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Summit di Parigi sull’Ucraina, Meloni frena sull’invio di truppe. E Scholz: “Sbagliato parlare di militari sul terreno”. Starmer: “Vitali le garanzie Usa”

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  • 21:45

    Meloni a Parigi ma contraria al “formato anti-Trump”. E frena sull’invio di truppe

    Meloni ha lascito l’Eliseo senza parlare facendo cenno con la mano dalla macchina che proprio non era possibile. La premier riparte da Parigi al termine del vertice “interlocutorio”, convocato d’urgenza da Emmanuel Macron e di cui – secondo quanto trapela – non ha condiviso i presupposti, e la scelta degli inviti. Perché la sede naturale dove prendere decisioni comuni dei 27 doveva essere Bruxelles. E perché andavano sentiti, seppure in un formato ridotto, quantomeno quei paesi che con la Russia condividono centinaia di chilometri di confine e più sono esposti, un concetto sottolineato dalla premier al tavolo, “al rischio di estensione del conflitto”. Non solo, non si può trattare, avrebbe sottolineato, di un “formato anti-Trump”, anzi: gli Usa lavorano per “giungere a una pace e noi – avrebbe chiarito la premier – dobbiamo fare la nostra parte”. Nessuno, a Roma, mette in dubbio l’urgenza del momento, dopo l’accelerazione inaspettata di Donald Trump e l’incontro organizzato in fretta e furia a Riad tra la delegazione americana e quella russa per esplorare le condizioni per un negoziato di pace con Kiev. Però certo, è la convinzione ai piani alti dell’esecutivo, bisognava coinvolgere i paesi baltici e pure Svezia e Finlandia, appena entrate nella Nato. La premier dopo lunga riflessione ha deciso comunque di partecipare al summit per portare tutte le perplessità dell’Italia a partire da quelle sull’ipotesi di dispiegare soldati europei in Ucraina. Una opzione che Meloni avrebbe definito davanti agli altri leader “la più complessa e la meno efficace”. Soprattutto senza adeguate “garanzie di sicurezza” per Kiev, senza le quali qualunque negoziato rischierebbe, secondo la premier, di fallire. Meloni avrebbe esortato quindi a “esplorare altre strade” e soprattutto a coinvolgere gli Stati Uniti perché, il suo ragionamento “è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana”. Non solo. Meloni avrebbe anche condiviso, nel merito, le critiche mosse dal vicepresidente Usa Vance. L’attuale amministrazione ha certo “lanciato una sferzata” al Vecchio continente, avrebbe puntualizzato Meloni ricordando che “analoghe considerazioni sono state già state fatte da importanti personalità europee”. In sintesi, il pensiero della presidente del consiglio italiana, “non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi”.

  • 21:11

    Sanchez: “Truppe? Ancora non ci sono condizioni per pensarci”

    “Purtroppo siamo ancora in guerra” e “ancora non ci sono le condizioni di pace perché possiamo iniziare a pensare” a una missione in Ucraina. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in conferenza stampa al termine del vertice di Parigi, rispondendo a una domanda sul possibile dispiegamento di truppe in Ucraina.

  • 21:05

    Rutte: “Europa pronta a guidare nel fornire garanzie di sicurezza per Kiev”

    “Pronti e volenterosi. Questa è la mia opinione sull’incontro odierno a Parigi. L’Europa è pronta e volenterosa a farsi avanti. A guidare nel fornire garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Pronta e volenterosa a investire molto di più nella nostra sicurezza. I dettagli dovranno essere decisi, ma l’impegno è chiaro”. Lo scrive il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, al termine del vertice di Parigi dei leader europei.

  • 21:03

    Von der Leyen: “L’Ue si fa carico del suo sostegno a Kiev”

    “Oggi a Parigi abbiamo ribadito che l’Ucraina merita la pace attraverso la forza. Una pace rispettosa della sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale, con forti garanzie di sicurezza. L’Europa si fa carico di tutta la sua parte di assistenza militare all’Ucraina.” Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo il vertice di Parigi.

  • 20:56

    Tusk: “Ue consapevole che legami con Usa sono entrati in una nuova fase”

    Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che l’Europa è consapevole che i suoi legami con gli Stati Uniti sono entrati in una “nuova fase”, dopo aver partecipato a una riunione di emergenza sulla sicurezza con altri leader europei a Parigi. “Tutti a questo incontro sono consapevoli che le relazioni transatlantiche, l’alleanza Nato e la nostra amicizia con gli Stati Uniti sono entrate in una nuova fase. Lo vediamo tutti”, ha detto Tusk ai giornalisti a Parigi.

  • 20:49

    Sanchez: “Serve partecipazione attiva di Kiev ai negoziati”

    “Se vogliamo una pace duratura e giusta” in Ucraina e “pertanto non una falsa chiusura serve una partecipazione attiva” ai negoziati “dell’Ucraina” che è “il Paese aggredito e anche del progetto politico che si sente minacciato che è l’Ue”. Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in conferenza stampa a Parigi al termine del vertice d’emergenza europeo sull’Ucraina. Sanchez ha ribadito che “la pace in Ucraina e la sicurezza europea sono due facce della stessa medaglia”.

  • 20:48

    Starmer: “Per la pace è vitale la garanzia Usa”

    L’Europa deve assumere maggiori responsabilità a tutela della propria sicurezza, ma una “rete di protezione americana” resta necessaria per assicurare un accordo in Ucraina di pace poiché “solo una garanzia Usa può efficacemente scoraggiare la Russia di Vladimir Putin dall’attaccare di nuovo” Kiev. Lo ha detto il primo ministro Keir Starmer ai media britannici dopo il vertice di Parigi. Starmer ha poi aggiunto di voler “discutere con Donald Trump” la settimana prossima a Washington delle valutazioni emerse a Parigi in vista di un successivo ulteriore incontro europeo e di voler risentire nei prossimi giorni Volodymyr Zelensky.

  • 20:35

    Zelensky: “Usa vogliono compiacere Putin”

    È un problema “che gli Stati Uniti oggi dicano cose che sono molto piacevoli per Putin. Penso che sia il nocciolo della questione. Perché vogliono compiacerlo. Perché? Per incontrarsi e avere un successo veloce”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista all’emittente pubblica tedesca Ard. Intanto la delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. 

  • 20:31

    Starmer: “Sull’Ucraina si gioca esistenza dell’Europa”

    Il destino dell’Ucraina “non mette in gioco solo il futuro” di Kiev, ma è “una questione esistenziale per l’Europa intera” in quanto continente. Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer alla Bbc dopo il vertice di Parigi, evocando un momento di svolta “generazionale per la sicurezza collettiva europea” e britannica, non senza insistere che solo una “pace durevole che salvaguardi la sovranità dell’Ucraina farà da deterrente a future aggressioni di Putin”. Nel contempo Starmer ha difeso l’approccio Usa, affermando come non possa essere “una sorpresa” che Trump voglia un maggiore impegno dell’Europa “per la propria sicurezza”.

  • 20:26

    Tusk: “Kiev dovrà essere coinvolta in tutti i negoziati”

    “Qualsiasi pace in Ucraina dovrà essere giusta e duratura e Kiev dovrà essere coinvolta in tutti i negoziati di pace”. Lo ha detto il primo ministro polacco, Donald Tusk, dopo l’incontro dei leader europei sull’Ucraina. Lo riporta il Guardian. Tusk ha affermato inoltre che i leader hanno convenuto sull’importanza di una stretta cooperazione tra Europa e Usa sui prossimi passi da compiere. Tutti i partecipanti al vertice di Parigi hanno “opinioni simili” su tutte le questioni chiave, ha detto. Tusk ha spiegato che non ci sono state decisioni vincolanti, ma che era importante allineare le opinioni di tutti gli alleati. Il premier polacco ha poi sottolineato l’importanza di coinvolgere tutti gli alleati della Nato, compreso il Regno Unito.

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