Israele: “Ucciso il capo dell’intelligence di Hamas a Gaza”
Il capo dell’intelligence militare di Hamas nella Striscia di Gaza meridionale è stato ucciso ieri in un attacco aereo israeliano. Lo annunciano l’Idf e lo Shin Bet, scrive The Times of Israel, precisando che Osama Tabash era anche a capo dell’unità di sorveglianza e obiettivi di Hamas, oltre a essere a capo dell’unità di intelligence della Striscia di Gaza meridionale. Tabash, considerato “un’importante fonte di conoscenza” nel gruppo terroristico, aveva ricoperto molti ruoli chiave, tra cui quello di comandante di battaglione nella brigata Khan Younis di Hamas.
Attacco all’ospedale turco a Gaza, Ankara condanna “fermamente”
Un ospedale costruito dalla Turchia nella Striscia di Gaza, nei pressi del Corridoio Netzarim, è stato preso di mira da raid israeliani. Ankara ha condannato l’accaduto, denunciando “un attacco deliberato“. “Condanniamo fermamente la distruzione da parte di Israele dell’ospedale dell’amicizia turco-palestinese”, si legge in una nota del ministero degli Esteri turco.
Striscia di Gaza, Israele ordina lo sgombero di tre aree nel nord
Nuovi ordini di sgombero delle forze israeliane (Idf) per i civili di alcune zone della Striscia di Gaza. La sollecitazione, riferisce il giornale israeliano Haaretz sulla base delle indicazioni diffuse via X dal portavoce delle Idf, Avichay Adraee, è a lasciare tre aree nel nord di Gaza da dove sono stati lanciati nel pomeriggio razzi in direzione della città israeliana di Ashkelon. Agli abitanti delle zone di al-Salatin, al-Karama e al-Awda viene chiesto di spostarsi nelle regioni meridionali della Striscia.
Netanyahu: “Non ci sarà nessuna guerra civile in Israele. Decideremo noi il capo dello Shin Bet”
“Non ci sarà nessuna guerra civile! Lo Stato di Israele è uno Stato di diritto e, in base alla legge, il governo israeliano decide chi sarà il capo dello Shin Bet. Buon pomeriggio”. È quanto scrive sui social il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo che la procuratrice generale d’Israele Gali Baharav-Miara lo ha informato che gli è vietato nominare un nuovo capo dello Shin Bet o anche solo condurre colloqui per l’incarico, a seguito dell’ingiunzione emessa oggi dall’Alta Corte di giustizia con cui è stata sospesa la decisione del governo di licenziare Ronen Bar.
Al Jazeera: “L’ospedale fatto esplodere dell’Idf era struttura per cure oncologiche”
Il Turkish Friendship Hospital for Cancer Patients nel centro di Gaza, fatto esplodere dall’esercito israeliano, che lo considerava in disuso e “un’infrastruttura terroristica”, era l’unico nella Striscia a fornire cure oncologiche. Lo riporta Al Jazeera. La struttura era già stata gravemente danneggiata dagli attacchi aerei israeliani nell’ottobre 2023 ma oggi è stata completamente demolita. L’ospedale è situato nel corridoio Netzarim, vicino a Salah al-Din Road, area su cui Israele ha detto di voler mantenere il controllo dopo averla utilizzata per l’offensiva militare dopo il 7 ottobre 2023. In passato la struttura forniva cure contro il cancro a 10.000 pazienti all’anno.
Gaza, Israele: “Fatto esplodere l’Ospedale dell’Amicizia turco-palestinese”
Le Israel Defense Forces hanno confermato di aver fatto esplodere questa mattina l’ospedale dell’Amicizia turco-palestinese nella parte centrale della Striscia di Gaza, sostenendo che fosse utilizzato da presunti operativi di Hamas. Secondo il sito Times of Israel, a una domanda in merito le Idf hanno spiegato di aver effettuato un attacco aereo su un gruppo di operativi di Hamas che si trovavano all’interno dell’ospedale, che la fazione palestinese aveva trasformato in un’”infrastruttura terroristica”. “Sottolineiamo che l’edificio preso di mira non era utilizzato come ospedale attivo da oltre un anno”, hanno aggiunto le Idf. Secondo il quotidiano, i filmati che circolano online sembrano mostrare una demolizione controllata dell’ospedale, piuttosto che un attacco aereo.
Msf: “Ucciso un nostro operatore a Gaza, è il 10° dall’inizio della guerra”
Medici senza frontiere (Msf) è “sconvolta e rattristata dall’uccisione di Alaa Abd-Elsalam Ali Okal, 29 anni, membro dello staff dell’organizzazione, in un attacco aereo israeliano che ha colpito la sua abitazione a Deir Al Balah, nella zona centrale della Striscia di Gaza”. Lo rende noto l’ong. “Insieme a centinaia di altre persone in tutta la Striscia, Alaa Abd-Elsalam Ali Okal è stato ucciso – afferma Msf – la mattina presto del 18 marzo, in seguito alla ripresa degli attacchi israeliani. Centinaia di altre persone sono rimaste ferite in questa brusca fine del cessate il fuoco. Alaa Okal è entrato a far parte di Msf come addetto alla lavanderia nel settembre 2024 e ha svolto un ruolo importante presso l’ospedale da campo di MSF a Deir Al Balah. Aveva 29 anni”.
“In questo tragico momento, i nostri pensieri vanno alla sua famiglia e a tutti i colleghi e colleghe a Gaza con i quali piangiamo la sua morte e siamo al loro fianco in questi momenti estremamente difficili. Alaa Okaal è il decimo membro dello staff di MSF ucciso dall’inizio della guerra a Gaza. MSF condanna la sua uccisione e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili”, conclude l’organizzazione.
Tajani: “Molto preoccupato per quanto sta avvenendo a Gaza”
Sugli ultimi sviluppi a Gaza “siamo molto preoccupati, ci auguriamo che si possa tornare al dialogo, ci auguriamo che possano essere liberati gli ostaggi israeliani, che cessi ogni azione militare contro la popolazione civile, anche se poi l’obiettivo è Hamas. Però siamo molto preoccupati per ciò che sta accadendo, il messaggio che è arrivato anche dal Consiglio europeo è molto chiaro: si torni al dialogo e si passi dalla prima fase del processo del cessate il fuoco alla seconda fase”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della presentazione del Piano d’azione per l’accelerazione dell’export sui mercati ad alto potenziale a Villa Madama. “Noi approviamo e sosteniamo il piano di ricostruzione di Gaza presentato dai Paesi arabi”, ha aggiunto.
Israele, l’Alta Corte di Giustizia congela il licenziamento del capo dello Shin Bet
L’Alta Corte di Giustizia israeliana ha congelato il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, finchè non avrà esaminato le petizioni presentate contro il licenziamento. Lo riportano i media israeliani. L’Alta Corte afferma che esaminerà le petizioni entro e non oltre l’8 aprile.