Onu, dazi Usa rischiano di devastare le economie più povere
Le economie più povere e vulnerabili devono essere esentate dai dazi doganali annunciati dagli Stati Uniti. È quanto sostiene l’agenzia delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (Unctad) che in un rapporto appena pubblicato esprime preoccupazione per gli aumenti tariffari annunciati da Stati Uniti e Cina. L’agenzia chiede che le economie più povere e vulnerabili siano esentate dai dazi doganali che l’amministrazione statunitense intende adottare nei confronti di 57 paesi, volte a correggere il deficit commerciale degli Stati Uniti con i suoi partner internazionali e che, secondo l’Unctad assomiglia sempre più a una guerra commerciale. Il rapporto rileva che in molti casi l’imposizione di tariffe, che l’amministrazione statunitense definisce “reciproca”, rischia di devastare le economie più povere e vulnerabili, senza ridurre significativamente il deficit commerciale degli Stati Uniti né aumentare le entrate fiscali del Paese. Dall’Angola a Vanuatu, i 57 partner commerciali coinvolti contribuiscono in realtà in misura minima al deficit commerciale degli Stati Uniti, sottolinea il rapporto delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Di questi, 11 sono considerati paesi meno sviluppati e 28 rappresentano ciascuno meno dello 0,1% dei deficit.
Borsa: Milano +1,4% con Stellantis, Leonardo e Unicredit
La Borsa di Milano resta, tra le piazze europee, la più tonica. Il Ftse Mib sale dell’1,4% a 35.492 punti. Francoforte guadagna lo 0,6%, Londra lo 0,7%. Sempre in spolvero Stellantis (+4,3%) con la potenziale tregua sui dazi per le auto annunciata dal presidente Usa, Donald Trump. Sale tra i titoli della difesa Leonardo (+3,17%). In prima fila tra i bancari Unicredit (+2,7%) all’indomani del via libera dell’Antitrust tedesco ad acquisire fino al 29,9% di Commerzbank.
Vance apre a Starmer sui dazi: “Con Gb asse privilegiato”
Il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance ha aperto alla possibilità di raggiungere un “ottimo” accordo commerciale bilaterale con la Gran Bretagna, in grado di riassorbire tutti i dazi imposti da Washington. Lo ha detto nel corso di un’intervista al podcast britannico UnHerd sottolineando come i due Paesi stiano lavorando “intensamente” sull’intesa e sul fatto che ci siano “buone possibilità” per concretizzarla. Vance ha rivolto parole molto amichevoli al premier laburista Keir Starmer e sul rapporto “privilegiato” tra Washington e Londra. Un rapporto inoltre “profondo”, che deriva dalla “affinità culturale” tra i due Paesi “in quanto fondamentalmente l’America è anglosassone”.
Xi: “Approfondire la cooperazione strategica Cina-Malaysia”
Il presidente cinese Xi Jinping punta ad “approfondire la cooperazione strategica ad alto livello” tra Cina e Malaysia che “è nell’interesse comune di entrambi i Paesi e favorisce la pace, la stabilità e la prosperità nella regione e nel mondo”.
Al suo arrivo a Kuala Lumpur, Xi, in base al discorso scritto diffuso dal network statale Cctv, ha aggiunto di “non vedo l’ora di cogliere questa visita come una opportunità per approfondire ulteriormente la tradizionale amicizia tra i nostri due Paesi, rafforzare la fiducia politica reciproca e far progredire la cooperazione nella modernizzazione”.
Madrid attiva scudo 5 miliardi per aziende a fronte a dazi Trump
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha dato oggi il via libera alle prime misure di uno scudo da 5 miliardi per le imprese colpite “dal nuovo quadro tariffario approvato dagli Stati Uniti” . In particolare, è stata approvata la prima linea di garanzie dell’Istituto di Credito Ufficiale (Ico) per 1 miliardo di euro, del quale 750 milioni saranno destinati a sostenere la liquidità aziendale e altri 250 milioni andranno a nuovi progetto di investimenti, segnala il ministero di Economia.
Bombardieri, con dazi fino a -40/50mila lavoratori
“Quando si parla dei dazi americani, la ricaduta è che all’interno del nostro paese possa diminuire l’occupazione di 40-50.000 unità”. A lanciare l’allarme sulle ripercussioni dei dazi in Italia è il segretario generale della Uil PierPaolo Bombardieri, intervenuto al congresso confederale della Liguria.
Trump, tour di Xi nel sudest asiatico per fregare gli Usa
Il tour nel sudest asiatico di Xi Jinping è per il presidente cinese “l’occasione per fregare gli Stati Uniti”: così – secondo quanto riporta la Cnn – il presidente americano ha commentato parlando con i giornalisti alla Casa Bianca il viaggio di Xi in Vietnam, Malesia e Cambogia
Xi arrivato a Kuala Lumpur, al via la visita in Malesia
Il presidente Xi Jinping è arrivato a Kuala Lumpur, la capitale della Malesia, con un aereo speciale, dando inizio alla sua visita di stato, che durerà tre giorni, nel Paese. Lo riferisce il network statale cinese Cctv, ricordando che Xi ha concluso nel pomeriggio la sua visita di stato in Vietnam.
Cresce export farmaci dell’Ue, Usa maggior partner commerciale
Nel 2024, le esportazioni di medicinali e prodotti farmaceutici da parte dei paesi Ue sono aumentate del 13,5% rispetto al 2023, raggiungendo i 313,4 miliardi di euro. Allo stesso tempo le importazioni hanno registrato solo un modesto aumento dello 0,5%, pari a 119,7 miliardi di euro. Sono i dati principali di un’analisi Eurostat, che indica gli Stati Uniti principale partner commerciale.
La Germania è il Paese che più esporta fuori dall’Unione Europea: 67,9 miliardi di euro. Seguono Irlanda (56,6) e Belgio (41,3). L’Italia è al quarto posto con 27,9 miliardi di euro di export extra-Ue.
I maggiori partner commerciali, nell’ambito del mercato farmaceutico, sono gli Stati Uniti che, con 119 miliardi, assorbono il 38,2% dell’export. Seguono la Svizzera (16%) e il Regno Unito (6%). Usa, Svizzera e Regno Unito sono anche i Paesi da cui l’Ue importa più farmaci: rispettivamente il 38%, 33% e 7%. Per quel che riguarda le esportazioni negli Usa, con 44,3 miliardi l’Irlanda è il principale esportatore. Seguono Germania (27,7 miliardi), Belgio (17,6 miliardi) e Italia (9,9 miliardi).
Schlein, non rinunciare all’asse con gli Stati Uniti
“Purtroppo l’amministrazione americana ha dimostrato la sua inaffidabilità in questi mesi. Ciò non vuol dire rinunciare alla relazione con gli Stati Uniti”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein a margine di un incontro a Roma. “Se c’è una cosa che gli imprenditori mi hanno detto in questi giorni è che non sarà possibile sostituire la parte di export che hanno negli Stati Uniti. Ma non vogliamo rinunciare all’asse con gli Stati Uniti anche per ragioni geopolitiche”.