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Russia-Ucraina, gli Usa: “L’Ue non sarà al tavolo dei negoziati”. Telefonata Rubio-Lavrov. Si muove Macron: verso un vertice lunedì a Parigi

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Per Kellog l’Europa non sarà al tavolo dei negoziati

L’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, non vede l’Europa al tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto tra Mosca e Kiev. Ma, secondo lui, si terrà conto degli interessi dell’Europa. Lo ha riferito Rbc-Ukraine. Gli Stati Uniti non vogliono ripetere il problema del ‘formato Minsk”, quando al tavolo delle trattative erano presenti numerosi partecipanti, ha spiegato Kellogg durante un pranzo a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Vi dico onestamente cosa succederà. Abbiamo esaminato il problema di Minsk II. C’erano molte persone al tavolo e non hanno avuto alcuna opportunità di unirsi al processo di pace: non ha funzionato. Non ripeteremo Minsk“. Secondo l’inviato speciale degli Usa, al tavolo dei negoziati si terrà conto degli interessi dell’Europa ma ha escluso la presenza fisica di rappresentanti europei. “Non voglio specificare, voglio dire come definire il tavolo? Vi siederete al terzo tavolo?”, ha chiesto rivolgendosi ai rappresentanti europei. “Saranno inclusi tutti i vostri interessi in queste discussioni? Sì. Ma se questo significa sedersi fisicamente al tavolo, allora no”.  

  • 17:43

    Summit Ue a Parigi su Kiev lunedì. Ma l’Eliseo “non conferma”

    “La Francia ospiterà un summit europeo sull’Ucraina lunedì prossimo”. Lo ha annunciato intervenendo alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. Fonti dell’Eliseo però “non confermano” il vertice dei leader Ue in programma lunedì a Parigi. Le fonti parlano di “discussioni in corso fra leader europei per un possibile incontro informale“, ma precisano che “nulla è fissato per il momento”.

  • 17:40

    Usa chiede all’Ue di spiegare quali garanzie offre per la sicurezza di Kiev

    Il dipartimento di Stato americano ha chiesto ai governi europei di fornire informazioni dettagliate sulle armi, sulle truppe di mantenimento della pace e sulle misure di sicurezza che potrebbero fornire all’Ucraina come parte di eventuali garanzie di sicurezza per porre fine alla guerra con la Russia. Lo scrive il Financial Times che ha visionato il documento. La richiesta sarebbe stata inviata questa settimana. Secondo il piano di Washington, il documento mira a determinare la volontà dell’Europa di difendere l’Ucraina dopo un accordo di pace nonché il prezzo che l’Europa è disposta a pagare per partecipare ai negoziati.

  • 16:26

    Barrot: “L’aumento per la spesa nella Difesa crei posti di lavoro in Europa”

    L’aumento della spesa per la difesa è “una delle grandi sfide” per l’Europa, sottolinea l ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot durante un panel alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “E se dobbiamo destinare uno, due o tre punti di pil in più alla difesa, la nostra popolazione lo accetterà solo se questo creerà posti di lavoro in Europa, se genererà valore in Europa. Ecco perché dal 2017 il presidente Emmanuel Macron ha insistito sull’idea di una preferenza europea per la difesa, perché la sostenibilità dello sforzo difensivo è essenziale”, sottolinea, parlando della spinta “Buy European” da parte di Parigi per implementare misure per favorire l’acquisto di prodotti militari europei.

    “Il segretario generale della Nato ha detto in precedenza che serve ben più del 2%” rispetto al pil in spesa militare per ogni Paese membro della Nato: “da una prospettiva francese, dove pensiamo di arrivare? Non voglio fare previsioni. Ma non si tratta solo di quantità, ma anche di qualità. E queste discussioni stanno accelerando in tutta Europa, tra i nostri leader, tra noi stessi, perché ora siamo pienamente consapevoli che l’era dei dividendi della pace è finita”.

  • 16:18

    Per Kellog l’Europa non sarà al tavolo dei negoziati

    L’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Ucraina e la Russia, Keith Kellogg, non vede l’Europa al tavolo dei negoziati per risolvere il conflitto tra Mosca e Kiev. Ma, secondo lui, si terrà conto degli interessi dell’Europa. Lo ha riferito Rbc-Ukraine. Gli Stati Uniti non vogliono ripetere il problema del ‘formato Minsk”, quando al tavolo delle trattative erano presenti numerosi partecipanti, ha spiegato Kellogg durante un pranzo a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco. “Vi dico onestamente cosa succederà. Abbiamo esaminato il problema di Minsk II. C’erano molte persone al tavolo e non hanno avuto alcuna opportunità di unirsi al processo di pace: non ha funzionato. Non ripeteremo Minsk“. Secondo l’inviato speciale degli Usa, al tavolo dei negoziati si terrà conto degli interessi dell’Europa ma ha escluso la presenza fisica di rappresentanti europei. “Non voglio specificare, voglio dire come definire il tavolo? Vi siederete al terzo tavolo?”, ha chiesto rivolgendosi ai rappresentanti europei. “Saranno inclusi tutti i vostri interessi in queste discussioni? Sì. Ma se questo significa sedersi fisicamente al tavolo, allora no”.  

  • 15:44

    Tajani: “L’Europa è forte, non deve agitarsi per il discorso di Vance”

    Trump ha “un modo di comportarsi diverso, ma questo già si sapeva. Hanno fatto delle scelte di cambio di passo, cambio di linea, ora vedremo come si concretizzerà. Quindi c’è un cambiamento, però bisogna occuparsi, più che preoccuparsi. Agitarsi è un segno di grande debolezza, non è un segno di un’Europa che vuole essere forte se facciamo centomila riunioni preoccupati di quello che sta accadendo per un discorso. Capisco in Germania c’è la campagna elettorale, è ovvio che reagiscano. Per il resto vediamo quali saranno gli atti concreti, quali saranno le posizioni”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa alla Conferenza di Monaco.

    “Oggi abbiamo due riunioni con Rubio, anche del Quintetto, quello che dice non mi pare così preoccupante. Un conto sono discorsi di principio, io preferisco giudicare gli affari concreti anche se posso non condividere delle frasi e dei giudizi. Bisogna essere determinati e occuparsi più che preoccuparsi. Se vuoi difendere i tuoi interessi, devi agire. Devi essere credibile. Per questo dobbiamo aumentare le spese della difesa”, ha detto Tajani. “Siamo alleati e dobbiamo anche noi farci rispettare”, e “lo scossone che dà Trump all’Europa” può “far dire all’Europa che noi abbiamo la schiena dritta e ci facciamo rispettare perché facciamo. Non sono tanto le dichiarazioni ma la dimostrazione di capacità, di efficienza”.  

  • 14:05

    Graham: “L’accordo minerario tra Usa e Ucraina cambia le carte in tavola”

    “L’accordo sulle risorse minerarie tra Stati Uniti e Ucraina cambierà le carte in tavola. Donald Trump potrà dire agli americani che l’Ucraina non è un peso, ma un’opportunità. Siedono su mille miliardi di dollari di risorse minerarie da cui possiamo tutti trarre vantaggio allineandoci con l’Occidente“, spiega Lindsay Graham, presidente della Commissione bilancio del Senato degli Stati Uniti d’America, dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

    Il senatore repubblicano si riferisce alla prospettiva di un accordo tra Usa e Ucraina sullo sfruttamento delle vastissime risorse minerarie in cambio di supporto contro la Russia. “Ho detto a Trump: forse Vladimir Putin vuole ricostruire l’Unione Sovietica, forse vuole l’impero russo, ma di sicuro sta cercando di impadronirsi delle ricchezze dell’Ucraina. Non lasciamoglielo fare, perché significherebbe finanziare la sua aggressione. Se questo accordo sulle risorse minerarie va in porto, sarà un incubo per Putin, perché ci darà un motivo in più per difendere l’Ucraina”. 

  • 13:32

    Merz: “Noi non cacceremmo un giornalista dalla sala stampa”

    “La libertà di espressione continuerà a essere parte della nostra società democratica aperta. Ma le fake news, l’incitamento all’odio e le offese restano soggetti a vincoli legali e al controllo da parte di autorità indipendenti. E credo sia necessario sottolinearlo alla luce degli eventi avvenuti ieri a Washington. Noi non cacceremmo mai un’agenzia di stampa dalla sala stampa del nostro Cancelliere. E il nostro quadro giuridico nell’Unione europea rimane valido per tutte le persone fisiche e giuridiche che operano in Europa, indipendentemente dal luogo di provenienza o dalla sede legale della loro azienda”. Lo afferma il presidente della Cdu, Friedrich Merz, durante un panel alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

    Il commento di Merz, favorito nella corsa verso la cancelleria tedesca, arriva in seguito all’esclusione dalla sala stampa della Casa Bianca di un giornalista che non avrebbe rispettato la decisione del presidente Donald Trump di rinominare il Golfo del Messico “Golfo d’America”, ma anche ai commenti del vicepresidente statunitense JD Vance sull’Europa a Monaco. Il pericolo maggiore per l’Unione viene dall’interno sotto forma di censura, ha detto Vance, aggiungendo che è necessario superare il “cordone sanitario” nei confronti dei partiti di estrema destra. In parallelo, il patron di X e membro del governo statunitense Elon Musk sostiene apertamente e da settimane il partito di estrema destra tedesco AfD.

    “Noi rispettiamo le elezioni presidenziali e congressuali negli Stati Uniti e ci aspettiamo che gli Stati Uniti facciano lo stesso con noi”, e allo stesso modo “rispettiamo le regole stabilite dalle nostre istituzioni democratiche. Questo include il nostro approccio giuridico su come gestire, ad esempio, informazioni e opinioni pubblicate”, chiosa Merz. 

  • 13:15

    Ministro degli Esteri francese: “Nessuno può imporre il suo modello all’Europa”

    Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha difeso le politiche europee dopo il duro attacco di ieri del vicepresidente Usa JD Vance. “Oggi a Monaco di Baviera, sto riaffermando 3 principi: 1. La libertà di parola è garantita in Europa. 2. Quando si è sicuri di sé, non ci si sente minacciati dalle critiche. 3. Nessuno è obbligato ad adottare il nostro modello, ma nessuno può imporci il proprio“, ha scritto su X il capo della diplomazia francese, impegnato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. 

  • 13:14

    Rutte: “Mosca produce in 3 mesi le munizioni Nato di un anno”

    “Sono ottimista perché, guardando ai messaggi di fondo, ciò che emerge chiaramente nei miei incontri con il vicepresidente JD Vance e con molti altri alti funzionari americani, ma anche dai discorsi pubblici e da altre occasioni, è che siamo un’unica famiglia”. Lo afferma il segretario generale della Nato, Mark Rutte, dal palco della Conferenza sulla sicurezza di Monaco.

    Il segretario generale della Nato ha anche ricorto che la Russia, in tre mesi, “produce la stessa quantità di munizioni che tutta la Nato, pur avendo un’economia 20 volte più grande della Russia, produce in un anno”. Non stiamo tenendo il passo: la Russia è in assetto da guerra, ha un’economia da guerra, e noi no. Dobbiamo cambiare, dobbiamo tagliare la burocrazia. E, tra l’altro, ai nostri amici americani dico: è anche un buon affare per voi. Perché gli alleati europei spendono negli Stati Uniti quattro volte di più di quanto gli Stati Uniti spendano in Europa. Quindi, un aumento della produzione dell’industria della difesa porterà anche molti dollari all’economia americana”. 

    Rutte ha anche rassicurato rispetto all’impegno di Washington nell’Alleanza. “C’è un impegno assoluto da parte degli Stati Uniti, inclusa questa amministrazione, nei confronti della Nato, ma anche un’aspettativa chiara: dal lato europeo, dobbiamo fare di più, dobbiamo spendere di più. E hanno ragione: non stiamo spendendo abbastanza. Quindi, dobbiamo farlo”, dice, sottolineando che questo sarà un tema chiave alla riunione dell’Aia il prossimo giugno, dove verrà definita “una nuova cifra basata su un’analisi concreta delle lacune esistenti” rispetto agli investimenti dei Paesi membri per la difesa.

    In secondo luogo, sull’Ucraina c’è una “chiara comprensione comune e un impegno condiviso” sull’assicurarsi che sia nella posizione migliore possibile quando inizieranno i colloqui di pace. “Questo significa continuare l’addestramento in Ucraina, proseguire la fornitura di armi, ma anche garantire che il risultato di quei negoziati sia che l’Ucraina non possa mai più essere minacciata dalla Russia, da Vladimir Putin. Deve essere una pace duratura e definitiva. Su questo punto, americani ed europei sono assolutamente d’accordo”.  “Ai miei amici europei dico: entrate nel dibattito, non limitatevi a lamentarvi di essere o meno al tavolo. Portate proposte concrete, idee. Aumentate la spesa, garantite che la formazione militare e le forniture di armi continuino, ma formulate anche idee precise su cosa potrebbero essere, ad esempio, delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e per l’Europa. E devo dire che, dopo un giorno di lamentele, ora vedo che il lato europeo della Nato sta effettivamente entrando in una fase di pianificazione concreta: cosa possiamo fare? Qual è il nostro contributo?”, spiega Rutte.

  • 13:05

    Scholz durissimo su JD Vance: la sua visita a Dachau incompatibile col sostegno a Afd

    Ringraziando il vicepresidente Vance per un discorso pronunciato al sito del campo di sterminio di Dachau, (“ovremmo impegnarci a garantire che non accada mai più”), Scholz puntualizza che proprio per questo motivo “la stragrande maggioranza della popolazione del mio Paese si oppone risolutamente a coloro che glorificano o giustificano il cittadino criminale” come l’AfD, sostenuto sia da Vance che da Elon Musk. Il vicepresidene Usa aveva inoltre aggiunto che è necessario superare il “cordone sanitario” nei confronti dei partiti di estrema destra. 
    “L’AfD è un partito in cui nazionalsocialismo e i suoi crimini mostruosi, crimini contro l’umanità come quelli commessi a Dachau, sono stati banalizzati come un granello di cacca d’uccello sulla storia tedesca”. Pertanto, spiega, il sostegno non è conciliabile con il sostegno all’AfD e la Germania, in virtù del suo compito storico di assicurarsi di non ripetere gli errori del passato, “non accetterà che intervengano coloro che guardano alla Germania dall’esterno”. 

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