L’Onu sul dipendente ucciso: “Non c’è conferma sulla natura dell’incidente”
Le Nazioni Unite hanno rilasciato una nota stampa in merito all’attacco di questa mattina, in cui scrivono che è stato colpito l’Ufficio Onu per i servizi ai progetti (Unops) a Deir al Balah. L’area è considerata “safe zone”, cioè una zona esclusa dai combattimenti. Oltre all’operatore Onu deceduto, ci sono altre cinque persone colpite, e alcune di loro sono ferite gravemente, si legge nella comunicazione. “Non c’è conferma in questa fase sulla natura dell’incidente – si legge ancora -. Ciò che sappiamo è che un ordigno esplosivo è stato sganciato o sparato contro l’infrastruttura ed è detonato all’interno dell’edificio. Non sappiamo ancora di che tipo fosse (armi paracadutate, artiglieria, razzi). Va sottolineato che non è avvenuto tramite un’azione di rimozione di ordigni inesplosi sul posto”. Parla anche il direttore esecutivo dell’Unops Jorge Moreira da Silva: “Ciò che sta accadendo a Gaza è inaccettabile. Sono scioccato e devastato da questa tragica notizia. Ho visto l’assoluta dedizione del nostro team a Gaza il mese scorso. Loro e altri lavoratori e locali delle Nazioni Unite non dovrebbero mai essere presi di mira. Le mie sincere condoglianze a tutti coloro che sono stati colpiti. Gli attacchi contro i locali umanitari sono una violazione del diritto internazionale. Il personale delle Nazioni Unite e i suoi locali devono essere protetti da tutte le parti. La popolazione civile fa affidamento sulle Nazioni Unite per l’assistenza salvavita, sono un’ancora di salvezza essenziale in tempi di tragedia e devastazione totali. Rinnovo l’appello delle Nazioni Unite affinché venga ripreso il cessate il fuoco, venga ristabilita un’assistenza umanitaria senza ostacoli e gli ostaggi rimasti vengano rilasciati senza condizioni”.
Da ieri uccisi 183 bambini
Il ministero della Sanità di Gaza ha affermato che almeno 183 bambini e 94 donne sono stati uccisi in raid dell’esercito israeliano da ieri, ovvero dalla ripresa degli attacchi dell’Idf sull’enclave palestinese.
Scontri davanti a casa di Netanyahu
Manifestanti si sono scontrati con la polizia mentre cercavano di superare le barriere per raggiungere la residenza privata del primo ministro Benyamin Netanyahu, come riferiscono i media israeliani. Migliaia di persone stanno protestando a Gerusalemme contro la decisione del governo di rimuovere il capo dello Shin Bet Ronen Bar oltre a chiedere un accordo per il rilascio degli ostaggi, e la fine dei combattimenti a Gaza. Le immagini mostrano agenti di polizia che cercano di arginare i manifestanti mentre la folla tenta di sfondare le barriere.
Nuove evacuazioni a Gaza, Idf pronto a espandere l’operazione
Il portavoce dell’esercito israeliano ha diffuso un nuovo messaggio di evacuazione ai residenti della Striscia di Gaza a Beit Hanoun, Khirbet Hazàa e
Abbasan. “L’Idf ha iniziato un forte attacco contro le organizzazioni terroristiche”, ha affermato il portavoce, “queste aree sono pericolose zone di combattimento. Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente nei rifugi nella parte occidentale di Gaza City e nella città di Khan Younis“. L’esercito si sta preparando ad espandere l’operazione, si è appreso. La decisione verrà presa anche in base al modo in cui risponderà Hamas. Il capo di stato maggiore ha già approvato i piani per proseguire con le diverse fasi dell’operazione, se necessario.
Starmer: “Immagini scioccanti”
Le immagini dei bambini colpiti e i numeri delle vittime a Gaza sono “scioccanti”. Lo ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer all’inizio del Question Time alla Camera dei Comuni sottolineando di essere “profondamente preoccupato” per la ripresa dei raid da parte di Israele.
Macron: “La ripresa dei raid è un drammatico passo indietro”
“Un drammatico passo indietro”. Così il presidente francese Emmanuel Macron ha definito la ripresa dei raid israeliani a Gaza, costati la vita a centinaia di persone, parlando con a fianco re Abdullah di Giordania, in visita a Parigi. “La ripresa degli attacchi israeliani, ieri, nonostante gli sforzi dei mediatori, rappresenta un drammatico passo indietro” rispetto alla tregua che era in vigore da due mesi e ai negoziati in corso per passare alla fase 2 dell’accordo, con il ritiro totale israeliano dalla Striscia ed il rilascio di altri ostaggi, ha denunciato Macron.
Hamas: “Ucciso un operatore straniero dell’Onu”
Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha annunciato che uno dei membri del personale straniero che lavorava per le organizzazioni delle Nazioni Unite è stato ucciso e altri quattro sono rimasti feriti in seguito al bombardamento israeliano della loro sede nel governatorato centrale di Deir al-Balah. L’operatore è deceduto all’arrivo all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram. In un comunicato stampa successivo pubblicato su Telegram, il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha precisato che gli operatori stranieri che lavoravano a Gaza per le organizzazioni dell’Onu rimasti feriti sono cinque e non quattro come annunciato in precedenza.
Meloni: “La ripresa delle ostilità a Gaza allontana gli obiettivi”
“Sul Medio Oriente, nelle attuali bozze del Consiglio europeo è contenuta la condanna della ripresa delle ostilità, dopodiché temo che non risolva problema. La ripresa delle ostilità di fatto ci allontana dai nostri comuni obiettivi: il rilascio degli ostaggi, l’aumento dell’assistenza umanitaria“, ha detto la premier Giorgia Meloni alla Camera, in sede di replica dopo la discussione sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue. Per Gaza, ha aggiunto, “la difficile sfida della ricostruzione deve partire dal piano presentato dai Paesi arabi su cui l’Italia ha espresso il suo sostegno. Queste devono essere le priorità a cui l’Europa può e deve lavorare, perché qui può e deve giocare un ruolo da protagonista”.
Idf smentisce di avere attaccato un edificio dell’Onu
Un portavoce dell’Idf ha smentito che l’esercito abbia attaccato un complesso dell’Onu a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. In precedenza, il ministero della Salute di Hamas ha affermato che un dipendente Onu è stato ucciso in un bombardamento israeliano su una struttura dell’organizzazione.
“Uccisi 970 palestinesi in 48 ore”
Il ministero della Sanità nella Striscia di Gaza gestito da Hamas, ha annunciato che nelle ultime 48 ore i raid israeliani hanno ucciso 970 palestinesi.