“Possibili raid su Kiev”: l’Italia chiude l’ambasciata. Irritazione dell’Ucraina: “La minaccia è ogni giorno”. Reuters: “Putin apre a negoziati, ma no a concessioni”
La Russia potrebbe sferrare un durissimo attacco aereo sulla capitale ucraina, tanto che le sedi diplomatiche occidentali hanno fatto scattare l'allarme. Intanto la Casa Bianca continua con l'invio massiccio di armi a Zelensky: ok alla fornitura di mine antiuomo
Aggiornato: 14:15
I fatti più importanti
- Kiev irritata per la chiusura delle ambasciate
- Media: "Putin aperto ai negoziati, ma non a importanti concessioni territoriali"
- WP: "Biden ha autorizzato l'invio di mine antiuomo all'Ucraina"
- Peskov: "Biden fa di tutto per prolungare la guerra"
- Putin aperto a negoziati, "ma non a congelare il conflitto"
- "Possibile attacco violento a Kiev": chiusa anche l'ambasciata italiana
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In Evidenza11:28
“Possibile attacco violento a Kiev”: chiusa anche l’ambasciata italiana
“L’ambasciata americana ha condiviso sul proprio sito informazioni circa un possibile attacco aereo ad alta intensità nella giornata di oggi 20 novembre. A scopo precauzionale, oggi l’ambasciata a Kiev resterà chiusa al pubblico. L’ambasciata rimane comunque operativa”. E’ quanto si legge sul sito dell’ambasciata italiana in Ucraina. “In caso di allarme aereo, si raccomanda a tutti i cittadini italiani presenti nel Paese di attenersi alle più stringenti misure di mitigazione del rischio e di recarsi immediatamente al riparo più vicino”, ricorda l’ambasciata.
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14:14
Kiev irritata per la chiusura delle ambasciate
L’Ucraina ha criticato la decisione di alcune ambasciate occidentali a Kiev, tra cui quella italiana, di chiudere per i timori di un possibile attacco aereo significativo, affermando che la minaccia russa è la stessa ogni giorno dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022. “La minaccia di attacchi (…) è purtroppo una realtà quotidiana per gli ucraini da più di mille giorni”, ha dichiarato in un comunicato un portavoce del ministero degli Esteri ucraino, invitando gli occidentali a non alimentare la “tensione” con la chiusura delle loro ambasciate.
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13:26
Chiusa anche l’ambasciata greca a Kiev
Anche l’ambasciata della Grecia a Kiev ha chiuso al pubblico per la giornata di oggi, così come quella spagnola, italiana e statunitense, mentre il governo del Regno Unito ha annunciato che la sua ambasciata è rimasta aperta. La decisione è stata presa dopo l’aumento del rischio di attacchi aerei della Russia in tutta l’Ucraina.
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11:38
Russi conquistano un altro villaggio nel Donetsk
Le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio nell’est dell’Ucraina, secondo quanto riferisce il ministero della Difesa di Mosca citato dalle agenzie russe. Si tratta di Ilyinka, nella regione del Donetsk.
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11:36
Media: “Putin aperto ai negoziati, ma non a importanti concessioni territoriali”
Vladimir Putin è disponibile a discutere di un accordo di cessate il fuoco in Ucraina con Donald Trump pur escludendo di fare importanti concessioni territoriali e insistendo affinché Kiev abbandoni le ambizioni di entrare nella Nato: lo riporta Reuters sul sito citando cinque fonti. Secondo i cinque attuali ed ex funzionari russi il Cremlino potrebbe ampiamente accettare di congelare il conflitto lungo le linee del fronte. Secondo tre fonti, potrebbe esserci spazio per una trattativa sulla precisa spartizione delle quattro regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, parzialmente occupate dalla Russia.
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11:35
Colpito posto di comando russo nel Belgorod
L’agenzia di intelligence militare ucraina ha dichiarato di aver “colpito con successo” un posto di comando nella regione russa di Belgorod. Il posto di comando si trova nella città di Gubkin, a circa 170 chilometri dal confine con l’Ucraina. Lo riporta Sky News. Ieri l’Ucraina ha utilizzato missili Atacms di fabbricazione statunitense per colpire il territorio russo. L’agenzia ucraina non ha specificato il tipo di arma utilizzata in questo ultimo attacco.
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11:34
44 droni ucraini abbattuti nelle regioni russe
Mosca afferma che stanotte i sistemi di difesa aerea hanno distrutto 44 droni ucraini su nove regioni russe, tra cui 20 su quella nordoccidentale di Novgorod. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass, citando il Ministero della Difesa russo.
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11:33
Peskov: “Pronti al dialogo con gli Usa”
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha detto all’agenzia di stampa Tass di essere pronto al dialogo con la sua prossima controparte statunitense Karoline Leavitt. Peskov ha specificato di non conoscere personalmente la Leavitt, scelta dal presidente Usa eletto Donald Trump per il ruolo di portavoce della Casa Bianca. “Se il nostro presidente dice di essere pronto” per il dialogo con il leader statunitense allora “dovremmo essere pronti anche noi”, ha detto il funzionario del Cremlino.
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11:33
Zelensky: “Se gli Usa taglieranno i rifornimenti, l’Ucraina perderà”
L’Ucraina “perderà” la sua guerra contro la Russia se gli Stati Uniti taglieranno i finanziamenti militari a Kiev, ha detto Volodymyr Zelensky a Fox News. “Se loro tagliano, penso che noi perderemo”, ha affermato il presidente ucraino in un’intervista alla rete tv americana. “Combatteremo. Abbiamo la nostra produzione, ma non è sufficiente per prevalere. E penso che non sia sufficiente per sopravvivere”, ha continuato Zelensky. Il presidente Usa eletto Donald Trump è uno scettico dichiarato dei miliardi che l’amministrazione di Joe Biden ha dato all’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa nel 2022. Il tycoon ha ripetutamente promesso di porre fine rapidamente alla guerra, ma non ha fornito dettagli su come lo farebbe. “L’unità” tra Ucraina e Stati Uniti è “la cosa più importante”, ha aggiunto Zelensky alla Fox. Trump potrebbe influenzare Vladimir Putin a porre fine alla guerra “perché è molto più forte” del presidente russo, ha assicurato il leader ucraino. Lo zar “può essere disposto a porre fine a questa guerra, ma dipende ancor di più dagli Stati Uniti d’America: Putin è più debole” degli Usa, ha detto Zelensky.
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11:32
Peskov: “La linea rossa di comunicazione Mosca-Washington non è più in uso”
a linea rossa Washington-Mosca di telecomunicazione diretta tra le due potenze non è al momento in uso, ha detto all’agenzia di stampa Tass il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov. Alla domanda se questo ‘telefonò creato sulla scia della crisi missilistica cubana del 1962 rimanesse attivo fino ad oggi, Peskov ha risposto: “No, ora abbiamo uno speciale canale di comunicazione protetto per i due presidenti” americano e russo, con “anche un formato videoconferenza”. Il funzionario del Cremlino ha specificato che ultimamente non ci sono stati contatti tramite questa nuova linea di comunicazione tra Stati Uniti e Russia.