Russia-Ucraina, martedì la telefonata Trump-Putin. Media: “Il presidente Usa pensa a riconoscere la Crimea come russa”
La Casa Bianca: "Mai stati più vicini alla pace". Londra annuncia: "Oltre trenta Paesi nella coalizione pro-Kiev". Il portavoce del Cremlino Peskov: "Pericoloso parlare di militari Nato in Ucraina". In Italia la risoluzione di maggioranza auspica una "rapida conclusione dei negoziati"
Aggiornato: 22:49
I fatti più importanti
- Risoluzione maggioranza: "Sostenere Kiev per tutto il tempo necessario"
- Trump: "Parlerò con Putin domani mattina"
- Media: "Trump pensa a riconoscere la Crimea come russa"
- Casa Bianca: "Non siamo mai stati così vicini alla pace"
- Bozza Consiglio europeo: "Russia dimostri volontà politica di porre fine alla guerra"
- Cremlino: "Accordo sull'Ucraina sarà il tema della telefonata Putin-Trump"
- Cremlino: "Decideranno Putin e Trump quando incontrarsi"
- Cremlino: "Assolutamente pericoloso parlare di militari Nato in Ucraina"
- Cremlino: "Usa e Russia sulla strada del ripristino delle relazioni"
- Il Canada ha invitato Zelensky a partecipare al vertice del G7 di giugno
- Londra: "Più di 30 paesi nella coalizione dei volenterosi"
- Zelensky: "Il rafforzamento dell’esercito è una priorità immutabile"
- Macron: "Dalla Russia vogliamo "impegni chiari per una pace duratura"
- Bbc: "Truppe di Kiev descrivono come catastrofico il ritiro dal Kursk"
- Il Cremlino conferma: "Domani colloquio tra Trump e Putin"
- Takani: "Il piano di Kallas va approfondito"
- Nyt: "Usa via dall'organismo d'indagine sui crimini di guerra della Russia"
- Houthi: "Secondo attacco a portaerei Usa in 24 ore"
- Ucraina, Trump: "Parlerò con Putin martedì"
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In Evidenza19:42
Media: “Trump pensa a riconoscere la Crimea come russa”
L’amministrazione Trump sta discutendo il riconoscimento della Crimea come russa nel tentativo di mettere fine alla guerra. Lo riporta il sito Semafor citando due fonti vicine al dossier, secondo le quali comunque il presidente non ha preso ancora una decisione. Secondo le stesse fonti, l’amministrazione sta valutando la possibilità che gli Stati Uniti premano sull’Onu affinché faccia lo stesso e riconosca la Crimea come territorio russo. Si tratta, specifica Semafor, di due possibili mosse nell’ambito di una moltitudine di opzioni che Trump e i suoi consiglieri stanno valutando. La Casa Bianca non ha commentato l’indiscrezione.
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22:43
Risoluzione maggioranza: “Rinforzare difesa Ue anche tramite garanzie pubbliche”
Nella bozza di risoluzione sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo, la maggioranza impegna il governo a “lavorare per realizzare una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli Stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato, in un quadro geopolitico in cui si registrano fortissime tensioni e conseguenti pericoli”. L’obiettivo, viene precisato, “si potrà raggiungere anche tramite l’introduzione di piani di garanzia pubblica per il finanziamento degli investimenti sia nell’industria della difesa sia nei settori tecnologici, logistici ed infrastrutturali, così come proposto dall’Italia in sede Ecofin dello scorso 11 marzo” in alternativa al piano RearmEu, basato sul debito, lanciato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.
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22:39
Risoluzione maggioranza: “Sostenere Kiev per tutto il tempo necessario”
“Continuare a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace”. È uno dei 12 impegni della bozza della risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Parlamento in vista del Consiglio europeo. Sulla crisi ucraina si prevede anche l’impegno a “lavorare con l’Unione Europea, con gli Stati Uniti e con i tradizionali alleati per arrivare a una pace basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e sul diritto internazionale, assieme all’Ucraina ed ai partner internazionali”, e a “dedicare ogni sforzo necessario per la preparazione della Conferenza per la ripresa dell’Ucraina che l’Italia ospiterà a Roma il 10-11 luglio 2025”.
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20:58
Trump: “Parlerò con Putin domani mattina”
“Parlerò con Putin domani mattina”. Lo ha detto Donald Trump visitando il Kennedy Center a Washington, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg.
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19:09
Casa Bianca: “Non siamo mai stati così vicini alla pace”
La portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt non ha voluto entrare nei dettagli della telefonata previsa martedì tra Trump e Putin, ma è sembrata ottimista sul fatto che i colloqui possano aiutare ad avvicinarsi a un accordo per porre fine alla guerra in Ucraina. “Non voglio anticipare quei negoziati, ma posso dire che siamo sulla linea delle ultime dieci iarde dalla pace”, ha detto nel suo briefing con la stampa. “Non siamo mai stati più vicini a un accordo di pace di quanto lo siamo in questo momento. E il presidente, come sapete, è determinato a farne uno”, ha aggiunto.
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18:47
Macron: “Ho sentito Zelensky, ora tocca alla Russia”
“Il presidente Zelensky ha avuto il coraggio di accettare la proposta americana di un cessate il fuoco di trenta giorni. Tocca alla Russia ora dimostrare che vuole veramente la pace”. Lo ha ribadito il presidente francese Emmanuel Macron, che in un post su X ha dato la notizia di un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky “dopo la riunione di sabato per la pace e la sicurezza in Ucraina e il mio scambio di ieri con il presidente Usa” Donald Trump.
“Basta con i morti. Basta con le vite distrutte. Basta con la distruzione”, ha intimato Macron. “Le armi devono tacere. Gli abusi e i sabotaggi devono cessare. I bambini ucraini deportati devono essere riuniti alle loro famiglie. Sono tante le condizioni che spetta alla Russia soddisfare. E conosco l’impegno del presidente Trump in questo senso”.
Quindi il presidente francese ha esortato “ad andare avanti con tutti i nostri partner per presentare un piano di pace concreto, un piano di pace che fornisca forti garanzie di sicurezza all’Ucraina, un piano di pace che garantisca una pace duratura in Ucraina e in Europa, un piano di pace che impedisca alla Russia di attaccare nuovamente”. -
17:47
Peskov: “L’Ue crea una minaccia russa artificiale per giustificare la militarizzazione”
L’Unione europea sta cercando di creare artificialmente una “minaccia russa” per giustificare la “militarizzazione” dell’Europa, secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Questi sono semplicemente tentativi di creare un nemico esterno artificiale per giustificare una linea militarista e la militarizzazione dell’Europa”, ha affermato Peskov in un’intervista al canale televivo Rt.
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17:45
Tajani: “Dopo la guerra mi auguro rapporti positivi con tutti”
“Noi stiamo dalla parte dell’Ucraina, una volta finita la guerra io mi auguro che anche nel mondo possono esserci rapporti migliori: la pace significa pace, non che continui la guerra quando finisce la guerra”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles rispondendo a chi gli chiedeva se dopo un accordo per la fine delle ostilità si tornerà ad avere buoni rapporti con la Russia. “Avremo, mi auguro, rapporti positivi con tutti una volta finita la guerra”, ha affermato.
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17:39
Bozza Consiglio europeo: “Russia dimostri volontà politica di porre fine alla guerra”
“Il Consiglio europeo invita la Russia a dimostrare una reale volontà politica di porre fine alla guerra”. È quanto si legge nella bozza – che sarà con ogni probabilità soggetta a modifiche nei prossimi giorni – delle conclusioni del Consiglio europeo in programma per il 20 marzo. L’organo che riunisce i capi di Stato e di governo dell’Ue “accoglie con favore la dichiarazione congiunta di Ucraina e Stati Uniti a seguito del loro incontro nel regno dell’Arabia Saudita dell’11 marzo 2025, comprese le proposte per un accordo di cessate il fuoco, gli sforzi umanitari e la ripresa della condivisione di intelligence e dell’assistenza alla sicurezza degli Stati Uniti”. Nella bozza viene sottolineato che “un percorso credibile verso la pace deve includere sforzi di soccorso umanitario, in particolare lo scambio di prigionieri di guerra, il rilascio di civili e il ritorno di tutti i bambini ucraini e di altri civili deportati e trasferiti illegalmente in Russia e Bielorussia”.