Ore di caos in Corea del Sud: il presidente vara la legge marziale, ma il Parlamento la boccia. Revocato lo stato d’emergenza: l’esercito si ritira
La decisione di Yoon Suk-Yeol poco dopo le 23: ha accusato l’opposizione di portare avanti attività “anti-statali” e simpatizzare con la Corea del Nord. I parlamentari, però, mobilitano la piazza e poi votano contro: i militari lasciano l’edificio dell’Assemblea nazionale. Quindi l'annuncio del presidente: "Lo status speciale sarà revocato"
Aggiornato: 22:00
I fatti più importanti
- Formalmente revocata la legge marziale
- Ore di tensione a Seul, poi revocata la legge marziale
- "Stato d'emergenza revocato alla riunione di gabinetto"
- Il presidente: "La legge marziale sarà revocata"
- Usa: "Voto del Parlamento sia rispettato"
- Usa: "Non siamo stati avvisati in anticipo"
- Esercito: "Legge marziale in vigore finché non verrà revocata"
- I militari stanno lasciando il Parlamento
- Il presidente dell'Assemblea dichiara "nulla" la legge marziale
- Parlamento approva la revoca della legge marziale
- Centinaia di persone davanti al Parlamento
- Opposizione invita i cittadini a radunarsi davanti al Parlamento
- Usa: "Monitoriamo da vicino la situazione"
- Dentro il Parlamento 70 membri dell'opposizione
- Elicotteri atterrati sul tetto del Parlamento
- Scontri di fronte al Parlamento
- “Dichiaro la legge marziale per proteggere la Repubblica"
- L'assemblea nazionale può annullare il provvedimento
- Mobilitato l'esercito: chiuso il Parlamento
- Il presidente sudcoreano ha dichiarato una "legge marziale d'emergenza"
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In Evidenza21:18
Ore di tensione a Seul, poi revocata la legge marziale
La Corea del Sud ripiomba nell’incubo della legge marziale e nell’atmosfera sinistra di militari e mezzi per le strade. Il presidente Yoon Suk-yeol, in un sorprendente e inatteso discorso alla nazione, ha dichiarato nella tarda serata di martedì la legge marziale d’emergenza e ha accusato il Parlamento, controllato dalle opposizioni, di simpatizzare con il Nord comunista e di paralizzare volutamente l’azione del governo. La reazione non si è fatta attendere: migliaia di persone hanno subito manifestato intorno all’Assemblea nazionale, dove nel frattempo sono arrivate le forze speciali dell’esercito. Prima che il Parlamento venisse chiuso, però, gli eletti hanno respinto all’unanimità (190 presenti su 300 componenti) la legge marziale con una risoluzione che ne “richiede l’immediata abolizione”. Un voto che ha spinto le truppe a lasciare l’edificio e lanciato la sfida al capo dell’esercito Park An-su, appena nominato comandante della legge marziale, il cui primo decreto ha bandito le attività parlamentari e dei partiti politici, abolito le manifestazioni e messo sotto controllo i media, oltre a ordinare ai medici tirocinanti in sciopero di tornare al lavoro entro 48 ore. “Coloro che violano la legge marziale possono essere arrestati o perquisiti senza mandato”, intima il decreto. Nella notte la svolta, con l’annuncio di Yoon della revoca della legge marziale “dopo il voto contrario del Parlamento”, il ritiro dei militari dalle strade e la festa in piazza dei manifestanti. Resta da capire quale sarà il destino di Yoon: impensabile, dopo la giornata di oggi, che resti a fare il presidente come nulla fosse.
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22:00
Formalmente revocata la legge marziale
La legge marziale è stata formalmente revocata da parte del governo sudcoreano, nell’ambito di una riunione svoltasi alle 4:30 del mattino ora locale. Il presidente del Paese Yoon Suk Yeol aveva poco prima annunciato la decisione del governo di ritirare il personale militare che era stato dispiegato a seguito del voto parlamentare bipartisan che aveva respinto la legge marziale.
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21:18
Ore di tensione a Seul, poi revocata la legge marziale
La Corea del Sud ripiomba nell’incubo della legge marziale e nell’atmosfera sinistra di militari e mezzi per le strade. Il presidente Yoon Suk-yeol, in un sorprendente e inatteso discorso alla nazione, ha dichiarato nella tarda serata di martedì la legge marziale d’emergenza e ha accusato il Parlamento, controllato dalle opposizioni, di simpatizzare con il Nord comunista e di paralizzare volutamente l’azione del governo. La reazione non si è fatta attendere: migliaia di persone hanno subito manifestato intorno all’Assemblea nazionale, dove nel frattempo sono arrivate le forze speciali dell’esercito. Prima che il Parlamento venisse chiuso, però, gli eletti hanno respinto all’unanimità (190 presenti su 300 componenti) la legge marziale con una risoluzione che ne “richiede l’immediata abolizione”. Un voto che ha spinto le truppe a lasciare l’edificio e lanciato la sfida al capo dell’esercito Park An-su, appena nominato comandante della legge marziale, il cui primo decreto ha bandito le attività parlamentari e dei partiti politici, abolito le manifestazioni e messo sotto controllo i media, oltre a ordinare ai medici tirocinanti in sciopero di tornare al lavoro entro 48 ore. “Coloro che violano la legge marziale possono essere arrestati o perquisiti senza mandato”, intima il decreto. Nella notte la svolta, con l’annuncio di Yoon della revoca della legge marziale “dopo il voto contrario del Parlamento”, il ritiro dei militari dalle strade e la festa in piazza dei manifestanti. Resta da capire quale sarà il destino di Yoon: impensabile, dopo la giornata di oggi, che resti a fare il presidente come nulla fosse.
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21:14
“Stato d’emergenza revocato alla riunione di gabinetto”
Il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol ha annunciato che dopo il ritiro della legge marziale le truppe si sono ritirate. “Poco fa, l’Assemblea nazionale ha chiesto di revocare lo stato di emergenza e noi abbiamo ritirato i militari che erano stati dispiegati per le operazioni di legge marziale. Accetteremo la richiesta dell’Assemblea Nazionale e annulleremo la legge marziale attraverso la riunione del Gabinetto”, ha dichiarato Yoon in un discorso televisivo. La riunione si terrà “non appena i membri del gabinetto arriveranno”.
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20:46
Il presidente: “La legge marziale sarà revocata”
Il presidente sudcoreano Yoon ha annunciato che la legge marziale, da lui stesso decretata oggi, sarà revocata in seguito al voto contrario del Parlamento. Lo riferisce la Yonhap.
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19:28
Usa: “Voto del Parlamento sia rispettato”
Gli Stati Uniti si augurano che “il voto del Parlamento contro la legge marziale in Corea del Sud sia rispettato“. Lo ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato americano Vedant Patel.
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19:23
Usa: “Non siamo stati avvisati in anticipo”
Gli Stati Uniti hanno dichiarato di non aver ricevuto alcun avvertimento dalla Corea del Sud che il presidente Yoon Suk Yeol avrebbe dichiarato la legge marziale in un paese che è uno degli alleati più stretti di Washington. “Gli Stati Uniti non sono stati avvisati in anticipo di questo annuncio. Siamo seriamente preoccupati per gli sviluppi che stiamo vedendo sul campo”, si legge in una dichiarazione del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. “La nostra alleanza con la Corea del Sud è di ferro e rimane immutata“, ha detto il vice portavoce del dipartimento di Stato Vedant Patel in un briefing con la stampa a proposito del caos nel Paese. “Speriamo che tutto si risolva pacificamente”, ha aggiunto.
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19:00
Mosca: “Situazione in Corea del Sud allarmante”
Il Cremlino ha definito “allarmante” la situazione in Corea del Sud dopo la dichiarazione della legge marziale e sta osservando da vicino gli sviluppi: lo ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. “La situazione è allarmante. Stiamo osservando da vicino”, ha detto Peskov. Lo riporta Interfax.
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18:21
Esercito: “Legge marziale in vigore finché non verrà revocata”
L’esercito della Corea del Sud ha dichiarato che “farà rispettare la legge marziale finché non verrà revocata dal presidente”. Lo riferisce la tv locale.
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18:07
Usa: “Grave preoccupazione”
Gli Stati Uniti guardano alla situazione in Corea del Sud con “grave preoccupazione“. Lo ha detto il vice segretario di Stato, Kurt Campbell, parlando nel corso di un evento al dipartimento di Stato. “Abbiamo ogni speranza e aspettativa che qualsiasi controversia politica in Corea del Sud venga risolta pacificamente e in conformità con lo stato di diritto”, ha affermato Campbell.