Crisi in Siria, Teheran e Mosca: “Sostegno incondizionato ad Assad”. Martedì un Consiglio di Sicurezza Onu straordinario

L'esercito siriano: "Si tratta di nuovi rinforzi inviati per aiutare i nostri compagni in prima linea nel nord". Intanto Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna chiedono “de-escalation. Urgente necessità di una soluzione politica”

Aggiornato: 19:10

  • 19:10

    Guterres allarmato dalla situazione in Siria

    Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres è “allarmato” dalla violenza e dall’escalation in Siria, e chiede la fine dei combattimenti. Lo ha detto il portavoce, Stephane Dujarric. “Tutte le parti devono fare il possibile per proteggere i civili e gli obiettivi civili, anche consentendo un passaggio sicuro ai civili che fuggono dalle ostilità”, ha aggiunto il portavoce dell’Onu nella dichiarazione.

  • 17:50

    Oltre 500 morti nei combattimenti, 92 sono civili

    L’Osservatorio siriano per i diritti umani afferma che il bilancio dei nuovi combattimenti in Siria ha raggiunto i 514 morti, inclusi 92 civili.

  • 16:56

    Martedì Consiglio di Sicurezza Onu urgente

    Il consiglio di sicurezza dell’Onu terrà domani una riunione d’emergenza sulla Siria, a seguito di un’offensiva fulminea da parte dei ribelli jihadisti che hanno catturato zone del nord del paese dalle forze governative. L’incontro, si apprende da fonti a Palazzo di Vetro, è stato richiesto dal governo siriano e sostenuto dai tre membri africani del Consiglio (Mozambico, Sierra Leone e Algeria) e dalla Guyana.

  • 15:04

    Putin sente Pezeshkian: “Sostegno incondizionato ad Assad”

    “Sostegno incondizionato alle azioni delle legittime autorità della Siria per ripristinare l’ordine costituzionale e l’integrità territoriale del Paese” è stato espresso oggi dai presidenti russo Vladimir Putin e iraniano Massud Pezeshkian in un colloquio telefonico. Lo riferisce il Cremlino. Putin e Pezeshkian hanno inoltre sottolineato “l’importanza di coordinare gli sforzi nel quadro del ‘formato Astanà con la partecipazione della Turchia”. Secondo i due presidenti, afferma ancora il Cremlino, “l’aggressione su larga scala di gruppi e bande terroristiche mira a minare la sovranità e la stabilità politica e socioeconomica dello Stato siriano”. 

  • 12:49

    L’Iran offre pieno sostegno ad Assad

    L’Iran è pronto a “fornire ogni forma di sostegno alla Siria per eliminare il terrorismo ed impedire” che “i sostenitori” del terrorismo raggiungano i loro “obiettivi”. Lo ha dichiarato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, nel corso di un colloquio telefonico con il suo omologo siriano, Bashar al-Assad, dopo l’attacco sferrato dai miliziani jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham contro Aleppo. Pezeshkian, secondo una nota della presidenza siriana, ha espresso il “rifiuto totale da parte dell’Iran di tutti i tentativi di minare l’unità e la stabilità della Siria”, sottolineando che “danneggiare l’unità della Siria è un duro colpo alla stabilità della regione”. Il presidente iraniano ha quindi affermato che “quello che sta avvenendo in Siria è il volto delle ambizioni sioniste-americane che prendono di mira i Paesi e i popoli della regione”.

  • 12:48

    Iran: “Instabilità in Siria crea insicurezza in tutta la regione”

    “L’insicurezza e l’instabilità in Siria sono un colpo anche alla sicurezza e alla stabilità della regione”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, definendo “preoccupante” l’attuale situazione, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo turco, Hakan Fidan, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. “La Siria non dovrebbe essere un centro per organizzazioni terroristiche, riteniamo che questo sia un progetto sionista e nessuno può ignorare il ruolo dei sionisti in questi sviluppi”, ha aggiunto Araghchi, citando il rischio che le tensioni in Siria potranno colpire tutti i Paesi con cui lo Stato arabo confina.

  • 12:45

    Assad accusa: “Usa e occidente vogliono ridisegnare la regione”

    “L’escalation terroristica” in corso in Siria riflette gli obiettivi di “dividere la regione, frammentare i suoi Paesi” e “ridisegnare la mappa geografica secondo gli interessi dell’America e dell’Occidente”. Lo ha dichiarato il presidente siriano, Bashar al-Assad, nel corso di un colloquio con il suo omologo iraniano, Masoud Pezeshkian, dopo l’offensiva lanciata dalle milizie jihadiste di Hayat Tahrir al-Sham contro Aleppo. “Questa escalation non farà altro che aumentare la determinazione della Siria e del suo esercito nel contrastare il terrorismo su tutto il territorio siriano”, ha aggiunto Assad, secondo una nota della presidenza siriana.

  • 12:21

    Iran: “Presto incontro con Turchia e Russia sulla Siria”

    Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che si terrà un nuovo incontro con gli omologhi di Turchia e Russia riguardo alla crisi siriana nel formato di Astana, ovvero la serie di colloqui tra delegazioni di Ankara, Teheran e Mosca per tentare di risolvere i problemi in Siria che si tengono a partire dalla fine del 2016. Araghchi ha detto che il processo di Astana “non dovrebbe essere fermato” e ha annunciato l’incontro durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo turco, Hakan Fidan, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. “Presto si terrà una conferenza (nel formato di) Astana”, ha detto Fidan.

  • 12:21

    Nuovi raid russo-siriani a sud-est di Aleppo

    Jet siriani e russi hanno lanciato attacchi aerei contro i ribelli siriani che avanzano dopo aver preso il controllo di Aleppo. Lo riporta Sky News sottolineando che almeno 25 persone sono state uccise. L’agenzia di stampa siriana Sana – secondo quanto riporta il Guardian – riferisce che “aerei da guerra congiunti siriani e russi hanno condotto attacchi su siti terroristici alla periferia della città di al-Safira, lasciando decine di feriti e morti tra le loro fila”. Al-Safira si trova a sud-est di Aleppo.

  • 12:09

    Turchia: “Le violenze in Siria non sono legate a interventi stranieri”

    Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha affermato che le attuali tensioni in Siria, con l’offensiva dei jihadisti filo turchi su Aleppo, non si basano sull’intervento di Paesi stranieri ma su questioni risalenti alla guerra civile iniziata nel 2011 che non sono ancora state risolte. “Sarebbe sbagliato spiegare questi eventi parlando di interventi stranieri”, ha detto Fidan, durante una conferenza stampa congiunta con l’omologo iraniano, Abbas Araghchi, ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. “La ripresa dei problemi in Siria si basa su questioni che non sono state risolte negli ultimi 13 anni”, ha detto Fidan, aggiungendo che “i recenti attacchi contri i civili hanno fatto ripartire la guerra civile”. Fidan ha aggiunto che “Damasco deve trovare un riconciliazione con l’opposizione” e ha sottolineato che la Turchia può aiutare a questo proposito.