruggiamo le basi aeree Putin non si fermerà”
E’ “chiaro” che, senza alcuni “fattori fondamentali”, alla Russia “mancheranno motivazioni reali per impegnarsi in negoziati significativi: senza incendi nei suoi depositi di munizioni sul territorio russo, senza distruggere la logistica militare, senza basi aeree distrutte, senza capacità per produrre missili e droni” danneggiate, “senza che i suoi beni vengano confiscati”. Lo sottolinea il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenendo in collegamento con la plenaria del Parlamento Europeo a Bruxelles dedicata alla guerra in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin “è concentrato sul vincere la guerra, non si fermerà“, ma “oggi è il momento migliore per fare pressione più duramente sulla Russia. Sapete molto bene che Putin non dà valore alle persone o alle regole, apprezza solo il denaro e il potere. Queste sono le cose che dobbiamo togliergli, per ripristinare la pace”, conclude.
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11:37
Metsola al Parlamento Ue: “Attacco russo non solo a Kiev ma ai nostri valori”
“Questo è un attacco non solo all’Ucraina ma all’ordine basato sulle regole. Un attacco ai nostri valori, al nostro modo di vivere. Pace, democrazia e libertà: questa è la posta in gioco”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberto Metsola aprendo la sessione plenaria speciale per i 1.000 giorni dall’invasione russa dell’Ucraina.
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11:35
Zelensky al Parlamento Ue: “Putin è più piccolo rispetto all’Europa unita”
“L’Ucraina assieme a tutta l’Europa e ai nostri partner in America siamo riusciti non soltanto a evitare che Putin si prendesse l’Ucraina ma anche a difendere la libertà di tutte le nazioni europee. Anche se ha dalla sua parte Kim jong-un e la Corea del Nord, Putin resta più piccolo rispetto alla forza dell’Europa unita. Vi esorto a non dimenticare mai quanto l’Europa sia capace di raggiungere assieme”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando in videocollegamento al Parlamento europeo in occasione dell’anniversario dei 1000 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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11:32
Zelensky al Parlamento Ue: “Bisogna spingere più forte contro la Russia”
“Le sanzioni sono essenziali. Assieme abbiamo fatto tanto ma non dobbiamo avere paura di fare di più: alcuni leader europei pensano di vincere le elezioni ma Putin non si fermerà. Bisogna spingere più forte contro la Russia”. Lo ha detto Volodymyr Zelensky al Parlamento europeo.
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11:30
Slovacchia, il premier Fico: “Noi contrari all’uso dei missili Usa per colpire la Russia”
Il premier slovacco Robert Fico ha espresso il suo forte dissenso sulla decisione del presidente degli Usa, Joe Biden, di consentire all’Ucraina di utilizzare i missili americani a lungo raggio Atacms per colpire il territorio russo. Secondo Fico, tale decisione ha lo scopo di ostacolare o ritardare i negoziati di pace. Il premier slovacco ha messo in guardia da una terza guerra mondiale.
In un video pubblicato su Facebook, Fico ha dichiarato di aver dato istruzioni ai ministri degli Esteri e della Difesa slovacchi di non sostenere la decisione degli Usa in nessun forum internazionale. “È un’escalation di tensioni senza precedenti. È una decisione che mina le speranze di avviare negoziati di pace e di porre fine alle uccisioni reciproche degli slavi in Ucraina”, ha dichiarato Fico.
Il premier slovacco ha anche criticato i Paesi europei che hanno accolto con favore la decisione degli Usa. “Questa è solo la conferma che l’Ue non è in grado di formulare da sola le posizioni fondamentali di politica estera e che l’Occidente vuole la continuazione della guerra in Ucraina ad ogni costo”, ha detto Fico.
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11:25
Nato, Rutte: “Meglio non parlare troppo dell’uso delle armi”
“Sono sempre stato dell’idea” che è preferibile “non parlare troppo di quello che facciamo e di quello che non facciamo” sul piano militare. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Bruxelles a margine del Consiglio Esteri nel formato Difesa. “La Nato ha sempre detto che, quando gli Alleati consegnano sistemi d’arma all’Ucraina, è meglio non porre restrizioni”, dice, ma “sta ai singoli alleati decidere che cosa fare. Al momento vediamo un’escalation della guerra, con il coinvolgimento della Corea del Nord. Sta agli alleati decidere cosa fare, ma direi, in generale, che è meglio non comunicare troppo, per non rendere i nostri avversari più informati del necessario”.
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11:22
Mar Baltico, danneggiato un secondo cavo fra Germania e Finlandia
Un secondo cavo nel Mar Baltico è stato danneggiato: lo sostiene il ministro della difesa civile svedese. Ieri era stato reso noto che un cavo sottomarino era stato danneggiato nel mar Baltico fra Germania e Finlandia e oggi il ministro tedesco Boris Pistorius ha parlato di un “attacco ibrido”.
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11:17
Nato, Rutte: “Bisogna fermare Putin o non si fermerà”
“E’ necessario che Putin non prevalga perché in tal caso avremmo una Russia incoraggiata ai nostri confini, che avrà guadagnato in termini di territorio, di capacità militare. E sono assolutamente convinto che non si fermerà qui“. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in punto stampa a margine del Consiglio Affari Difesa, sottolienando la necessità di “più aiuti finanziari e militari” all’Ucraina.
“Il dato orribile è che 4 Paesi stanno lavorando assieme. La Cina sta aiutando la Russia aggirando le sanzioni, consegnando beni a doppio uso e la Corea del Nord con truppe e forniture massicce di armi in Russia. E la Russia sta pagando per questo con tecnologia missilistica” diretta alla Corea del Nord. “La Russia sta pagando l’aiuto dell’Iran con il denaro, e quel denaro sta aiutando i gruppi affiliati dell’Iran in Medio Oriente. C’è quindi un impatto globale e significa che il teatro euro-atlantico, ma anche quello indo-Pacifico”, ha spiegato Rutte.
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11:15
Nato, Rutte: “Paesi dell’Alleanza spendano più del 2% del Pil per la Difesa”
Anche se il “versante europeo” della Nato ha quasi raggiunto il 2% del Pil nelle spese per la difesa, “chiaramente non è abbastanza. Dobbiamo assicurarci di spendere di più nella difesa, per essere certi che la deterrenza non sia solo per oggi, ma per il lungo termine, per essere sicuri di poterci difendere”. Così il segretario generale della Nato Mark Rutte, a Bruxelles a margine del Consiglio Esteri Difesa torna a sottolineare la necessità di incrementare il bilancio europeo per la difesa a fronte delle crisi in atto.