Meloni sminuisce il piano di Riamo Ue: “Annuncio roboante rispetto alla realtà”. La risoluzione del Pd: “Serve radicale revisione” | Diretta

L'intervento della premier al Senato in vista del Consiglio europeo: "Non toglieremo un euro da coesione". Ok alla risoluzione di maggioranza con 109 voti favorevoli. Licheri (M5s): "Spaventate gli italiani per poi convincerli ad andare in guerra"

Aggiornato: 19:52

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    19:52

    Ok dell’Aula alla risoluzione di maggioranza

    Con 109 voti favorevoli, 69 contrari e 4 astensioni l’Aula del Senato ha approvato la risoluzione di maggioranza sugli impegni del governo al Consiglio europeo di giovedì e venerdì. Sottoscritto da tutti i gruppi di centrodestra, il documento è stato votato dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in Aula. Di conseguenza le altre 5 risoluzioni, proposte da altrettante forze di opposizione, decadono. La risoluzione si articola in 12 impegni, non cita il piano di riarmo varato dalla Commissione europea e ribadisce, fra l’altro, il sostegno all’Ucraina “per tutto il tempo necessario, fermo restando l’auspicio di una rapida conclusione dei negoziati di pace”, l’impegno del governo a “una politica di difesa che rinforzi le capacità operative degli Stati nazionali europei nel quadro dell’alleanza Nato” e rimarca la necessità di opporsi a eventuali proposte di tasse aggiuntive nel negoziato sul prossimo bilancio della Ue.

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  • 19:46

    Romeo (Lega): “Contrari al ReArm, anche l’opposizione”

    “Come Lega, ci siamo opposti subito a questo piano che è stato presentato senza alcun negoziato con nessuno e dalle cifre astronomiche. Come mai ora che si sta andando verso una soluzione diplomatica improvvisamente si vogliono spendere tutti quei soldi in armi?”. Così il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, nella dichiarazione di voto sulle comunicazioni della premier Meloni in vista del Consiglio europeo. “E’ un piano senza visione e con rischio di pesanti ricadute sulle spese sociali che generano ansia e sfiducia – ha aggiunto – E noto che queste perplessità non sono condivise solo dalla maggioranza, magari in forme diverse, ma anche nell’opposizione. Quindi c’è una stragrande maggioranza del Parlamento che vede con perplessità questa corsa agli armamenti”.

  • 19:40

    Boccia (Pd): “Meloni ha scelto Trump”

    “Peggio del suo silenzio imbarazzato da due mesi a questa parte sulla politica estera ci sono solo le parole imbarazzanti di uno dei suoi vicepremier il cui unico obiettivo è diventare più trumpiano di lei. Nello stravolgimento dell’ordine mondiale cui stiamo assistendo, lei presidente da che parte sta e dove sta portando l’Italia? Il ruolo di pontiere è fallito. Deve decidere se difendere un’alleanza politica a scapito evidente degli interessi europei e quindi nazionali”. Lo dice Francesco Boccia, capogruppo del Partito democratico in Senato, in aula a palazzo Madama durante le dichiarazioni di voto sulle comunicazioni della presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo. “Credo, infatti, ormai sia chiaro a tutti che per il neo presidente americano, non solo l’Unione europea non è un interlocutore autorevole, ma è un ostacolo, un impaccio nella sua prepotente corsa egemonica fondata sul dividi et impera – aggiunge -. Il presidente americano ha annunciato dal prossimo primo aprile dazi dal 10 al 25 percento sulle importazioni Ue di acciaio, alluminio e prodotti derivati e minacci dazi al 200 percento, 200 percento, sui nostri vini. Dazi che avranno un impatto devastante sulle nostre economie”.

  • 19:29

    Fratoianni: “Meloni come una ministra di Trump”

    “Quelle al Senato di oggi pomeriggio sembravano parole di una ministra del governo Trump, non certo della presidente del Consiglio italiana. Francamente trovo incredibile continuare con un atteggiamento che colloca il nostro Paese dove non dovrebbe stare, per poi giustificare una folle corsa al riarmo”. Così Nicola Fratoianni di Avs commenta le parole di Meloni parlando con i cronisti davanti a palazzo Madama. “Ho la netta impressione che la destra del nostro Paese – prosegue il leader di Sinistra italiana – non abbia capito da che cosa dobbiamo difenderci: innanzitutto da una guerra commerciale senza regole scatenata dal suo amico Trump nei confronti della nostra economia. Di fronte a tutto questo nessuna risposta se non la giustificazione del piano di Ursula von der Leyen che, ripeto, è un piano suicida per la Ue, e che è inutile presentare come un’iniziativa che non determinerà tagli ulteriori alla spesa sociale, al welfare e ulteriori conseguenze negative anche sui salari degli italiani. Perché è questo che esattamente accadrà”.

  • 19:22

    Romeo (Lega): “Una favola che la Russia voglia invadere l’Ue”

    “Sulla corsa al riarmo annunciata, in modo roboante, dalla von der Leyen, noi ci siamo opposti, non è stato presentato a nessuno, ed è basato su minacce, con la favola che la Russia vuole invadere l’Europa, senza visione, con rischio di pesanti ricadute sulle spese sociali”. Lo ha detto Massimiliano Romeo, presidente dei senatori della Lega, in Aula nel corso delle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni in vista del consiglio Ue. “Quando c’è stata la corsa agli armamenti si è arrivati a nuovi conflitti, la Lega con Salvini ha detto di essere contraria all’invio di soldati italiani in Ucraina, e lei ha dato garanzie in questi giorni, meglio zone cuscinetto smilitarizzate”. “Potenziare la sicurezza interna, i confini, è invece altra cosa”, aggiunge il leghista, apprezzando la risoluzione di maggioranza presentata.

  • 19:20

    Gasparri: “Mandare soldati sotto i raid è una pazzia”

    “Mandare soldati in Ucraina mentre ci sono i bombardamenti è una pazzia e l’Italia non farà questa scelta”. Lo ha affermato il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, nella dichiarazione di voto sulle risoluzioni presentate sulle comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.

  • 18:35

    Calenda: “Meloni a un bivio, anziché Trump scelga Kiev e Ue”

    “Presidente Meloni, si troverà a un bivio. Trump lascerà l’Ucraina indifesa e sguarnita. Dovrà scegliere se fare quello che dobbiamo fare, che non è la difesa, è riarmarci per garantirci contro un dittatore. Questo bivio, tra la difesa dell’Ucraina e seguire Trump, alla fine a me colpisce molto. I valori della difesa dell’Occidente e della Resistenza”, promossi rispettivamente dalla destra e dalla sinistra, “sono nelle trincee ucraine, non in un altro posto. Sceglierà di far parte della piattaforma di coordinamento degli eserciti nazionali che si va definendo con i Paesi volenterosi oppure seguirà Trump e l’abbandono dell’Ucraina così come oggi Trump ha consentito a Netanyahu di fare uno scempio a Gaza? Questa scelta, signora presidente, che oggi o domani mattina lei sarà chiamata a fare. Io spero che lei rimanga con l’Ucraina e con l’Europa“. Lo ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, intervenendo in Senato dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in vista del prossimo Consiglio europeo.

  • 18:17

    Meloni: “ReArm un annuncio roboante rispetto alla realtà”

    “Senatore Borghi, sono d’accordo con lei, non funziona la narrazione di dire non ci sono soldi per fare nulla, e poi ci sono all’improvviso 800 miliardi per la difesa. I soldi non ci sono neanche qui, perché non stiamo parlando di nuove risorse dell’Ue, o di soldi tolti ad altri bilanci: parliamo di una ipotetica possibilità che gli Stati possano fare maggiore deficit. È un annuncio molto roboante rispetto alla realtà e alla natura di quanto viene proposto, e bisogna segnalarlo”. Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, in Aula al Senato, in sede di replica dopo la discussione generale sulle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo, rispondendo a Claudio Borghi, della Lega.

  • 18:15

    Meloni: “Esercito europeo non è all’ordine del giorno”

    “Un esercito europeo non è all’ordine del giorno. I sistemi di difesa sono basati su eserciti nazionali che all’occorrenza si coordinano”. Così la premier Giorgia Meloni, replicando al Senato dopo le sue comunicazioni in vista del prossimo Consiglio europeo, e citando in particolare il senatore leghista Claudio Borghi che era intervenuto sul tema rivolgendosi alla premier.