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Trump annuncia i dazi sui semiconduttori in settimana. Nyt: “La Cina blocca l’export di varie terre rare”. Dollaro ancora giù

Le nuove tariffe sui semiconduttori simili alle misure per acciaio, alluminio e automobili. Intanto il governo cinese, ha riferito il New York Times, sta elaborando un nuovo sistema che potrebbe impedire definitivamente alle forniture di raggiungere alcune aziende, tra cui gli appaltatori militari americani
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  • 14:08

    Messico negozia con Usa dazi differenziati per marca di auto

    Il governo messicano negozia con il rappresentante commerciale degli Stati Uniti per ridurre l’impatto dei dazi del 25% imposti dall’amministrazione Trump sulle automobili, l’acciaio e l’alluminio prodotti nel Paese, ha affermato il ministro dell’Economia, Marcelo Ebrard. Il funzionario ha spiegato che l’obiettivo è ridurre la percentuale della tariffa in base al modello e alla marca dell’auto, un’iniziativa che “sarà al centro dell’attenzione nei prossimi 30 giorni”. “Ci saranno altre riunioni tecniche, ha aggiunto, su acciaio, alluminio e sconti tariffari basati sui modelli e sui marchi dell’industria automobilistica. Abbiamo un vantaggio in questo senso, perché i settori dell’auto in Messico e negli Usa sono i più integrati al mondo e le riduzioni saranno applicate proprio in base a questo criterio, ma ci sono ancora molti dettagli importanti da definire”.

  • 12:40

    Borse europee ben intonate nella prima parte della seduta. Milano + 2,3%

    Borse europee ben intonate nella prima parte della seduta odierna. Parigi guadagna il 2%, Francoforte il 2,3%, Londra l’1,7%. A Milano l’indice è in rialzo del 2,3%.  Bene Telecom (+ 5%), Mediobanca (+ 4,2%), Saipem e Stellantis (+ 4%).  In Asia il Nikkei di Tokyo ha chiuso a + 1,1%, Hong Kong a + 2,4%. 

  • 11:51

    Ray Dalio: “Preoccupato da qualcosa di peggio di una recessione”

    “Siamo molto vicini a una recessione e temo che possa esserci qualcosa di peggio se la situazione non sarà gestita bene”. Lo ha affermato il miliardario fondatore di Bridgewater Ray Dalio, dicendosi preoccupato dal possibile smantellamento della struttura economica e geopolitica in vigore dalla Seconda guerra Mondiale. “Stiamo passando dal multilateralismo, che è un ordine di stampo americano, a un ordine unilaterale caratterizzato da forti conflitti”, ha messo in evidenza Dalio.

  • 11:42

    Dollaro a minimi da 6 mesi,mercato scommette su euro a 1,2

    Il dollaro scende ai minimi degli ultimi sei mesi dopo le ennesime dichiarazioni di Donald Trump sui dazi sui chip e con il timore che la confusione sulla politica tariffaria possa allontanare gli operatori dagli asset statunitensi. Il Bloomberg Dollar Spot Index ha perso lo 0,3% dopo aver toccato il livello più basso da ottobre. Quest’anno l’indicatore è sceso di quasi il 6% a causa delle crescenti tensioni commerciali con la Cina, dell’incertezza sulla politica Usa e con i dubbi sulla crescita economica americana.

    D’altra parte, l’euro sta vivendo il rally più rapido dal 2009, con gli operatori che scommettono su una salita fino a 1,20 dollari. La moneta unica europea ha raggiunto il suo livello più alto in tre anni alla fine della scorsa settimana, avvicinandosi a 1,15 dollari e viaggia oggi a ridosso di 1,14.

  • 11:33

    Xi: “Il protezionismo non porta da nessuna parte”

    Il protezionismo “non porta da nessuna parte” e una guerra commerciale non vedrà vincitori. Nel mezzo della guerra commerciale co gli Usa, il presidente cinese Xi Jinping si appresta oggi a effettuare il suo primo viaggio all’estero con tappe in Vietnam, Malaysia e Cambogia per rafforzare i legami commerciali regionali con i dazi imposti da Donald Trump. In un articolo sul principale quotidiano vietnamita Nhan Dan, Xi ha esortato i due Paesi a “salvaguardare con con forza il sistema commerciale multilaterale, la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali e un ambiente internazionale aperto e cooperativo”. 

     Xi ha inoltre ribadito la linea di Pechino secondo cui “una guerra commerciale e una guerra tariffaria non produrranno vincitori e il protezionismo non porterà da nessuna parte”, in base al testo rilanciato dal network statale Cctv. E ha chiesto una maggiore cooperazione con il Vietnam nelle catene di approvvigionamento industriali e una più ampia collaborazione nei settori emergenti attraverso le varie iniziative regionali come la Cooperazione dell’Asia orientale e la Cooperazione Lancang-Mekong.
    La Cina, inoltre, rivendica la quasi totalità del mar Cinese meridionale, avendo contenziosi con Filippine, Malaysia, Vietnam, Indonesia e Brunei. Sul punto Xi ha insistito che Pechino e Hanoi potrebbero risolvere i relativi problemi attraverso il dialogo. “Dobbiamo gestire adeguatamente le divergenze e salvaguardare la pace e la stabilità nella nostra regione. Con una visione lungimirante, siamo pienamente in grado di risolvere adeguatamente le questioni marittime attraverso consultazioni e negoziati”, ha aggiunto il leader cinese.

    Il Dragone sta cercando di presentarsi come un’alternativa stabile e affidabile rispetto alla imprevedibilità di Trump che ha prima annunciato e poi in gran parte congelato per 90 giorni i ‘dazi reciprocì s decine si partner commerciali, ad eccezione della Cina. Il Vietnam è stato il maggiore acquirente di merci cinesi del sudest asiatico, con un fatturato di 161,9 miliardi di dollari, seguito dalla Malaysia, che ha importato merci per un valore di 101,5 miliardi nel 2024. Il Vietnam ha a lungo perseguito l’approccio della ‘diplomazia del bambù”, cercando di mantenere buoni rapporti con la Cina e gli Stati Uniti: con i due Paesi ha stretti legami economici, ma Hanoi condivide le preoccupazioni americane sulla crescente assertività di Pechino nel conteso mar Cinese meridionale.  

  • 11:26

    Hong Kong chiude positiva con lo stop parziale dei dazi

    La Borsa di Hong Kong chiude la seduta con solidi guadagni con l’esenzione dei dazi Usa per i dispositivi elettronici quali smartphone e pc annunciati nel fine settimana: l’indice Hang Seng sale del 2,40%, a 21.417,40 punti. 

  • 11:17

    Il ministro dell’Economia spagnolo negli Stati Uniti

    Il ministro dell’Economia, del Commercio e delle Imprese spagnolo, Carlos Cuerpo, si reca oggi negli Stati Uniti. Domani avrà un incontro con il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent. Lo ha annunciato lo stesso ministro in un incontro con la stampa estera a Madrid. Il viaggio di Cuerpo arriva tra le tensioni commerciali scatenate dai dazi introdotti dal presidente Usa Donald Trump e dopo il viaggio del premier Pedro Sanchez in Cina e Vietnam della scorsa settimana. L’incontro servirà per rafforzare le relazioni bilaterali tra Spagna e Usa, e “si concilia” con il viaggio del commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic, ha rimarcato Cuerpo. 

  • 11:14

    Salvini: “Meloni vada da Trump con la linea del buon senso”

    La presidente del consiglio Giorgia Meloni “dovrà avere la linea del buon senso, quello che il governo italiano ha sempre tenuto, non inseguendo gli ultrà di Parigi o Bruxelles che parlano di bazooka, contro dazi e guerre commerciali”. Lo afferma il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini sottolineando che “L’Italia ha una posizione di dialogo e di confronto tra Europa e Usa e non si può aprire la guerra commerciale dei dazi a livello mondiale”. “Quindi – spiega – dobbiamo ridurre l’impatto sulle nostre aziende”.  

  • 11:07

    Nyt: “La Cina blocca l’export di varie terre rare”

    Con l’intensificarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina, Pechino ha sospeso l’export di diversi elementi critici delle terre rare, metalli e magneti, minacciando il blocco delle forniture all’Occidente di componenti essenziali per l’industria bellica, elettronica, automobilistica, aerospaziale, dei semiconduttori e di una vasta gamma di beni di consumo. Il governo cinese, ha riferito il New York Times, sta elaborando un nuovo sistema di regolamentazione che, una volta entrato in vigore, potrebbe impedire definitivamente alle forniture di raggiungere alcune aziende, tra cui gli appaltatori militari americani. Le spedizioni di magneti, essenziali per l’assemblaggio di qualsiasi cosa abbia una tecnologia avanzata, dalle automobili ai droni, dai robot ai missili, sono state bloccate in molti porti cinesi mentre il governo cinese elabora un nuovo sistema normativo. La mossa fa parte della rappresaglia di Pechino al forte aumento dei dazi doganali imposto dal presidente americano Donald Trump il 2 aprile, fino ad aver raggiunto attualmente l’aliquota monstre del 145%.

    Il 4 aprile, Pechino ha ordinato restrizioni all’esportazione di sei metalli pesanti delle terre rare, che vengono raffinati interamente in Cina, nonché di magneti in terre rare, il 90% dei quali è prodotto dal Dragone: le relative spedizioni all’estero possono avvenire solo con apposite licenze speciali, cu cui il Paese ha appena iniziato a istituire un sistema per il relativo. Ciò ha causato costernazione tra i dirigenti del settore, preoccupati per il fatto che il processo potrebbe protrarsi e che le attuali scorte di minerali e prodotti al di fuori della Cina potrebbero esaurirsi anhce in terpi relativamente rapidi.

    Se le fabbriche di Detroit e di altre parti del mondo dovessero esaurire i potenti magneti in terre rare, ciò potrebbe impedire loro di assemblare automobili e altri prodotti con motori elettrici che li richiedono. Le dimensioni delle scorte di emergenza variano notevolmente da azienda ad azienda, quindi è difficile prevedere la tempistica delle interruzioni della produzione. Inoltre, i metalli in questione sono utilizzati anche nei prodotti chimici per i motori a reazione, laser, fari per auto e alcune candele. E questi metalli rari sono ingredienti vitali nei condensatori, nei componenti elettrici dei chip che alimentano i server di intelligenza artificiale e negli smartphone.  

  • 11:05

    Trump annuncia i dazi sui semiconduttori in settimana

    Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che annuncerà nuovi dazi sui semiconduttori “la prossima settimana”, mentre continua a spingere per imporre tariffe punitive per affrontare le questioni commerciali statunitensi. “I dazi entreranno in vigore in un futuro non lontano”, ha affermato, riferendosi a quelli specifici sui semiconduttori, che seguirebbero misure simili per acciaio, alluminio e automobili. Alla domanda su quale sarebbe stata l’aliquota per i semiconduttori, ha risposto: “Lo annuncerò la prossima settimana”. 

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