Sono andata su Google e ho scelto il cammino
Ero in viaggio con la mia ragazza in Australia e Sud est asiatico. Purtroppo mentre eravamo via ci siamo lasciate. Sono tornata prima del previsto - dopo sette mesi anziché un anno -, ma non volevo riprendere la mia routine in Svizzera, che significa svegliarsi presto e andare al lavoro. Quindi ho scelto il cammino, che da tempo era nell’elenco delle cose da fare. Sono scappata dalla mia quotidianità perché soffrivo di mal d’amore, anche se ero stata io a lasciarla. Non ero pronta per raccontare alla mia famiglia e ai miei amici cosa fosse successo. Volevo ripartire, ma senza catapultarmi un’altra volta così lontano. E adoro camminare. Quindi sono andata su Google, e tra tutti i cammini ho scelto quello francese, che parte da Saint Jean.
Non avevo aspettative precise, forse solo quella di ritrovare un po’ me stessa. Capire chi fossi e chi volessi essere. Volevo soprattutto fare sport e ritardare il mio rientro.
Sul percorso credevo di rimanere da sola per la maggior parte del tempo, ma ho trovato tante persone con cui divertirmi e parlare. Dopo 300 chilometri sono dovuta tornare a casa perché avevo sforzato troppo la gamba e il piede sinistro. È stata dura prendere questa decisione, pensavo di essere abbastanza in forma. E invece no.
Cosa ho imparato? Che non bisogna mollare mai e che non è mai troppo tardi per fare qualcosa. Che devo ascoltare anche il mio corpo, non solo la mia testa. Essere orgogliosa di quello che ho fatto finora e non triste per quello che non ho. E poi qualcosa di pratico: che dopo tutti quei giorni passati solo con uno zaino da sette chili sulle spalle e così tante persone intorno a me adesso so che non ho bisogno di altro per essere più felice. La mia vita oggi è molto più facile, il che vuol dire: basta trucco, basta profumo, zero shopping. Ho troppi vestiti. Prima pensavo di dovermi agghindare per gli altri, ma adesso non mi faccio più problemi. Ed esco così come sono, basta essere comoda.